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Pamuk al Bagatti, New Perspective in Triennale e Bill Viola alla Cripta: cosa non perdersi a Milano

mostre milano gennaio 2018
Una delle vetrine della mostra dedicata a Pamuk al Museo Bagatti Valsecchi - Credits photo: Mario Flandoli

Il 2018, lo abbiamo visto, sarà un anno in cui Milano avrà veramente tanto da offrire, anche e sopratutto in termini di mostre.

Ma come vivere al meglio questo mese di gennaio? Quali mostre sono da non perdere in queste settimane? Ecco la selezione del nostro #spiegonemostre.

Mostre alla Triennale

Prende il via il 26 gennaio una mostra che la Triennale di Milano organizza a sostegno della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) cui andrà tutto il ricavato.

Si intitola “New Perspective” e presenterà installazionifotografie e video di 23 artisti le cui opere porteranno i visitatori a guardare la realtà, spesso difficile, da un’angolazione inedita.

Vi daremo ulteriori dettagli non appena l’avremo vista in anteprima. Intanto segnatela sull’agenda 🙂

New Perspective 
Triennale di Milano
26 gennaio – 18 febbraio 2018
Per ulteriori informazioni: triennale.org

Mostre al Museo Bagatti Valsecchi

Per andare al Museo Bagatti Valsecchi ci sono sempre tantissimi motivi. Tra questi, oltre al fatto che è una splendida casa museo, dal 19 gennaio fino al 24 giugno potrete vedere una mostra molto particolare che va incontro a chi ama la letteratura, ma anche la Turchia e soprattutto Orhan Pamuk.

Si intitola Amore, musei, ispirazione. Il museo dell’innocenza di Orhan Panuk a Milano, ma è molto più di un’esposizione: è un progetto che unisce letteratura e arte, che mette insieme due musei distanti fisicamente come quello dell’Innocenza di Istanbul e la Casa Museo di via Gesù  e che fa vedere come un romanzo possa andare oltre la realtà e suggerirla al tempo stesso.

Noi che l’abbiamo vista in anteprima ve la consigliamo per tanti motivi e in particolare per potere vedere da vicino come un progetto simile possa entrare anche nella sfera intima e personale, di quegli oggetti che per chi sa andare a fondo sono “pezzi di memoria”, dalla forte capacità evocativa e parte di un vero e proprio serbatoio di energia.

Amore, musei, ispirazione. Il museo dell’innocenza di Orhan Panuk a Milano
Museo Bagatti Valsecchi
19 gennaio – 24 giugno 2018
Per ulteriori informazioni: museobagattivalsecchi.org

Mostre alla Cripta San Sepolcro

Se non avete mai visto la Cripta di San Sepolcro, vi consigliamo di fare un salto. Anche perché avete tempo fino al 28 febbraio per vederla con le installazioni di Bill Viola, uno dei più importanti artisti contemporanei al mondo.

La Cripta, il primo monumento aperto solo di sera, è infatti teatro di un dialogo inedito nel quale riflettere e meravigliarsi di fronte a temi esistenziali come l’eternità, il rapporto dell’uomo con il tempo, il confine tra la vita e la morte e i limiti della condizione umana.

Da sapere: il 50% dei biglietti, che hanno un costo di 10 euro, andrà al restauro della Cripta. Un motivo in più per andare a vedere queste installazioni.

Bill Viola alla Cripta di San Sepolcro
fino al 28 febbraio 2018
Per ulteriori informazioni: www.criptasansepolcromilano.it

Mostre al Forma Meravigli

Kuwait. Un deserto in fiamme è una mostra che, se siete appassionati di fotografia, dovete sicuramente vedere, ma anche se, come chi scrive, ricordate ancora bene quando l’Iraq dichiarò guerra al Kuwait e tutte le conseguenze che questo portò.

Il fotografo portoghese, con i suoi scatti, riesce benissimo a catapultare l’osservatore nell’inferno di quei pozzi petroliferi che furono bruciati e continuarono a bruciare anche 30 giorni dopo la fine del conflitto.

Riesce, nonostante per l’appunto si recò in Kuwait apparentemente a guerra finita (era passato un mese), a mostrare il disastro e l’inferno che la Guerra del Golfo del ’91 creò con conseguenze irreversibili.

Un deserto ricoperto di petrolio, il sole nascosto dietro un fumo nero e “larghe colonne di greggio che si innalzavano verso il cielo prima di ricadere al suolo a formare laghi neri densi come melassa che esplodevano senza preavviso in inferni di fuoco”, per dirla con le parole del fotografo.

Inferni in cui i veri eroi sono questi pompieri e tecnici, provenienti da ogni parte del mondo, impegnati a sventare il disastro, a salvare il salvabile e a evitare che una simile tragedia diventasse ancora più grande e inghiottisse tutto. In queste sue 34 immagini in bianco e nero vedrete tutto questo e anche altro.

Peccato che la mostra non vada oltre le 4 sale e lasci nel visitatore quella voglia di approfondire che avrebbe potuto essere “colmata” raccontando meglio il progetto fotografico con pannelli e didascalie.

In questo mese sono inoltre previste visite guidate gratuite – con il biglietto della mostra – il 18 e il 25 gennaio alle ore 18.30.

Kuwait. Un deserto in fiamme di Sebastião Salgado
Forma Meravigli
fino al 28 gennaio 2018
Per ulteriori informazioni: www.formafoto.it

Mostre al Museo Diocesano

Per vedere l’Adorazione dei pastori di Perugino avete tempo fino al 28 gennaio,.

L’opera merita la vostra attenzione, poi, per tanti motivi: intanto perché è il Capolavoro per Milano 2017 e proviene dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e soprattutto perché è il capolavoro indiscusso di Pietro Vannucci: il Perugino.

Il dipinto, una tavola di grandi dimensioni – ben 263×147 cm –, fa parte di un polittico eseguito dall’artista per la chiesa di Sant’Agostino a Perugia. Pensate: per portarla a compimento ci vollero ben 20 anni e il pittore alla sua morte non la vide nella sua interezza: mancavano ancora delle rifiniture.

Cosa vedrete? A sinistra della tavola, si scorge l’annuncio degli angeli ai pastori, che compaiono anche al centro, in adorazione. A destra il bue e l’asinello. Al centro, tra due angeli, compare la colomba dello Spirito Santo e, in primo piano, Maria e Giuseppe adorano il Bambino, appoggiato a terra e protetto solo da un lembo del manto della Vergine. Invece del loggiato classicheggiante compare qui una semplice capanna. Un’opera da vedere prima che le feste se ne vadano ma anche per mantenere per tutto il mese lo spirito del Natale.

L’Adorazione dei Pastori del Perugino
Museo Diocesano
20 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018
Per ulteriori informazioni: chiostrisanteustorgio.it

Mostre a Palazzo Reale

Se non ci siete ancora andati, Palazzo Reale è una tappa obbligatoria nel vostro viaggio alla ricerca di mostre a Milano. Intanto perché avete tempo fino al 4 febbraio per vedere una delle mostre più belle del 2017, quella Dentro Caravaggio, che ha fatto registrare il record di accessi e che continua ad avere tantissime visite. Così tanto successo che addirittura, la mostra è stata prolungata di una settimana. 7 giorni in più che, però come dicono gli organizzatori, saranno per chi non ha prenotato.

Cercate di ritagliare 2 ore della vostra giornata per godervi questa selezione di opere di Caravaggio, provenienti da varie città italiane e non solo e soprattutto “andare dietro il quadro”. Perché? Perché, per ogni opera, grazie alla diagnostica artistica, potrete scoprire quante modifiche sono state fatte e quanto studio c’è dietro. Inoltre, grazie a documenti dell’epoca, conoscerete meglio dettagli di questo personaggio eclettico e allo stesso tempo ribelle e irruento. Insomma, una visita la merita tutta.

E se vi resta ancora tempo, o invece Caravaggio l’avete visto già, sempre a Palazzo Reale e sempre fino al 4 febbraio (anch’essa prorogata)potete vedere una mostra gratuita dal titolo Incantesimi. In esposizione 24 costumi indossati in occasione di opere rappresentate alla Scala e che sono stati restaurati in occasione del 40° anniversario dell’Associazione Amici della Scala. Perché il teatro, oltre che da vivere, è sicuramente da ammirare.

Dentro Caravaggio e Incantesimi
Palazzo Reale
fino al 4 febbraio 2018 (Incantesimi fino al 28 gennaio)
Per ulteriori informazioni: www.palazzorealemilano.it

Mostre all’Archivio di Stato

Non è un location che consigliamo spesso l’Archivio di Stato, ma vale la pena andarci per tanti motivi e tra questi il fatto che il 13 gennaio ha aperto la mostra a ingresso gratuito dal titolo Rosa Genoni 1867-1954. Una donna alla conquista del ‘900. Protagonista indiscussa Rosa Genoni che viene rappresentata attraverso documenti, fotografie, abiti che mostrano quanto questa donna riuscì a coniugare l’amore per il bello con quello per il giusto.

La figura di Rosa Genoni è infatti l’esempio di una donna e imprenditrice che fu capace non solo di anticipare i tratti distintivi del Made in Italy, ma soprattutto per la sua caparbietà di affiancare alla passione per la moda un costante impegno civile a favore delle donne e della loro emancipazione.

L’esposizione racconta infatti la storia di una donna audace che seppe cambiare la sua vita. Dal lavoro duro come ‘piscinina’ (così venivano chiamate in dialetto lombardo le “piccoline” che lavoravano in sartoria) alla direzione di una nota maison milanese, dal Grand Prix della Giuria all’Esposizione del 1906 alla carriera giornalistica. Fu ancora: dirigente della sezione di sartoria e docente di storia del costume presso la Società Umanitaria di Milano; unica rappresentante italiana alla Conferenza dell’Aja del 1915.

La mostra è suddivisa in due parti: una sezione moda e una politico-sociale ed è sicuramente da vedere per chi non solo vuole conoscere la storia della Genoni, ma anche per chi è attratto da queste donne forti che hanno fatto la Storia e che spesso, purtroppo, sono sconosciute ai più.

La mostra è visitabile dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 17, venerdì dalle 10 alle 14.30, sabato dalle 10.00 alle 13.30. Domenica chiuso.

Rosa Genoni 1867-1954. Una donna alla conquista del ‘900
Archivio di Stato di Milano – via Senato 10
fino al 17 marzo 2018
Per ulteriori informazioni: www.archiviodistatomilano.beniculturali.it

Mostre alla Permanente di Milano

Avete tempo fino al 4 febbraio (è stata infatti prolungata) per vedere una mostra diversa dal solito, in cui l’arte si mescola con la tecnologia, con la musica e con lo spettacolo e dà vita a una vera e propria esperienza che coinvolge tutti i sensi.

Parliamo di Sogno di una notte d’estate di Marc Chagall: un vero e proprio viaggio per tappe in 12 macro sequenze che segue il percorso creativo del pittore bielorusso naturalizzato francese. Il suo mondo si spiegherà davanti ai vostri occhi mostrandovi i temi universali della sua opera. L’amore, la famiglia, ma anche le radici, non solo geografiche e poi i paesaggi e la musica.

E già che siete alla Permanente, non perdetevi un’altra mostra visionaria, anche se di natura diversa e sempre prorogata fino al 4 febbraio. Dall’Europa potrete fare un salto nel Giappone di Utagawa Kuniyoshi, artista dell’800 che tanto ha influenzato l’arte pop contemporanea.

Anche qui avete tempo fino al 28 gennaio per scoprire colui che fu il maestro indicusso dell’Ukyoe, il genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno. L’artista nipponico ebbe poi una grande influenza sulla grafica attuale, sui manga e anche sugli anime. Lo vedrete da voi grazie alle 165 silografie policrome, provenienti da un unico collezionista di Tokyo.

Marc Chagall e Kunyoshi
Permanente di Milano
fino al 4 febbraio 2018
Per ulteriori informazioni: www.lapermanente.it

Mostre alla Avantgarden Gallery

Ultimissimi giorni – avete tempo fino al 7 gennaio – per conoscere dal vivo l’arte di Raptuz, uno dei maggiori writer sulla scena internazionale che espone alla Avantgarden Gallery di via Cadolini (non lontano da Corso Lodi, per intenderci) i suoi lavori inediti su tela intervenendo come da tradizione sul muro esterno.

L’artista presenta le opere realizzate con la propria tecnica ed il suo stile denominato Broken Window Futurism​, modalità espressiva evoluta nel tempo, caratterizzata dalla scomposizione delle opere, nelle forme o nei colori, giocando con le scale di colore, con i contrasti caldo/freddo e luce/ombra. Tutto questo per consentire la visione multifocale, frammentata e scomposta, di immagini astratte o figurative.

High Frame Rate/Raptuz Solo Show
23 novembre 2017 – 7 gennaio 2018
Avantgarden Gallery, via Cadolini 29  Milano
Per ulteriori informazioni: www.avantgardengallery.com

Mostre all’Hangar Bicocca

L’Hangar Bicocca merita sempre una visita, anche se non è vicinissimo al centro, ma comunque ben collegato grazie alla metro Lilla (fermata Ponale). Merita una visita in particolare in questi giorni perché c’è tempo fino al 14 gennaio per vedere la mostra a ingresso libero Take me (I’m yours).

Una mostra collettiva molto particolare in cui, come spettatori, avrete un “potere” diverso dal solito, ossia quello di potere toccare, modificare e persino portarvi a casa quanto vedrete all’Hangar Bicocca.

Si tratta infatti di un progetto già portato in altre città europee in cui il pubblico, prendendo una delle migliaia di copie di ciascuna opera prodotta, concorre a modificare lo spazio facendo un’esperienza attiva.

L’accesso per questo motivo è regolarizzato e non sono accettate più di 70 persone ogni 30 minuti. Vi consigliamo pertanto di prenotare sul sito.

Take me (I’m yours)
Hangar Bicocca
fino al 14 gennaio 2018
Per ulteriori informazioni: www.hangarbicocca.org

Mostre al Time Cafè

Location insolita per una mostra, ma di certo adatta se siete in giro in questi giorni e oltre che di bellezza, avete bisogno di rilassarvi e magari prendere un caffè. In questo caso, fa per voi l’esposizione, gratuita, al Time Cafè, di Corso di Porta Romana 2. Qui potrete anche vedere, fino al 13 gennaio, alcune opere di “Arte oltreconfine” di Dennis Merlini.

L’artista, che ama definirsi un “beyonderbordart”, con le sue opere, vuole riconoscere all’arte la capacità di comunicare oltre le parole, oltre quello che è noto e allo stesso tempo trasmettere armonia e serenità. Un’arte zen, astratta e spirituale che ha come soggetti foglie di Ginko bilboa, l’Albero dell’Armonia, paesaggi naturali e in certi tratti anche surreali.

La mostra è organizzata da Orto & Arte, gruppo di artisti e performer che vive a Milano.

Arte oltreconfine
Time Cafè – Corso di Porta Romana 2
fino al 13 gennaio 2018

Mostre a Palazzo Marino

Ultimissimi giorni per vedere, gratis, a Palazzo Marino il capolavoro di Natale ossia la Sacra Conversazione di Tiziano. Avete tempo fino al 14 gennaio per ammirare una delle opere più rappresentative del pittore che venne realizzata quando era ancora trentenne per il mercante
di Dubrovnik Luigi Gozzi.

L’opera era destinata all’altare principale della chiesa di San Francesco ad Alto ad Ancona ed è il primo dipinto firmato e datato di Tiziano a noi noto. Da ammirare anche sul retro, dove sono presenti disegni di Tiziano, rientra nel classico genere iconografico delle pale ma con dettagli tipici del grande pittore: la Madonna con il Bambino appare improvvisamente in un cielo infuocato dal tramonto; in basso San Francesco, a cui era dedicata la chiesa che ospitava la pala, e San Biagio protettore della città dalmata, che indica al committente inginocchiato l’apparizione celeste.

Sullo sfondo, spicca il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale e il suo campanile.

Sacra Conversazione di Tiziano
5 dicembre 2017 – 14 gennaio 2017
Palazzo Marino
Per ulteriori informazioni: www.comune.milano.it

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