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Mostre a Milano da vedere durante Art Week e Fuorisalone 2024

Beatrice Curti 4 settimane fa
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Lucio Fontana, Libro d’oro, 1966, leporello in cartoncino dorato e forato

Il Fuorisalone 2024 è alle porte, attirando a Milano migliaia di turisti, curiosi e appassionati di design. Gli appuntamenti saranno decine, tra show room aperti al pubblico, installazioni nelle piazze e per le strade dei distretti, a cui quest’anno si aggiunge quello di Sarpi.

Ad arricchire l’offerta della settimana del Fuorisalone ci saranno anche molte, moltissime mostre. Alcune dedicate al design, altre al suo rapporto con l’arte. Senza contare quelle già in corso durante l’evento, che trovate raccolte nel nostro #spiegonemostre!

Fondazione Vico Magistretti

Il Magistretti inglese (dall’11 aprile 2024 al 27 febbraio 2025)

Vico Magistretti, piatto Ping Pong, 1987

La mostra pensata, curata e allestita dai vincitori Viola Pelù e Louis Mayes- giovani architetti londinesi-esplora e approfondisce il rapporto tra Vico Magistretti e il Regno Unito: i progetti e i viaggi, le corrispondenze e le collaborazioni, le conferenze e i riconoscimenti fino ai lavori e ai ricordi degli studenti di Vico al Royal College of Art di Londra (RCA).

La mostra dunque racconta e documenta un’affinità progettuale e culturale, quasi una “love story”, che va ben oltre il noto ruolo di visiting professor assunto da Vico nel 1979 al Royal College of Art: dalla partecipazione nel 1952 alla mostra Italian Contemporary Architecture del Royal Institute of British Architects (RIBA) a Londra fino ai molti progetti che adottano forme e materiali di ispirazione inglese (dal tavolino Caori del 1969 fino al divano Rafles del 1988).

Durante il Salone del Mobile, dal 16 al 21 aprile 2024, la mostra è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 20 con ingresso gratuito senza prenotazione.

Indirizzo: via Vincenzo Bellini 1, Milano

ADI Design Museum – Compasso d’Oro

Feeling Good. Caimi design per il futuro (dal 5 al 28 aprile)

Feeling Good. Caimi design per il futuro”, un progetto culturale dedicato a Caimi, azienda a vocazione internazionale con radici lombarde che, a 75 anni dalla sua fondazione, riflette sul proprio metodo di lavoro, lo aggiorna e lo propone come modello di sviluppo per il prossimo futuro. 

Curata da Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte e del design, e dall’architetto e ricercatrice Valentina Fisichella, la mostra offre ai visitatori un percorso articolato in ambienti sinestetici che ospitano oggetti, video, opere d’arte, prodotti, documenti e disegni. 

“Feeling Good. Caimi design per il futuro” è un’esposizione non celebrativa, un focus narrativo sul vero DNA dell’azienda, che aspira a tracciare una linea a tendere: non guarda al passato, ma disegna un nuovo percorso, contribuendo al sistema design Made in Italy. 

Il progetto di allestimento dell’architetto Matteo Vercelloni, che dà molteplici dimensioni e forme all’esperienza di mostra, insieme alla multimedialità e live performance del collettivo Ex Anima, arricchiscono il momento di visita di significati e livelli di interpretazione; restituendo la contaminazione tra disegno industriale e arte, il rapporto sinergico tra scienza e design e il riformismo progettuale, firma di Caimi. Fin dalle sue origini infatti l’azienda opera con coerenza e metodo all’interno di un progetto riformista, riflettendo in termini non ideologici o rivoluzionari attorno ai grandi temi che caratterizzano la contemporaneità del nostro mondo. 

Indirizzo: Piazza Compasso d’Oro 1, Milano

Galleria Gaburro

Strati. Eco-fobia poetica (dal 9 aprile al 19 maggio 2024)

Macoto Murayama, Phalaenopsis Maiko waltz, Courtesy Galleria Gaburro

La nostra contemporaneità è caratterizzata da una rete di connessioni, prodotte da una iperstratificazione: politica, economica, estetica, culturale, formale e informale, naturale o artificiale, organica e inorganica, diacronica o sincretica, la stratificazione è la base concettuale dell’intera organizzazione del reale. Ed è qui che si insedia il paradigma, inteso come spazio di ricerca sulle profonde origini del pensiero del reale, dell’antropocene: la necessaria riconcezione e rimodulazione del ruolo dell’essere umano che non sia più gerarchia verticale ma una convivenza orizzontale.

Da questa riflessione nasce il progetto Strati. Eco-fobia poetica una mostra collettiva promossa dalla Galleria Gaburro, nei propri spazi, e curata da Valeria Schäfer e Matteo Scabeni. Attraverso 26 opere – tra tele, foto e sculture – l’esposizione mette a confronto la particolare visione della realtà di cinque artisti: Macoto Murayama, rappresentato dalla Galleria, Fabio Roncato e delle giovani promesse internazionali, Dingyue (Luna) Fan, Sophia Pauley e Katharina Veerkamp.

Indirizzo: Via Cerva 25, Milano

BKV Fine Art

MASTERPIECES  (AND  TULIPS) (dal 12 al 20 aprile 2024)

MOVIMENTO – galleria di design contemporaneo  –  presenta MASTERPIECES  (AND  TULIPS), una mostra collettiva  in collaborazione con BKV Fine Art: dieci giorni di esposizione tra arte e collectible design. L’esposizione esplora l’espressione artistica attraverso due lenti uniche: quella delle arti tradizionali, dove artisti rinomati hanno abituato lo spettatore all’utilizzo di oli, acrilici e molteplici materiali per creare opere dalla forte componente estetica, ricche ed espressive manifestazioni di stili in continua evoluzione.

La seconda è l’universo in espansione del collectible design, in cui materiali come vernice, pietra, legno e vetro, danno vita ad oggetti scultorei e funzionali che, per alcuni, sembrano appartenere ad un mondo lontano rispetto al consueto modo di fruire l’arte.

La mostra funge da dialogo tra questi due mondi, scivolando senza soluzione di continuità dall’uno all’altro. Ne è esempio emblematico l’opera che di Lucio Fontana e Egidio Costantini, Concetto Spaziale, 1965, testimonianza di un lavoro a quattro mani dove i due artisti utilizzano ognuno la loro forma narrativa. Sui tre piani della galleria, nove artisti rappresentati da MOVIMENTO espongono alcune delle loro inedite creazioni – designer provenienti da tutto il mondo che si spingono oltre i confini del possibile nell’ambito della progettazione.

Designer come Henry Baumann, che ha sviluppato un metodo unico di soffiare la resina come se fosse vetro; Studio F, che presenta un’intera collezione sviluppata esclusivamente per l’esibizione e che gioca con le finiture a contrasto, Neemesi, che ha creato un tavolo da pranzo site-specific in dialogo con i temi della natura, della tecnologia e delle sostenibilità e Spinzi, che presenta la sua serie Medusa, una collezione di stools scultorei, ciascuno in una tipologia di marmo o pietra naturale diversi.

Indirizzo: Via Fontana 16, Milano

Condominio Arte

Carlos Gasparotto. Banana (dal 4 al 10 aprile 2024)

© Carlos Gasparotto from -Banana

La mostra del fotografo Carlos Gasparotto racconta gli effetti delle misure politiche – come la cosiddetta ley chorizo – che nel 2010 a Panama ha minacciato il diritto allo sciopero e alla manifestazione dei lavoratori. Le fotografie di Banana sono state scattate nel 2012 nel distretto panamense di Changuinola, in un viaggio attraverso i luoghi e le storie di violenza: dalle piantagioni di banane controllate da multinazionali alle mobilitazioni pubbliche, dall’organizzazione dei sindacati alle famiglie vittime della repressione armata del governo.

La mostra amplia le tematiche esplorate nell’omonimo libro, uscito ad ottobre 2023 con i testi di Nicolò Porcelluzzi e Matteo De Giuli – ovvero Medusa, newsletter nata nel 2017 in collaborazione con Not edizioni – e il progetto grafico di Alessio D’Ellena. Nello spazio di CONDOMINIO il progetto prende forma in uno storytelling diffuso, un’installazione che coniuga le stampe fotografiche di Gasparotto con la storia e la narrativa artificiale costruita dalle grandi multinazionali.

In occasione della Milano Art Week, lunedì 8 aprile dalle ore 19 si terrà un talk di presentazione del progetto insieme al fotografo Carlos Gasparotto, il curatore della mostra Simone Salvatore Melis e l’art director Alessio D’Ellena.

Indirizzo: Via Francesco Algarotti, Milano

Progetto CMR

Art&Design Hub (dal 15 al 21 aprile 2024)

Alessandro Busci, Rosso San Siro, Nuova Bocconi, trittico

Progetto CMR, società di progettazione integrata che nel 2024 celebra 30 anni di attività, si trasforma in Hub dedicato all’arte e al design. Un nuovo epicentro dedicato alle discipline creative per l’area Romolo con proposte culturali nate dalla contaminazione tra arte, architettura e design: “Le Mele del terzo Paradiso” opera a firma dell’artista Linda Schipani, ingegnere ambientale, Ambasciatrice Rebirth Terzo Paradiso; “Rosso San Siro” selezione di lavori del pittore e architetto Alessandro Busci che omaggiano le grandi architetture milanesi, e “Lumina” un nuovo sistema di illuminazione che favorisce il benessere degli ambienti di vita e lavoro.

L’installazione a firma di Linda Schipani, curata da Fortunato D’Amico e realizzata grazie agli scarti della lavorazione nei cantieri in cui Progetto CMR è attiva a Milano, esprime il concetto di sostenibilità e riuso attraverso il linguaggio universale dell’arte, ispirandosi a due opere universalmente conosciute: il Terzo Paradiso e la Mela Reintegrata di Michelangelo Pistoletto.

Gli scarti di cantiere, dopo essere stati rigenerati, disegnano – attraverso un percorso di architetture, colori e luci – l’opera “Le Mele del terzo Paradiso” concepita come sintesi di tre paradisi: il Primo Paradiso è l’Eden che trova nel centro la Mela di Adamo ed Eva, simbolo della scelta tra il bene e il male, quando ancora regnava la natura; il Secondo Paradiso è quello della Mela Morsicata, dove il morso sulla mela rappresenta l’artificio che ha preso il sopravvento sulla natura; il Terzo Paradiso infine è il luogo di fusione dei primi due paradisi, dove si realizza la connessione equilibrata tra artificio e natura, grazie all’azione rispettosa e virtuosa dell’uomo.

“Rosso San Siro” è una selezione di lavori del pittore e architetto Alessandro Busci sarà allestita all’interno della sede di Progetto CMR, dove saranno esposte opere serigrafate e realizzate ad arte in smalto su carta e ferro che rendono omaggio a Milano e ai 30 anni di operato di Progetto CMR, con una carrellata dei più importanti interventi che ha firmato in Città: dal The Sign Business District alle Torri Garibaldi, fino alla proposta Gli Anelli per il nuovo Stadio a San Siro.

Lumina è il nuovo sistema di illuminazione ideato da Progetto CMR per Robonica che contribuisce a migliorare il benessere degli spazi abitativi e lavorativi. Integrandosi agli elementi vegetali, sempre più imprescindibili nella progettazione degli interni, Lumina amplifica le proprietà benefiche della vegetazione. È dimostrato che le piante necessitano di una quantità e qualità della luce differente rispetto a quella necessaria alle nostre attività quotidiane e, solo se illuminate correttamente, possono assorbire significative quantità di CO 2 contribuendo a ridurre lo stress e a favorire la concentrazione di chi vive gli spazi. Garantire il benessere delle piante attraverso un’illuminazione adeguata si riflette sul benessere psicologico e fisico degli occupanti degli spazi interni, creando un ecosistema perfetto.

Indirizzo: Via Franco Russoli, 6 Milano

The Flat – Massimo Carasi

Shifting skins (dal 5 aprile al 31 maggio 2024)

Tre artisti che cambiano la pelle e creano interfacce di nuovi mondi svelando superfici magnetiche e glaciali o cortecce che si contorcono rivelando un’identità inattesa e straniante.

Matthew Allen sollecita la materia. La polvere di graffite, compattata sulla superficie, diventa una pelle solida tirata quasi specchiante.

Inma Femenía manipola fotogrammi di circuiti di videosorveglianza e immagini digitali che poi imprime su pelli di PVC o su lastre d’alluminio che poi accartoccia.

Lyz Parayzo costruisce conturbanti oggetti taglienti come rasoi, atti a lacerare la pelle, ma anche necessari per difendere la propria pelle.

Indirizzo: Via Paolo Frisi 3, Milano

TornabuoniArte

20X20 venti capolavori per venti artisti (dal 9 aprile al 26 maggio 2024)

Pino Pascali, Veliero, 1962

20X20 attraversa un intero secolo, a partire dagli anni Venti del Novecento, ad arrivare ai giorni nostri, con lavori più recenti del 2023. Marina Apollonio, Alighiero Boetti, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Mario Ceroli, Christo, Giorgio de Chirico, Gino De Dominicis, Filippo De Pisis, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Wassily Kandinsky, Alberto Magnelli, Carlo Mattioli, Giorgio Morandi, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Alberto Savinio, Paolo Scheggi. Questi sono i venti artisti scelti per questa particolare esposizione, ognuno rappresentato da un’opera, tra le più significative del proprio personale processo artistico. Venti opere che Tornabuoni Arte ha selezionato con cura, risultato del lavoro di una raffinata ricerca che conduce da anni con passione e dedizione.

Indirizzo: Via Fatebenefratelli, 34/36 Milano

BiM – Dove Bicocca incontra Milano

David Horvitz. Abbandonare il locale (dal 12 aprile al 30 giugno 2024)

David Horvitz, The Distance of a Day, 2013.
Courtesy of David Horvitz, Los Angeles and ChertLüdde, Berlin

Abbandonare il locale è la prima grande mostra personale in Italia dedicata a David Horvitz. Allestita all’interno di un ufficio dismesso negli spazi di BiM – ambizioso progetto di rigenerazione urbana nel distretto Bicocca che sta trasformando un iconico edificio progettato da Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia – la mostra è curata da Nicola Ricciardi, direttore artistico di miart, che ha selezionato insieme a Horvitz oltre 20 opere che ripercorrono altrettanti anni di carriera.

La mostra di Milano nasce dalla volontà di dare una forma tangibile all’espressione no time no space, scelta come tema e titolo della nuova edizione di miart per sottolineare la volontà della fiera di allargare sempre di più i propri confini geografici e temporali.

I lavori di Horvitz qui raccolti provano infatti a complicare e sovvertire l’idea standardizzata di tempo — come nel caso dell’orologio di “A clock whose seconds are synchronized with your heartbeat” (2020), o della performance “Evidence of time travel” (2014), per la quale l’artista ha vissuto in Europa regolando la propria vita sul fuso orario della California — o a scardinare confini e limiti spaziali, aprendo varchi verso nuove dimensioni — come in “For Kiyoko” (2017), in cui Horvitz fotografa le stelle che immaginava sua nonna guardasse 75 anni prima dal campo di internamento giapponese in Colorado in cui era stata rinchiusa, oppure nell’installazione “The Distance of a Day” (2013), in cui l’artista espone due video realizzati contemporaneamente da lui e da sua madre in California e alle Maldive, uno al sorgere e uno al tramontare del sole nella stessa giornata.

Indirizzo: Viale dell’Innovazione, 3 Milano

Atelier Balderi

Nature’s Crust (dal 14 al 21 aprile 2024)

Nicola Maggi, Tavolo-Tubatura. Credito foto Ivo Balderi

Nature’s Crust è un progetto di forte impatto sensoriale, con grandi disegni, che rappresentano foglie, animali ed elementi naturali, sculture e lavori scultorei funzionali. La crosta del marmo, che normalmente viene scartata, diventa l’attore principale degli elementi scultorei e degli arredi. Superfici che conservano memorie millenarie, inaspettate e molto gradevoli, porose, con fratture che possono ospitare piante, in particolar modo agrumi e che diventano elementi di un progetto culturale di riflessione sul rapporto con la natura, l’ascolto e la sua comprensione.

La natura che si riprende i suoi spazi e la possibilità di una rappresentazione lontana dagli stereotipi e dal pittoresco, sono temi da sempre indagati dall’artista toscano che vive e lavora a Pietrasanta in Versilia e Camaiore.

Indirizzo: Via Ausonio 20, Milano

Building Terzo Piano

Opus liber (dal 4 aprile al 18 maggio 2024)

Giulio Paolini, Sei illustrazioni per gli scritti sull’arte antica di Johann J. Winckelmann, 1977, ph. Luca Vianello, Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino

Un viaggio nella storia dell’arte attraverso il libro mediante una significativa scelta di libri-opera degli ultimi sessant’anni.

La mostra riunisce in un’unica sede una selezione di opere vere e proprie realizzate sotto forma di libro da artisti di fama internazionale, tra i quali: Vincenzo Agnetti, Yuval Avital, Carlo Benvenuto, Alighiero Boetti, Michele Ciacciofera, Daniela Comani, Marilisa Cosello, Fabrizio Cotognini, Thomas De Falco, Lucio Fontana, Sabrina Mezzaqui, Elena Modorati, Maurizio Nannucci, Luca Pancrazzi, Giulio Paolini, Elisabeth Scherffig, Serena Vestrucci, Giorgio Vigna.

Il libro-opera ha la caratteristica intrinseca di essere stato creato unicamente sotto la responsabilità dell’artista. Per tali motivi, ognuno di essi è un momento fondante della pratica speculativa e operativa degli artisti in mostra.

Opus liber offre diverse prospettive di lettura del libro-opera, prodotto con materiali diversi che vanno dalla carta alla stoffa, e attraverso una pluralità di linguaggi: dal disegno a china alla pittura, dall’incisione con taglierino alla macchina da scrivere, dalla stampa al ricamo.