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Da Ready Player One a Tonya: i film a Milano a marzo 2018

Film Milano
Foto tratta da Ready Player One di Steven Spielberg

Avete voglia di cinema e non sapete per cosa optare? Cercate una serata di puro divertimento grazie al grande schermo o un film che riesca a unire più anime? Come ogni giovedì, Milano Weekend vi segnala nuove uscite in sala: un nuovo appuntamento con lo #spiegonecinema.

Ecco cosa vedere al cinema a Milano 

Alcuni consigli sui film in uscita il 29 marzo

— Ready Player One di Steven Spielberg

“Nel 2045, il mondo reale è un luogo impervio e ostile. Gli unici momenti in cui Wade Watts (Tye Sheridan) si sente veramente vivo è quando si immerge in OASIS, un intero universo virtuale dove evade la maggior parte dell’umanità per trascorre le proprie giornate. In OASIS, si può andare ovunque, fare qualsiasi cosa, essere chiunque – gli unici limiti sono la propria immaginazione. OASIS è stato creato dal brillante ed eccentrico James Halliday (Mark Rylance), che alla sua morte lascia la sua immensa fortuna e il controllo totale di Oasis al vincitore di una competizione in tre round che aveva progettato per trovare un degno erede.
Quando Wade vince la prima sfida di una caccia al tesoro che va oltre la realtà, insieme ai suoi amici – chiamati gli Altissimi Cinque – verranno catapultati in un universo fantastico fatto di scoperte e pericoli per salvare OASIS e il loro mondo” (dalla sinossi ufficiale).

Pur ipotizzando il futuro (con le annesse derive della tecnologia), questo lungometraggio non fa solo “fantasticare” come messa in scena sulla realtà che arriverà, ma fa riflettere su se stessi e sugli altri come un vero e proprio romanzo di formazione. “Mi sono posto il problema se il libro si sarebbe rivolto solo a persone della mia età, i nostalgici degli anni ’80, ma invece non è stato così, perché parla del modo in cui oggi viviamo le nostre vite. Molti di noi hanno un’identità reale e un’identità virtuale, sottoforma dei profili sui social media. E, non diversamente dagli avatar della storia, si possono modificare in base a come si vuole apparire agli altri”, ha evidenziato Ernest Cline, l’autore del bestseller da cui è tratto. Non poteva che essere Spielberg a tradurre in Settima Arte tutto ciò.

— Tonya di Craig Gillespie

Il regista australiano è riuscito a creare un film che racconta senza filtri la protagonista (e i personaggi che le ruotano attorno, a partire dalla madre), facendone emergere la schiettezza e le fragilità. Si tratta della “storia vera della pattinatrice Tonya Harding (una Margot Robbie bravissima nel rendere rabbia, determinazione e fragilità). Conosciuta per il suo temperamento focoso, Tonya fu protagonista di una carriera eccezionale e di uno dei più grandi scandali dello sport mondiale. Il film, acclamato dal pubblico e dalla critica ai Festival in cui è stato presentato, è il ritratto tragico e al tempo stesso ironico di una donna forte e di una società bisognosa di creare miti per poi distruggerli” (dalla nota ufficiale).
Tonya vi travolgerà per il ritmo (uno dei punti di forza) e per il ritratto così onesto che emerge. Ci si sofferma spesso su lustrini e paillettes di chi è sotto i riflettori, qui vengono a galla i sacrifici, le contraddizioni, gli scontri per inseguire la propria strada.

Alcuni consigli sui film usciti a marzo

— Cinema Novo di Eryk Rocha

Per i cinefili è un’occasione da non perdere. Eryk Rocha, figlio del grande Glauber, ripercorre il Cinéma Nôvo del quale proprio Glauber Rocha è stato uno dei registi più rappresentativi.
Il documentario riesce a restituire tutta “l’avventura creativa di una generazione di cineasti che ha inventato un modo nuovo di fare cinema in Brasile. Un modo che mostrava un’attitudine politica combinando insieme arte e rivoluzione. Il movimento aveva l’obiettivo di creare un modello di cinema che, più che le sale, percorresse le strade a fianco del popolo brasiliano” (dalla nota ufficiale).
Non è un caso che la prima nazionale si sia svolta nella cornice dell’Apollo 11 (a Roma), a cui è seguita una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Pedro Armocida (attuale direttore della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro), Adriano Aprà (ex direttore della Mostra e studioso), Bruno Torri (tra i fondatori della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro e attuale Presidente del Comitato Scientifico della Mostra), Paolo Minuto di Cineclub Internazionale e Giacomo Ravesi (direttore Artistico “Racconti dal Vero” di Apollo 11). A impreziosire il tutto ci ha pensato la presenza telematica di Rocha.
In Cinema Novo, si alternano alle interviste i protagonisti, frammenti di film cult come ‘L’età della terra’, ‘Vidas secas’ o ‘La morta’ – per citarne alcuni – il tutto in un viaggio emozionale, reso ancora più intenso dal lavoro sul sonoro; senza far fuori anche le contraddizioni di quel tipo di cinema (il tasto della mancanza di pubblico nonostante la vocazione popolare).

– Fixeur di Adrian Sitaru

“Radu (Tudor Istodor) è un giornalista rumeno giovane e ambizioso che lavora come praticante in una redazione di Parigi. Quando si presenta il caso di uno scandalo internazionale che coinvolge delle prostitute minorenni originarie del suo Paese, rimpatriate dopo aver sporto denuncia, sente che potrebbe essere l’occasione per dimostrare il proprio valore e dare una svolta alla carriera” (dalla sinossi).
Dato il tema, si pone ancora più in maniera stringente la questione etica e di quale sia il limite da non oltrepassare nel giornalismo di inchiesta. Infatti più Radu si avvicina all’obiettivo, più si rende conto che lui stesso sta traendo vantaggio dalle giovani donne sfruttando la loro vicenda…

Molto intensa l’interpretazione della giovane Diana Spatarescu.

– Insyriated di Philippe Van Leeuw

In sala troviamo un altro lungometraggio che parla tanto del nostro oggi. Sui tg imperversano le immagini di una guerra, riprese dal vero, ma è innegabile che la Settima Arte riesca a far arrivare emozioni dove un servizio giornalistico, talvolta, non può arrivare. “L’energica Oum Yazan (Hiam Abbas) cerca disperatamente di tenere insieme la propria famiglia mentre fuori imperversa la guerra. Questa siede attorno a un largo tavolo per il pranzo, con ognuno che cerca di farsi ascoltare sovrastando il frastuono delle bombe e dei mitra. C’è acqua a malapena e uscire di casa rappresenta un pericolo costante a causa dei cecchini sui tetti. Nella casa accanto una giovane coppia pianifica una fuga”. Dei colpi sulla porta bastano per riuscire a restituire lo stato d’animo di chi vive in quello stato perenne di terrore.

Non si può e non si deve rimanere indifferenti di fronte a una storia così, che immaginiamo potrebbe esser accaduto in una quotidianità che fa fuori l’essere umano.

— Lady Bird di Greta Gerwig

La giovane Saoirse Ronan conferma le sue doti interpretative – era stata consacrata da ‘Brooklyn‘ di John Crowley. Scoprite nella nostra recensione cosa ci ha colpito di questo lungometraggio.

— Maria Maddalena di Garth Davis

A breve, nella nostra recensione, vi racconteremo quali sono i punti di interesse di quest’opera incentrata sulla figura della Maddalena (ben interpretata da Rooney Mara)

Nome di donna di Marco Tullio Giordana

Si tratta del nuovo lavoro del regista de ‘La meglio gioventù‘ e immaginiamo che anche in questo caso avrà dimostrato una forte sensibilità di sguardo. “Nina (Cristiana Capotondi) si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in un’appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità” (dalla sinossi).

— Oltre la notte di Fatih Akin

“La vita di Katja viene improvvisamente sconvolta dalla morte del marito Nuri e del figlioletto Rocco, rimasti uccisi nell’esplosione di una bomba. Grazie al sostegno di amici e familiari, Katja riesce ad affrontare il funerale e ad andare avanti. Ma la ricerca ossessiva degli assassini e delle ragioni di quelle morti insensate la tormenta, riaprendo ferite e sollevando dubbi. Danilo, avvocato e miglior amico di Nuri, rappresenta Katja nel processo finale contro i due sospetti: una giovane coppia appartenente a un’organizzazione neonazista. Il processo è un’esperienza durissima per Katja, che però non si arrende. Vuole giustizia” (dalla scheda). Anche in questo lavoro, il regista tedesco di origine turca alza l’asticella e osa, dando vita a un dramma che rispetta la promessa di un’alta tensione.

Il lungometraggio è stato Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2017, dove l’attrice protagonista, Diane Kruger, è stata insignita del Premio all’interpretazione femminile. Dal 15 marzo in sala.

— Pertini – il presidente più amato dagli italiani di Giancarlo De Cataldo e Graziano Diana

Spesso e volentieri, forse ancor più dopo le elezioni, si è riaccesa la questione sui nostri politici. Le giovani generazioni conoscono davvero poco o nulla i grandi statisti e un documentario come questo permette (probabilmente più di un manuale) di fare memoria di questa figura e quella che è stata la nostra storia recente. I registi riescono a non cadere nel rischio, che è sempre dietro l’angolo, di tratteggiare un’agiografia.
Giancarlo De Cataldo, come narratore presente in scena, incontra testimoni illustri della vita e dell͛’eredità di Sandro Pertini, come Giorgio Napolitano, Emma Bonino, Gad Lerner, Eugenio Scalfari, Domenico De Masi e Gherardo Colombo, ma anche personaggi dello spettacolo e dello sport come Antonello Venditti, Raphael Gualazzi, Ricky Tognazzi e Dino Zoff. Ne nasce un inedito mosaico di racconti e pareri, impreziosito dai dialoghi del regista con un gruppo di giovani, rappresentativi di una generazione alla ricerca di modelli di riferimento, ma spesso sprovvista degli strumenti per conoscere e ricordare” (dalla sinossi). Una chiave, questa, che riesce a ricreare un dialogo generazionale col pubblico.
Un valore su tutti emerge: l’integrità morale; ciò non toglie che potesse “errare” come essere umano. Pertini – il combattente rilancia domande e fa luce (senza essere pretenzioso) sulla nostra Storia recente e, di conseguenza, sull’oggi.

– Petit Paysan di Hubert Charuel

Quest’opera prima affresca una realtà che per la maggior parte di noi è ben lontana, che rievoca una cultura strettamente connessa alla terra. “Protagonista è Pierre (Swann Arlaud), un giovane allevatore di mucche da latte, legato anima e corpo alla sua fattoria, alla sua terra e ai suoi animali. Il futuro dell’azienda familiare è però messo in pericolo da un’epidemia vaccina, che si diffonde in tutta la Francia e colpisce uno dei suoi animali”. Il protagonista viene messo a dura prova dalla situazione, arrivando a prendere anche decisioni estreme. Lo spettatore viene trascinato in un vortice di emozioni in empatia col ragazzo, in un thriller che non ci si aspetterebbe dalla condizione agricola. Come e se ne uscirà ve lo facciamo scoprire in sala.

— Quello che non so di lei di Roman Polanski

Dopo esser stato presentato a Cannes 2017, arriva finalmente nei nostri cinema l’ultimo lavoro del premio Oscar per ‘Il pianista‘. Al centro del plot troviamo la scrittrice Delphine de Vigan (Emmanuelle Seigner), la quale sta attraversando il topico blocco creativo dopo il primo romanzo. “Al best seller dedicato alla figura di sua madre sono seguite una serie di lettere anonime che l’accusano di aver dato la sua famiglia in pasto al pubblico. Tra Delphine e l’autrice delle lettere minatorie si instaura una relazione morbosa che rasenta l’ossessione: l’affascinante L. (Eva Green) si atteggia ad amica e confidente della fragile Delphine, servendosi in realtà della sua personalità manipolatrice per prevalere sulla donna e assumere il controllo della sua vita” (dalla sinossi). Ancora una volta Polanski dimostra di saper scandagliare l’animo umano (coadiuvato anche dalla mano di Olivier Assayas in sceneggiatura) partendo da un punto centrale nella vita di un artista: la crisi d’identità. Ancora più sottile è il ritratto che dà della scrittura attraverso questa relazione tra le due donne, uno strumento per carpire l’altra e “usare” il tutto come oggetto dei propri libri (e non solo). Lo sguardo sul contemporaneo è lucido e a tratti spietato rispetto alla comunicazione che ci pervade e invade oggi.

– Un amore sopra le righe di Nicolas Bedos

Si tratta di un’opera prima che accarezza il cuore, con delicatezza e la giusta dose di ironia. Protagonisti sono Sarah (Doria Tillier), una brillante studentessa di lettere classiche dalle origini modeste, e Victor (Bedos), uno scrittore narcisista e ambizioso.
“Quando si incontrano per caso, nel 1971, non immaginano che lui diventerà uno dei più importanti scrittori francesi e che si innamoreranno perdutamente, passando insieme 45 anni di passioni, routine, tradimenti, litigi, delusioni, successi personali, separazioni e riavvicinamenti, gioie e difficoltà. Ma chi è veramente la donna che vive all’ombra del celebre marito, ormai diventato una star di grande fama? Sullo sfondo della storia di mezzo secolo, le vicende amorose e i segreti inconfessabili di una coppia fuori dal comune”.

Rassegne cinematografiche

— Claudia Cardinale. Diva d’Autore

MIC – Museo Interattivo del Cinema 30 marzo – 12 aprile

Non si poteva non omaggiare un’icona del nostro cinema e l’occasione è data dall’avvicinarsi del suo compleanno (15 aprile in cui compirà ottant’anni). Al nostro articolo tutti i film in programmazione, tra cult e titoli meno noti.

ORARI: variano in base al film

PREZZI: intero 6,50€; ridotto con Cinetessera 5€

Eventi cinematografici conclusi

— La notte degli Oscar: dove seguirla a Milano

Se avete voglia di far nottata in un vero e proprio cinema, in compagnia di altri super appassionati, Milano offre varie opportunità. Ecco la nostra guida.

Rassegne cinematografiche concluse

— Festival del Cinema Africano, d’Asia e d’America Latina

Auditorium San Fedele e altre location 18 – 25 marzo

Alla nostra guida tutte le info utili per orientarvi in questa 28esima edizione di una kermesse a cui i milanesi – e non solo – sono tanto affezionati.

— Giornate del cinema europeo contemporaneo

Spazio Oberdan 27 febbraio – 3 marzo

Al nostro articolo tutti i dettagli della rassegna che continua a riscuotere successo alla sua terza edizione.

ORARI: variano a seconda del film

PREZZI: ingresso gratuito

— Le giornate del cinema quebecchese

Istituto Francese di Milano 16 – 17 marzo

Al nostro articolo tutti i dettagli.

— Sguardi Altrove Film Festival

Spazio Oberdan e altri luoghi 11 – 18 marzo

Qui tutti i dettagli della 25esima edizione di una kermesse che pone al centro lo sguardo femminile, indagando temi stringenti e attuali.

 

 

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