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I concerti all’Auditorium chiudono le celebrazioni verdiane

Marco Valerio 10 anni fa
la verdi

la verdiCome ben noto, il 2013 è stato l’anno del bicentenario verdiano, dodici mesi di celebrazioni in onore dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Le celebrazioni verdiane vanno ad esaurirsi con l’inizio dell’anno nuovo e dopo il flash mob che rievocava il trionfo alla Scala di Milano della prima di Otello (andato “in scena” lo scorso 27 gennaio, giorno della morte del compositore parmigiano), toccherà all’orchestra Verdi concludere il programma del bicentenario.

La Verdi offre, infatti, un ricco cartellone sinfonico e corale di arie e brani dell’artista. Venerdì 7 (alle 20) e domenica 9 (alle 16) presso l’Auditorium di Milano, in largo Mahler, verrà eseguita un’antologia di brani musicali che raccoglie composizioni sia giovanili che mature del Bussettano, opere legate per lo più alle rappresentazioni presso il Teatro alla Scala. Direttore d’orchestra è Zhang Xian, mentre il maestro del coro sarà Erina Gambarini.

Il programma del concerto prevede la Sinfonia da Giovanna d’Arco (componimento giovanile poco noto al grande pubblico che aprirà la stagione scaligera il 7 dicembre 2015), il coro Patria oppressa dal Macbeth e i ballabili scritti per l’edizione parigina dell’opera, il preludio al primo atto de La traviata, il coro O Signore dal tetto natio da I Lombardi alla Prima Crociata e una serie di brani provenienti da Nabucco, a cui è dedicata la seconda parte del concerto.

Forse l’opera più amata e conosciuta di Verdi, Nabucco (grazie anche al libretto di Temistocle Solera) diede al compositore di Busseto, nel 1842, la notorietà e il primo grande successo.

La Verdi eseguirà un’ampia selezione che comprende la Sinfonia, i cori Gli arredi festivi, Chi s’avanza? e il celeberrimo Va’ pensiero. Concluderà il concerto l’esecuzione dell’intera quarta e  ultima parte del Nabucco affidata ai solisti Lucio Gallo (Nabucco), Elena Lo Forte (Abigaille), Salvo Guastella (Ismaele), Hong Shin Kil (Zaccaria) ed Erika Fonzar (Fenena).