Ci sono casi e volti che appartengono alla storia di Milano e La Rosetta di Piazza Vetra, grazie al teatro, riemerge dall’oblio. “La storia di Elvira Andressi, detta Rosetta ci arriva attraverso le parole di una canzone popolare, cantata negli ambienti nella mala ma anche parte di una memoria collettiva. Tutti noi ricordiamo quel motivo e certamente anche qualche strofa, forse perché ce la cantavano i nonni, o come nel mio caso il mio papà”, ha dichiarato l’autrice e regista Delia Rimoldi.
Il 13 agosto 1913, gli agenti di questura assassinarono “un angelo di nome la Rosetta, era di piazza Vetra, battea alla Colonetta”, riporta il brano. Lo spettatore, ovviamente, si troverà di fronte a una rielaborazione drammaturgica del fatto di cronaca, con gli artisti che si son presi “la libertà di immaginare quelle atmosfere e quei personaggi che ormai nessuno ci può più raccontare.
La musica, eseguita dal vivo, una “non scenografia” fatta di disegni a carboncino che prendono vita dal tratto del pittore Simone Galimberti durante lo spettacolo e l’uso dell’inflessione dialettale suggeriscono un mondo di rumori, voci, sapori, regole non scritte, povertà, rabbia e canzoni per allontanare la malinconia di una vita troppo dura” (dalla scheda).
Riassumendo
La Rosetta di Piazza Vetra, dal 19 al 21 gennaio 2018
Spazio DiLà
ORARI: h 20
PREZZI: intero 12€