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Teatro a Milano, gli spettacoli da non perdere a maggio

Beatrice Curti 2 giorni fa
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Siamo arrivati al mese di maggio, anche se la primavera si sta facendo attendere da un bel po’. Si prospetta un mese decisamente interessante per tutti gli amanti del teatro, con il prosieguo degli spettacoli in cartellone dei tantissimi palchi milanesi (oltre 50, senza contare quelli presenti in provincia), tra classici della drammaturgia e nuovi testi contemporanei messi in scena da grandi nomi del teatro e giovani promesse esordienti. Scopriamo cosa ci riserva il teatro a Milano ad aprile 2024 con il nostro #spiegoneteatro!

Piccolo Teatro

Dove: Via Rovello 2 (Teatro Grassi), Largo Greppi 1 (Teatro Strehler), Via Rivoli 6 (Teatro Studio Melato)
Info e contatti:  02 2112 6116

Durante (fino al 5 maggio 2024)

Una fuoriserie lanciata a tutta velocità, un terribile incidente d’auto: la seconda parte del trittico pensato da Pascal Rambert per il Piccolo prende il via con un colpo di scena. Ritroviamo la stessa compagnia di attori e attrici, già protagonisti di Prima, insieme a interpreti dell’ultima generazione.

Le prove dello spettacolo ispirato alla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello si intrecciano all’evocazione di Arlecchino e a una generale riflessione sul teatro, i suoi riti, la sua magia. “È la prima volta – spiega Rambert – che lavoro a un progetto organizzato su più stagioni ed è stata per me una gradevolissima sorpresa. Mi piace l’idea di tornare a lavorare con lo stesso gruppo di attori, perché insieme costituiscono una configurazione estremamente viva di personalità, con cui sento di poter dar luogo a sempre nuove combinazioni di relazioni.

  • Con: Anna Bonaiuto, Anna Della Rosa, Marco Foschi, Leda Kreider, Sandro Lombardi 
    e con gli allievi del Corso Claudia Giannotti della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Miruna Cuc, Cecilia Fabris, Pasquale Montemurro, Caterina Sanvi, Pietro Savoi e con Ludovica Bersani, Giorgio Saglimbeni/Filippo Boncinelli, Amelia Varretta
  • Quando: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16
  • Durata: spettacolo in allestimento
  • Quanto: a partire da 17€

La voluntad de creer (dall’8 al 10 maggio 2024)

La voluntad de creer si apre con il ritorno di Amparo dal Sud America assieme alla moglie in attesa di un figlio. La gravidanza presenta delle complicazioni e solo Juan, fratello di Amparo, è in grado di aiutarla: convinto di essere la reincarnazione di Gesù di Nazareth, vuole credere di poter operare un miracolo e, per questo, il miracolo si compie. Ispirandosi al film Ordet di Carl Theodor Dreyer, tratto dal dramma di Kaj Munk, Messiez conduce un’indagine sul rapporto tra volontà e fede, suggerendo come questo sia all’origine del patto con il pubblico che rende possibile la finzione scenica.

Ritenendo che l’assenza dello spettatore svuoti di senso il rito del teatro, il regista ha scelto di creare questo spettacolo aprendo al pubblico tutte le prove, a dimostrazione del fatto che, anche nel processo creativo, l’azione è possibile solo condividendo la volontà di crederci.

  • Con: Marina Fantini, Rebeca Hernando, María Jáimez, José Juan Rodríguez, Sergio Adillo, Mamen Camacho
  • Quando: giovedì ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30
  • Durata: 90 minuti senza intervallo
  • Quanto: a partire da 17€

The Confession (dal 9 all’11 maggio 2024)

Alice è nata nel 1943. È australiana, attivista. Ma che altro sappiamo della sua esistenza? Cosa ne sa suo figlio, Alexander Zeldin? In The Confessions, il drammaturgo e regista inglese ha utilizzato le ore di conversazione con la madre – e con altre donne sue coetanee – per dipingere il ritratto di una ragazza della classe operaia che, dopo un matrimonio a diciotto anni e un tentativo di omicidio, lascia la sua isola per ricominciare una nuova vita nella Londra degli anni Ottanta.

Attraversando i cambiamenti sociali, gli amori di Alice diventano il filo conduttore di un processo di emancipazione, personale e collettivo, in cui ciascuno può riconoscersi: «Amo raccontare storie che parlino direttamente alle persone – dichiara Zeldin – senza trucchi, senza intermediari, storie che le mettano in allerta, le tocchino profondamente. E sono sempre storie che nascono dal reale.»

  • Con: Amelda Brown, Kate Duchêne, Jerry Killick, Lilit Lesser, Brian Lipson, Hannah Morrish, Gabrielle Scawthorn, Jacob Warner, Yasser Zadeh
  • Quando: giovedì e sabato, ore 19.30; venerdì, ore 20.30
  • Durata: 115 minuti senza intervallo
  • Quanto: a partire da 20€

Il fuoco era la cura (dal 21 al 26 maggio 2024)

ph® Masiar Pasquali

Il collettivo Sotterraneo, artisti associati al Piccolo, torna al Teatro Studio Melato con un lavoro originale, liberamente ispirato al capolavoro di Ray Bradbury del 1953. Lo spettacolo – coprodotto dal Teatro Metastasio, da Sotterraneo, dal Piccolo Teatro di Milano e da ERT-Emilia Romagna Teatro, e realizzato con il sostegno di Centrale Fies / Passo Nord – rilegge Fahrenheit 451 attraverso la lente del presente, per domandarsi, insieme al pubblico, dove si annidi, oggi, il rischio di derive totalitarie.

A settantun anni dalla pubblicazione del capolavoro di Bradbury e a cinquantotto dall’uscita nelle sale dell’omonimo film di François Truffaut, il collettivo Sotterraneo, associato al Piccolo e già protagonista della scorsa stagione con una sua personale, firma un nuovo lavoro originale, che trae libera ispirazione dal romanzo.

  • Con: Flavia Comi, Davide Fasano, Fabio Mascagni, Radu Murarasu, Cristiana Tramparulo
  • Quando: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16
  • Durata: 90 minuti senza intervallo
  • Quanto: platea 40€, balconata 32€

Teatro Carcano

Dove:  Corso di Porta Romana 63, Milano
Info e contatti:  02 5518 1362, info@teatrocarcano.com

I maneggi per maritare una figlia (dal 2 al 5 maggio 2024)

Arriva a Milano la commedia di Nicolò Bacigalupo che fu il cavallo di battaglia di Gilberto Govi, che da due anni spopola in Liguria nella versione di Tullio Solenghi, che dello spettacolo è sia regista che interprete principale.

Con questa messa in scena, Solenghi ha finalmente realizzato un suo vecchio sogno: trasformare il proprio volto nella maschera-Govi. “Mi è stato chiaro fin da subito – scrive Solenghi nelle note di regia – che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale” che permetta al pubblico odierno, in una sorta di viaggio nel tempo, di rivivere coi Maneggi uno dei momenti più esaltanti della più grande personalità teatrale genovese del secolo scorso.”

Al fianco di Solenghi, nel ruolo di Giggia (che fu di Rina, la moglie di Govi), Elisabetta Pozzi, grande attrice drammatica qui al debutto in un ruolo comico; un esordio che ha entusiasmato tutti, pubblico e critica. Comprimario di classe, nel ruolo del Signor Venanzio, Roberto Alinghieri (anche aiutoregista). Ad impreziosire l’allestimento, le scene e i costumi di Davide Livermore, che ha voluto rendere omaggio al bianco e nero delle commedie goviane riprese dalla RAI. 

  • Con: Tullio Solenghi, Elisabetta Pozzi e con Roberto Alinghieri
  • Quando: giovedì e venerdì 19.30, sabato ore 20.30, domenica ore 16.30
  • Durata: da definire
  • Quanto: a partire da 19 €

Vieni avanti cretina. Next! (dal 10 al 12 maggio 2024)

Un esplosivo format teatrale tra provocazione e comicità interamente al femminile. Serena Dandini racconta così il suo spettacolo: “visto che per essere accettate noi dobbiamo sempre dimostrare qualcosa, essere super-woman, laureate eccellenti, geni… con questo format teatrale vogliamo dire basta alla sindrome di Ginger Rogers che deve fare tutto quello che fa Fred Astaire ma sui tacchi e camminando all’indietro: è arrivato il momento di rivendicare la nostra stupidera. Per secoli ci hanno dato delle cretine e finalmente possiamo deliberatamente definirci tali da sole in una serata di comicità interamente al femminile che trae ispirazione per il titolo dalla battuta del varietà “Vieni avanti, cretino!”, resa famosa dai Fratelli De Rege. È un gioco, una provocazione… perché ricordatevi dietro a una grande cretina spesso si nasconde una donna troppo intelligente per farlo vedere“.

  • Con: Serena Dandini e Federica Cacciola, Cristina Chinaglia, Marianna Folli, Le Hostress, Annagaia Marchioro, Germana Pasquero, Rita Pelusio
  • Quando: venerdì 19.30, sabato 20.30, domenica 16.30
  • Durata: da definire
  • Quanto: 28 €

Teatro Fontana

Dove: Via Gian Antonio Boltraffio, 21, Milano
Info e contatti: 02 6901 5733, biglietteria@teatrofontana.it

Edipo a Colono (dal 14 al 19 maggio 2024)

Da una città sotto attacco colpita dalla peste e dominata da atti di arroganza e crudeltà fugge Edipo.
Ricucire il tempo tra quella storia e il nostro presente, interrogando il mito e restituendo al teatro la sua natura di luogo, di piazza, di agorà delle grandi storie e dei pensieri condivisi, è il compito che hanno i tre interpreti entrando e uscendo dalle figure di Edipo, di Antigone e dell’Oracolo.

In questo allestimento prendono forma i personaggi che abitano le due immortali opere di Sofocle – Edipo Re Edipo a Colono –  da cui emerge, in particolare, la figura di un Edipo ormai vecchio e cieco, incapace di vedere la realtà esteriore ma in grado di raggiungere la complessità di una visione profonda. Un Edipo che vaga per il mondo, accompagnato dalla figlia Antigone, che già dentro di sé cova quella fame di giustizia che la renderà famosa. C’è l’incontro con un posto mitico e favoloso, Colono, patria di Sofocle, luogo sacro ad Atene e alla nascente democrazia ateniese.

A quel luogo Edipo dedica le sue ultime energie, porta in dono la comprensione profonda di quello che manda il mondo fuori asse. C’è un nuovo mondo che aspetta, che è quello della terra profonda, in cui Edipo si scioglie, morendo e nello stesso tempo rigenerandosi. Un mito straordinario, che narra gli elementi di cui è fatta la cultura dell’uomo contemporaneo, lucidamente ne vede gli errori, i passi falsi, le trappole.

  • Con: Stefano Braschi, Gigi Gherzi, Maria Laura Palmeri
  • Quando: martedì-venerdì ore 20.30, sabato ore 19.30, domenica ore 16
  • Durata: 90 minuti
  • Quanto: intero 23€, Under 30 15€, Over 65/Under 14 11€, Giovedì sera 19€, Convenzioni 18€, Scuole di teatro 12€

L’ultimo animale (28 e 29 maggio 2024)

Cristi vive in affitto a casa di Giudi, sua migliore amica. Cristi passa le giornate allenandosi, Giudi sperimentando nuove ricette. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, ma Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi nel buco abitano due procioni – Proc e Chino – ed un bruco di nome Bruka. Gli animali vengono nutriti e accuditi da Cristi, unico loro tramite con l’esterno, che promette continuamente un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti.  Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia.

La relazione tra Cristi e Giudi è ostile, simbiotica, conflittualeLa morbosità del rapporto è data principalmente dal fatto di condividere la stessa casa da tanti anni. Casa che è rifugio, luogo di protezione. L’esterno appare faticoso da affrontare. Fuori ci sono troppe possibilità, troppe scelte da compiere. Tutto inizia ad incrinarsi quando Giudi conosce un ragazzo. Un terzo si intromette nella loro relazione, rompendo l’equilibrio. C’è poi la questione del buco e degli animali che vi abitano. Quel buco nero dove essi abitano è una porta verso l’inconscio, l’istinto, l’animalità appunto.

Questi esseri sono costretti in un luogo che non gli appartiene e vogliono quindi lasciarlo, per andare a vivere nel loro habitat naturale. Pur sentendosi responsabile nei loro confronti, e in colpa quando non se ne prende la dovuta cura, Cristi finisce spesso per trascurarli. E così il suo comportamento rompe il loro legame fraterno: Chino mangia Bruka per non morire di fame. La natura delle relazioni tra gli abitanti della casa viene fuori proprio nel rapporto con il cibo, nodo attraverso cui i vari rapporti si dispiegano.
È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo è ciò che dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. Esso è la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed è ciò che muove all’azione. 

  • Con: Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi, Anahì Traversi, e Carlotta Viscovo
  • Quando: ore 20.30
  • Durata: 70 minuti
  • Quanto: intero 19€, Under 30 e convenzioni 15€, Over 65/Under 14 11€, Scuole di teatro 12€

Materiali per la morte della zia (30 e 31 maggio 2024)

Una zia è venuta tristemente a mancare e c’è bisogno di un rito per onorare il suo passaggio a miglior vita. A prendersi quest’onere sulle spalle saranno preti alle prese con un’omelia “standard”, agenti di pompe funebri pronti a sfidarsi su offerte al ribasso, nipoti squattrinati disposti comunque a pagare funerali raffinati, attori alla ricerca di una performance che possa onorare un defunto… Materiali per la morte della zia è un tentativo in nove quadri di trovare un rapporto autentico con il lutto e con la morte. Nel mondo del marketing e del consumismo, siamo ancora in contatto con un rito funebre che possa essere sacro, essenziale, necessario? Siamo ancora in grado di raccontare e rappresentare la morte?

  • Con: Sebastiano Bronzato, Isabella Rizzitello, Marko Bukaqeja  
  • Quando: giovedì e venerdì ore 20.30
  • Durata: 60 minuti
  • Quanto: intero 19€, Under 30 e convenzioni 15€, Over 65/Under 14 11€, Scuole di teatro 12€

Teatro Franco Parenti

Dove: Via Vasari 15, Milano (biglietteria in via Pier Lombardo 14)
Info e contatti: 02 599 95206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it

Il racconto dell’ancella (dall’8 al 12 maggio 2024)

In scena un regime totalitario e teocratico che priva le donne di qualsiasi potere, fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo una catastrofe atomica sono ancora in grado di procreare. Tutte le donne sono sorvegliate, dominate da rigide regole imposte dagli uomini e divise in categorie secondo il colore dei vestiti: in azzurro le Mogli dei Comandanti, inerti e privilegiate; in verde le Marte, anziane sterili che si dedicano ai servizi domestici; in marrone le Zie, guardiane e sorveglianti; e in rosso le Ancelle, sottomesse per essere fecondate. Nessuna può disobbedire, pena la morte o la deportazione.

Ma anche lo stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Viola Graziosi con impeccabile stile, algida e nostalgica, dà voce alla confessione di un’ancella. Si veste, si spoglia, si sottopone al rito fecondatore, e ci interroga sulla libertà, in particolare su quella delle donne, e su ciò che ne facciamo.

Mito, metafora e storia si fondono dando vita ad un crudo ritratto dei regimi totalitari, ad un racconto rivolto alla società contemporanea, un monito che ci tiene in guardia. Le musiche di Riccardo Amorese giocano un ruolo essenziale, disturbanti come sono, con il volume alto che induce a un ascolto attentissimo.

  • Con: Viola Graziosi
  • Quando: mercoledì, venerdì e sabato ore 19.15, giovedì ore 21
  • Durata: 80 minuti
  • Quanto: Settore A (intero 28€), Settore B (intero 20€; under26/over65 15€; convenzioni 18€), Galleria (intero 15€; under26/over65 12€, convenzioni 15€)

Rosella (dal 2 al 5 maggio 2024)

Maggio Egidia Bruno e Alberto Saibene portano sul palco della Sala La Piccolina uno spettacolo che racconta la condizione femminile nel periodo che va dagli anni Sessanta agli inizi degli anni Novanta. Egidia Bruno è Rosella una ragazza di un paese del Sud Italia che si trasferisce a Milano negli anni del boom. Come milioni di persone è attratta dalle possibilità di lavoro, dal mito della grande città e, nel suo caso, anche dalla volontà di sottrarsi a una condizione femminile che si perpetua da secoli.

In fondo, parte perché partono tutti e ad attenderla ci sono parenti emigrati prima di lei. I periodici ritorni di Rosella al paese mettono in evidenza una continua contrapposizione tra Nord e Sud. In scena una storia personale che si intreccia con la storia di una nazione: piazza Fontana, la legge sul divorzio, il terremoto in Irpinia. Un’epoca in cui la nostra società è davvero cambiata.

  • Con: Egidia Bruno
  • Quando: giovedì ore 18.45, venerdì e sabato ore 20.15, domenica ore 16.45
  • Durata: 70 minuti
  • Quanto: intero 25€, under26/over65 15€; convenzioni 18€

Teatro Manzoni

Dove: Via Alessandro Manzoni 40, Milano
Info e contatti: 02 763 6901, info@teatromanzoni.it

Non è vero ma ci credo (dal 3 al 5 maggio 2024)

Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Protagonista della vicenda è l’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano (qui interpretato da un formidabile Enzo Decaro) che vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura.

La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque e chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. Le sue fisime e la sua credibilità lo renderanno protagonista di eventi paradossali ed esilaranti che non mancheranno di coinvolgere e divertire il pubblico. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, il regista Leo Muscato ambienta la commedia nella Napoli degli anni Ottanta, cercando di dare a questa storia un sapore più contemporaneo.

  • Con: Enzo Decaro, Carlo Di Maio, Roberto Fiorentino, Carmen Landolfi, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo, Ingrid Sansone
  • Quando: venerdì – sabato: 20:45, domenica: 15:30
  • Durata: 90 minuti senza intervallo
  • Quanto: Prestige € 35, Poltronissima € 32, Poltrona € 23, Poltronissima under 26 anni € 15,50

Il mercante di Venezia (dal 7 al 19 maggio 2024)

Con i suoi potenti temi universali “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare – rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 – pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro.

È un testo fondamentale che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia assieme al Centro Teatrale Bresciano e al Teatro de Gli Incamminati producono in un nuovo, raffinato allestimento firmato da Paolo Valerio: lo interpreta una notevole compagnia d’attori capeggiata da Franco Branciaroli, che offrirà una prova magistrale nel ruolo di Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche la loro compassione.

  • Con: Franco Branciaroli, Emanuele Fortunati, Riccardo Maranzana, Stefano Scandaletti, Lorenzo Guadalupi, Giulio Cancelli, Valentina Violo, Mauro Malinverno, Mersila Sokoli, Veronica Dariol
  • Quando: feriali ore 20.45, domenica ore 15.30, sabato 18 maggio ore 15.30 e 20.45
  • Durata: in via di definizione
  • Quanto: Prestige € 36,50 – Poltronissima € 33 – Poltrona € 25 – Poltronissima under 26 anni € 16

TAM – Teatro degli Arcimboldi

Dove: Viale dell’Innovazione 20, Milano
Info e contatti: boxoffice@teatroarcimboldi.it

Arturo Brachetti. SOLO the Legend of quick change (dal 9 al 12 maggio 2024)

Credit Paolo Ranzani

Arturo BRACHETTI torna a grande richiesta al TAM Teatro Arcimboldi Milano con SOLO the Legend of quick change, one man show del più grande trasformista al mondo che raggiunge la settima edizione. In SOLO protagonista è il trasformismo, quell’arte che lo ha reso celebre in tutto il mondo e che qui la fa da padrone con oltre 65 personaggi, molti ideati appositamente per questo show, che appariranno davanti agli spettatori in un ritmo incalzante e coinvolgente.

Ma Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la chapeaugraphie, e sorprendenti novità come la poetica sand painting e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori.

  • Con: Arturo Brachetti
  • Quando: ore 21, domenica ore 16, sabato 11 maggio doppio spettacolo ore 16 e ore 21
  • Durata: da definire
  • Quanto: a partire da 28€

Edoardo Ferrario. Performante live tour (8 e 30 maggio 2024)

Edoardo Ferrario è pronto a regalare una nuova ondata di divertimento con il suo ultimo spettacolo di stand up comedy, “Performante” che sarà al TAM Teatro Arcimboldi l’8 maggio e per una replica aggiunta a grande richiesta il 30 maggio.

Tempi duri per i pigri e i poco mondani: non è più tollerata alcuna forma di ozio o di privacy, e oggi anche l’elettrauto sotto casa deve fare show business. Quindi manteniamo la calma e confrontiamoci con i temi che tediano le nostre pause pranzo: crisi climatica, iper-esposizione mediatica, ex compagni delle elementari riesumati come venditori di NFT, valutare se intraprendere la professione di neurologo o quella di streamer, la nostalgia di epoche vissute l’altro ieri, la suscettibilità estrema e il lavoro non retribuito dell’offeso telematico, la casa in campagna come unica possibilità residenziale, la motivazione dei guru disperati, la necessità di sentirsi un eroe e poi la speranza che, nonostante tutto, l’intelligenza artificiale possa risolvere tutti i nostri problemi, compreso quello della sua esistenza. Le certezze sono sempre meno ma, in un’epoca in cui siamo tutti chiamati a essere performanti, l’unico lusso al quale ambire è il tempo perso.

  • Con: Edoardo Ferrario
  • Quando: ore 21
  • Durata: da definire
  • Quanto: a partire da 20€

Teatro Menotti

Dove: Via Ciro Menotti 11, Milano
Info e contatti: 02 8287 3611, biglietteria@teatromenotti.org

La scatola di Archimede. Incontri con la scienza per capire il mondo che verrà (fino al 5 maggio 2024)

Massimo Polidoro cura e conduce cinque appuntamenti domenicali al Teatro Menotti, con illustri divulgatori scientifici ed esperti provenienti dai più diversi campi della ricerca: Telmo Pievani, Elisa Palazzi, Amedeo Balbi, Valentina Bosetti, Ugo Bardi e Ilaria Capua. Gli incontri saranno accompagnati dalla fisarmonica di Nadio Marenco, dalla riflessione comica e intelligente di Francesco Lancia e Chiara Galeazzi e con la partecipazione di ricercatrici e ricercatori del Politecnico di Milano.

Cinque appuntamenti dedicati a capire il ruolo che la scienza e la tecnologia hanno oggi nella nostra società e le difficoltà che incontriamo nel conciliare evidenze scientifiche e scelte politiche ed economiche, spesso fuori sincrono con la realtà.

La Terra del futuro si rivelerà un posto adatto alla nostra specie? Con Telmo Pievani si parlerà del difficile equilibrio tra il mondo di oggi e la nostra presenza, mentre con Elisa Palazzi si rifletterà sul cambiamento climatico e su come ognuno di noi debba necessariamente sentirsi chiamato all’azione. Dobbiamo pensare a un pianeta di riserva? Risponderà l’astrofisico Amedeo Balbi in una serata dedicata al futuro dell’esplorazione spaziale. Con Valentina Bosetti e Ugo Bardi si ragionerà sulla sfida epocale del nostro tempo: la transizione energetica e con Ilaria Capua sulla salute interconnessa, perché gli esseri umani sono interamente dipendenti dalle altre forme di vita.

  • Con: Telmo Pievani, Elisa Palazzi, Amedeo Balbi, Valentina Bosetti, Ugo Bardi e Ilaria Capua
  • Quando: 3, 24 marzo, 14 e 21 aprile, 5 maggio ore 21
  • Durata: in definizione
  • Quanto: intero 16,50 €, ridotto 11,50 €

Teatro Oscar

Dove: Via Lattanzio, 58/A Milano
Info e contatti: 334.8541004 – biglietteria@oscar-desidera.it

KR70M16 – Cutro (dal 2 al 5 maggio 2024)

Continua il lavoro prezioso di Saverio La Ruina e di Scena Verticale di scavo dentro le ferite aperte della Storia, sul fronte reale, concreto, delle Differenze (culturali, etniche, religiose, politiche) là dove il Mediterraneo restituisce corpi uccisi, nomi cancellati, storie non raccontate. L’artista ci presenta, in forma di work in progress, senza rinunciare all’ironia, l’incontro in un cimitero tra una vittima della migrazione clandestina (strage di Cutro) e una della shoah in una dimensione visionaria e surreale.

Fin dal titolo, che evoca provincia (Crotone), il numero di morti (70), il sesso del protagonista (M) e la sua età (16 anni), La Ruina ci ricorda quanto è difficile l’esercizio della memoria storica, quanto è facile ricordare i vincitori, arduo dare una voce agli sconfitti. E lo fa con la grazia e la semplicità che hanno fatto di lui un protagonista della scena teatrale.

  • Con: Dario De Luca, Cecilia Foti, Saverio La Ruina
  • Quando: dal giovedì al sabato ore 20.30, domenica ore 16
  • Durata: da definire
  • Quanto: intero 22€, ridotto 16€, speciale 10€ in abbonamento