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Memory, arriva nelle sale il dramma di Michel Franco

Luigi Maffei 2 mesi fa
memory

Può un singolo episodio, un evento quasi insignificante sconvolgere una vita per sempre? Memory, ultima fatica cinematografica di Michel Franco, dice sì. E lo fa con un film intenso come Memory, in uscita nelle sale italiane il 7 marzo distribuito da Academy Two.

Presentato all’80 Mostra Internazionale del Cinema di Venezia vede Jessica Chastain e Peter Sarsgaard (Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile) come protagonisti. Tra gli interpreti anche Jessica Harper, la Susy Benner di Suspiria, nel ruolo della madre di Jessica Chastain.

La trama

Sylvia (Jessica Chastain) è una madre single, con una figlia adolescente e un passato da alcolizzata. Frequenta un corso terapeutico e, per guadagnarsi da vivere, lavora come assistente sociale in un centro per adulti con problemi comportamentali.

Saul (Peter Sarsgaard) e Sylvia (Jessica Chastain)

Una sera, di ritorno da una festa – rimpatriata del suo vecchio liceo, viene seguita da un uomo incrociato allo stesso evento. Tornata a casa, l’indomani scopre che l’uomo in questione si è addormentato sotto casa sua. Alla fine capisce che si tratta di Saul (Peter Sarsgaard), un uomo che le farà ricordare una pagina drammatica della sua vita. Un incontro questo che avrà delle conseguenze molto profonde nelle vite di entrambi.

Un’opportunità per gli outsider

Come sintetizzato dal regista messicano Michel Franco, Memory è un film: “sulle persone che, per qualsiasi ragione, vivono ai margini della società. La loro incapacità di conformarsi alle aspettative, spesso affonda le proprie radici in eventi che esistono solo nella loro memoria. Ma a volte quella stessa emarginazione offre una via di fuga dalle ombre del passato e la possibilità di costruirsi una vita nel presente“.

Un film, dunque, che dà una piccola dose di speranza a chi si sente un outsider per la nostra società. L’ottavo lungometraggio di Franco indaga sui rapporti umani, sulle loro solitudini che, incontrandosi, danno vita a una nuova esistenza. Memory, però, non lancia particolari messaggi forzatamente positivi ma offre allo spettatore un barlume di chiarezza dopo il buio. Ottime le prove dei due protagonisti, con una Coppa Volpi meritata per Peter Sarsgaard.