Stadio San Siro: passato, presente e futuro (incerto) della Scala del calcio

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Stadio San Siro: passato, presente e futuro (incerto) della Scala del calcio

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La Scala del calcio per eccellenza, uno degli stadi più belli e importanti del mondo. Nulla più da aggiungere: è lo stadio Giuseppe Meazza, meglio noto come San Siro.

Palcoscenico delle sfide di Milan e Inter e di concerti che hanno fatto la storia, lo stadio di San Siro è uno dei fiori all’occhiello di Milano. Con i suoi 75.817 posti a sedere è lo stadio più capiente d’Italia (ottavo in Europa).

Una struttura che è cambiata diverse volte nel corso del tempo, dal destino ancora incerto. In attesa di capire il suo futuro, ecco un po’ di storia di uno degli stadi più ammirati del mondo.

Pillole di storia

Lo Stadio San Siro nasce nei primi anni Venti da un’idea di Piero Pirelli, presidente del Milan. Nel corso della loro ventennale storia, i rossoneri hanno giocato su diversi campi del milanese. Dal trotter di Piazza Doria (dove ora sorge la Stazione Centrale) a Viale Lombardia, passando per Via Fratelli Bronzetti e Corso Indipendenza. Un girovagare per terre battute che al presidente Pirelli non piaceva più.

Voleva uno stadio tutto suo, una nuova, moderna e, soprattutto, definitiva “casa” per la sua squadra. Un progetto nato dal lavoro dell’ingegner Alberto Cugini e l’architetto Ulisse Stacchini. La scelta del nuovo stadio cade così ad ovest della città, nel quartiere San Siro, affianco all’Ippodromo del Trotto.

Veduta dall’alto dello stadio nel 1926 (foto tratta da una cartolina d’epoca)

I lavori partono ad inizio agosto del 1925 e dopo solo un anno sono già conclusi. Il 19 settembre 1926, infatti, c’è la partita inaugurale. Quale? Ovviamente Milan – Inter (per la cronaca finì 3-6). Lo stadio San Siro originale aveva due grandi tribune e due piccole curve, tutte disunite. La nuova struttura è sul modello degli stadi inglesi e capace di ospitare 35.000 spettatori.

Nel 1934 lo stadio di Milano ospita la semifinale di Coppa Rimet tra Italia e Austria. È il primo evento internazionale per San Siro, il primo di una lunga, lunghissima serie.

La prime grandi modifiche

La semifinale del campionato mondiale di calcio porta, però, a una riflessione su un ampliamento dello stadio. E così nel 1937 il progetto dell’ingegner Giuseppe Bertera svetta sugli altri: l’unione delle tribune esistenti con due curve, così da creare un anello in grado di ospitare più di 50.000 spettatori.

Un’ennesima estensione di San Siro arriva tra il 1954 e il 1955. L’arrivo di tanti immigrati in città, la voglia sempre più forte di calcio dopo il secondo conflitto bellico porta lo stadio San Siro a ingrandirsi. La costruzione di un anello superiore porta la struttura a contenere più di 80.000 spettatori (60.000 seduti).

San Siro nei primi anni Sessanta (dal sito ASI nazionale)

Il tocco architettonico più interessante non è tanto il nuovo anello quanto le rampe d’accesso elicoidali che portano alla nuova struttura. Una novità dà un’aspetto moderno allo stadio, una conferma del

Nel 1957 arriva l’impianto di illuminazione, con la possibilità così di poter giocare anche di sera. È il primo stadio italiano a farlo. Dieci anni dopo è il momento del tabellone elettronico.

Nel 1980 lo stadio San Siro viene intitolato a Giuseppe Meazza, scomparso un anno prima, vero mito del calcio, milanese e calciatore di Inter e Milan.

Verso Italia ’90

Nel 1984 l’Italia viene scelta per ospitare i Mondiali di calcio del 1990. Milano si attiva per rendere il suo stadio ancora più grande e spettacolare. Cominciano così i lavori che portano alla costruzione di un terzo anello, con copertura, e undici torri cilindriche in cemento armato che portano alle gradinate.

Il progetto, firmato dagli architetti Giancarlo Ragazzi e Enrico Hoffer e dall’ingegnere Leo Finzi, trova il suo compimento con l’inaugurazione del 25 aprile 1990, poche settimane prima della gara inaugurale di Italia ’90 (Argentina – Camerun 0-1).

San Siro, la cattedrale dei concerti

Lo Stadio San Siro non è soltanto teatro di grandi partite di calcio, ma anche di storici concerti. San Siro, dunque, nel segno del rock e di serate indimenticabili.

Il primo concerto mai realizzato sul prato del Meazza è datato 27 giugno 1980. A far ondeggiare lo stadio, il re indiscusso del reggae Bob Marley. Aperto da Roberto Ciotti e Pino Daniele, il concerto dell’artista giamaicano è considerato uno dei più importanti mai tenuti nel Belpaese.

Bob Marley a San Siro il 27 giugno 1980

Il primo italiano ad esibirsi, invece, è stato Edoardo Bennato, il 19 luglio dello stesso anno. In seguito, il palco di San Siro ha visto salire grandi nomi della scena italiana e internazionale. Da Bruce Springsteen (7 volte) a Vasco Rossi (ormai di casa con 29 live), da Ligabue a Michael Jackson passando per Robbie Williams, Elton John, U2 e Rolling Stones.

Futuro incerto

San Siro, dunque, è un monumento per Milano e il calcio mondiale, ma dal futuro incerto. Le ipotesi di demolizione, con conseguente modifica “green” dell’area circostante e costruzione di un nuovo impianto, hanno visto modifiche, ripensamenti e incertezze nel corso di questi anni.

Il Milan guarda altrove per la costruzione di un suo stadio, mentre l’Inter rimane dell’idea di continuare a utilizzarlo. Nel 2025 lo stadio San Siro potrebbe essere vincolato dalla Soprintendenza, dato che ricorreranno i 70 anni dalla costruzione del secondo anello e nel 2026 sarà il luogo dell’inaugurazione delle olimpiadi invernali. Queste le date certe in mezzo a un clima di ipotesi su un luogo che è più di uno stadio. Semplicemente la Scala del calcio.