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Vacanze in Sardegna e ipotesi passaporto sanitario: la situazione

Redazione 4 anni fa
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Da alcuni giorni si sta discutendo per istituire un “passaporto sanitario” che attesti l’immunità al virus per chi viaggia dal Nord, specialmente dalla Lombardia, verso le regioni a contagio zero.

L’idea è stata proposta dal governatore della Sardegna Christian Solinas, ed è stata accolta positivamente da altre regioni del Sud Italia, tra cui la Sicilia.

Si tratterebbe di un documento rilasciato dalle autorità sanitarie a seguito di test che dimostrino la negatività al virus del viaggiatore.

Una barriera sanitaria di questo tipo rischia di scoraggiare molti turisti e proprietari di seconde case sulla bellissima isola sarda, incidendo negativamente sull’economia della regione, basata in larga parte sui servizi turistici.

Come funzionerebbe il patentino di immunità

Secondo il piano di Solinas il documento di immunità necessario per varcare i confini regionali della Sardegna non dovrebbe essere disponibile al momento della prenotazione, ma entrare in possesso del turista almeno tre giorni prima della partenza.

Il test potrà essere richiesto in farmacia o dal medico di base, mentre chi si presenterà all’imbarco senza passaporto sanitario potrà effettuarlo in loco, non si sa ancora in che modo.

L’ipotesi del governatore della Sardegna è quella di restituire il costo del test al turista, tramite buoni spendibili negli alberghi o presso siti di interesse turistico, come i parchi archeologici.

L’ipotesi passaporto sanitario è reale?

A seguito dell’apertura dei confini regionali, prevista per il 3 giugno, la Regione Sardegna ha proposto di controllare gli arrivi estivi sull’isola tramite un “patentino di immunità”: un documento che attesti la negatività al COVID-19 di chiunque entri in Sardegna.

Il problema di tale ipotesi è dato dalla mancanza di test molecolari sulla saliva in Europa, gli unici che accertino con sicurezza l’immunità al virus. I test sierologici, oltre a richiedere molto tempo, non garantiscono che il paziente in possesso degli anticorpi non sia più contagioso.
L’unico modo per avere la certezza documentata di essere immuni e negativi sarebbe quella di effettuare oltre al test sierologico anche il tampone, allungando esponenzialmente i tempi.

Sembrerebbe quindi che, almeno per il momento, l’idea dei “passaporti sanitari” non sia così facilmente applicabile ai viaggiatori in arrivo sull’isola sarda.

Anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia si è detto contrario: durante il suo intervento alla Commissione federalismo ha commentato “le regioni non possono limitare la circolazione delle persone. È contro la Costituzione.”

La replica di Sala: “sbagliato discriminare gli italiani per regione di provenienza”

Dura la replica del sindaco di Milano alle parole di Solinas: “io non andrei in vacanza laddove fosse richiesto un test di negatività al virus. Milano e la Lombardia saranno sempre terre di libertà e di accoglienza. Ci aspettiamo lo stesso dal resto del Paese.

Giuseppe Sala risponde in due riprese al governatore sardo, prima all’interno del suo quotidiano video da Palazzo Marino e poi in un post al vetriolo su Facebook.