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Il segreto della vita. Rosalind Franklin: la recensione della pièce che ridona dignità a una donna

Il segreto della vita. Rosalind Franklin recensione
Ph Bepi Caroli

Il teatro è uno dei pochi luoghi e mezzi – ormai sempre più rari – che ha voglia di assumersi delle responsabilità e nel caso de Il segreto della vita. Rosalind Franklin lo fa impastando le mani nella Storia e nella Scienza, ridonando dignità di donna e di scienziata a colei che è caduta nell’oblio.

È come se si riavvolgesse il nastro della storia (e l’incipit lo dichiara) per posizionare tutti i tasselli al posto giusto e sin da subito il regista, Filippo Dini (che riveste i panni anche del dott. Maurice Wilkins) pone l’accento su un ambiente maschiocentrico, con l’immagine eloquente degli altri che oscurano la Franklin ponendosi davanti. Lucia Mascino (la quale al Bif&st – Bari International Film Festival dal 21 al 28 aprile – sarà insignita del Premio Anna Magnani per la sua interpretazione in ‘Amori che non sanno stare al mondo‘) è molto precisa nella recitazione, rendendo tutti i colori di una donna totalmente devota al suo lavoro. Si coglie, pian piano, anche l’ingenuità di chi non poteva neanche pensare a dinamiche di malizia e competizione né concedersi spazio per la vita privata.

Il primo atto ci mostra una Rosalind determinata, desiderosa di scoprire ed è a lei, infatti, che si deve, infatti, la fotografia 51 in cui era visibile il doppio filamento di DNA, ma sono stati i colleghi Watson e Crick a elaborarne il prototipo, conquistando il Nobel. Il testo di Anna Ziegler fa emergere gli sgambetti e le astuzie di chi desiderava passare alla Storia, rispetto a una donna scienziata che viveva non per la gloria. L’attrice è abile nel comunicare le spinte propulsive così come le contraddizioni e il secondo atto (con  il palesarsi di un imprevisto che si rivelerà fatale) è un crescendo emotivo. Molto funzionale e suggestiva si dimostra la scena con una struttura centrale cilindrica che richiama ora la spirale del segreto della vita, ora (complici alcuni elementi scenici e movimenti) il rullino della pellicola fotografica. Non sono casuali i veli, tesi a simboleggiare da un lato il “velo” che pian piano si toglie arrivando al cuore delle cose – e in questo caso del nostro dna – e dall’altro, viceversa, quello che si è voluto porre per decenni su questa donna. Il teatro, per fortuna, oggi ci svela come sono andate le cose, commuovendoci e facendo riflettere anche sulla nostra contemporaneità, quanta strada ci sia ancora da compiere per azzerare la “guerra tra i sessi” e collaborare davvero.

Nota di merito va anche alla misurata – e nei momenti giusti entusiasta – recitazione di Alessandro Tedeschi. Completano il cast: Giulio Della Monica, Dario Iubatti e Paolo Zuccari.

“Arriva una volta nella vita in cui non è più possibile cominciare da capo”, si ripete più volte nel corso della pièce… in teatro si può.

Riassumendo

Il segreto della vita. Rosalind Franklin, dal 3 al 15 aprile 2018

Teatro Franco Parenti

DURATA: 135′

ORARI: lunedì riposo; martedì e venerdì h 20; mercoledì h 19,30; giovedì h 21; sabato h 20,30; domenica h 16

PREZZI: prime file biglietto unico 38€; I e II settore 30€; III settore 23,50€; convenzioni (escluso prime file) 21€; over65 e under26 (escluso prime file) 18€
+ diritti di prevendita

Nota bene: dopo il Parenti, lo spettacolo sarà in scena al Teatro Massimo di Cagliari (dal 18 al 22 aprile 2018) e al Teatro Sociale di Bellinzona (26 e 27 aprile),

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