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Wes Anderson torna a Milano con una mostra su Asteroid City

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Wes Anderson e Fondazione Prada sono un binomio che Milano conosce da tempo. Il regista texano è legatissimo al progetto museale di Miuccia Prada, tanto da progettarne il bistrot, il celebre Bar Luce, che rivede con occhi andersoniani i locali della vecchia Milano. Nel 2019 Anderson era tornato a Milano con Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori, una mostra realizzata dal regista in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, di cui è stato curatore per lungo tempo.

Dal 23 settembre al 7 gennaio 2024 il regista più simmetrico della storia fa una terza sortita nello spazio di Largo Isarco, portando con sé costumi, oggetti di scena e ambientazioni del suo ultimo film, Asteroid City, in uscita in Italia il 28 settembre.

Wes Anderson–Asteroid City: Exhibition. Entrare in un film

Interno della mostra con i costumi di scena. Credits: Delfino Sisto Legnani

Varcando la soglia della galleria Nord di Fondazione Prada si entra nella cittadina di Asteroid City e negli anni Cinquanta. Qui è ambientato il nuovo film di Anderson, presentato per la prima volta al Festival di Cannes e accolto molto positivamente da critica e pubblico. Sullo schermo grandi star e alcuni tra gli attori feticcio del regista: Jason Schwartzman, Tilda Swinton, Adrien Brody, Scarlett Johannson e Tom Hanks, tutti riuniti nella città in mezzo al deserto per un convegno di giovani astronomi e cadetti spaziali, attirati dall’aura di mistero del gigantesco cratere meteorico intorno a cui si è evoluta Asteroid City. Proprio durante il convegno cominciano ad accadere strani avvenimenti, che potrebbero cambiare per sempre le sorti del mondo.

Le sale della Fondazione accolgono costumi originali, oggetti di scena e scenografie del film, uniti da un percorso che scandisce la cronologia del film. Presenti in sala anche altoparlanti che ripropongono la musica e la traccia audio della scena corrispondente. Largo così alle ambientazioni curate da Adam Stockhausen, collaboratore di lunga data di Anderson e vincitore di un Oscar per Gran Budapest Hotel. Presenti anche i due animatronic realizzati per il film da Andy Gent, altro storico membro della squadra del regista, autore anche dei personaggi di Fantastic Mr Fox del 2009 e L’Isola dei Cani del 2018.

L’ingresso della mostra con il cartello della città e i distributori. Credits: Delfino Sisto Legnani

Sul format proposto da Fondazione Prada Anderson ha rilasciato un commento che scalda il cuore a tutti i milanesi (e non) fan del regista: “Il mio personale desiderio sarebbe quello di trasferire tutte le scenografie e i costumi che abbiamo realizzato per ogni mio film negli spazi di Fondazione Prada per un tempo indefinito, per sempre (se riescono a trovarci un po’di spazio!). Rem Koolhaas ha progettato uno dei miei cinema preferiti al mondo, la sala che si trova proprio al centro della Fondazione (il cinema Godard, attivo dal 2015 a Fondazione Prada con proiezioni tematiche, incontri ed eventi relativi al cinema ndr)”.

Un consiglio? Visitate la mostra dopo essere stati al cinema; sarà molto più emozionante per il visitatore muoversi in un’ambientazione che riconosce, avvicinare i costumi indossati in scena dai protagonisti e vedere oggetti e ambientazioni che ricoprono un peso speciale all’interno della pellicola. Non da ultimo, ciò permette anche di evitare sgradevoli spoiler!