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Visita all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, tra corsi e chiostri bramanteschi

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Tante sono le Università di Milano che attirano studenti da ogni parte d’Italia e non solo. Tra queste ce ne sono alcune più recenti e altre più antiche, che hanno mantenuto un piacevole sapore di una volta anche nella loro composizione architettonica. Una di queste è sicuramente la storica Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

La storica Università Cattolica venne fondata nel 1921 da padre Agostino Gemelli che voleva dare uno slancio alla cultura cattolica. Qualche tempo prima aveva già fondato un istituto di studi superiori, e dopo essere stata approvata da papa Benedetto XV e inaugurata dall’allora arcivescovo di Milano Achille Ratti l’Università Cattolica divenne un’istituzione riconosciuta da tutti i livelli ecclesiastici.

Anche lo Stato riconobbe l’importanza del sito e l’Università venne ufficialmente aperta nel 1932. Dopo essere divenuta il più importante ateneo cattolico d’Europa decise di espandersi. Furono quindi aperte sedi a Roma, Piacenza, Cremona, Campobasso e Brescia.

L’edificio che vediamo oggi fu merito del noto architetto Giovanni Muzio. Egli inglobò parti del vecchio monastero di Sant’Ambrogio e realizzò l’ingresso, i collegi maschili e femminili, la mensa e le aule. Sulla facciata sterna in largo Gemelli, si colloca la statua di Giannino Castiglioni, ovvero il Cristo Re, e il piccolo campanile. All’interno, invece, merita uno sguardo l’aula magna, che era nata come refettorio del monastero e che doveva porsi al centro dei quattro chiostri del Bramante, anche se alla fine ne vennero realizzati solo due.

Infine, se siete delle giovani fanciulle, dirigetevi nel particolare Giardino delle Vergini, al quale posso accedere solo le giovani donne, proprio alle spalle dell’aula magna.

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I chiostri del Bramante

Varcato l’ingresso dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ci si trova subito davanti due meravigliosi chiostri. Essi furono realizzati dal Bramante in origine per il monastero circense di Sant’Ambrogio: il progetto originale ne comprendeva quattro, ma alla fine solo due videro la luce.

Il più antico risale al 1513, anno in cui Cristoforo Solari lo portò a termine. L’altro chiostro invece risale al 1630. I due sono praticamente identici, fatta eccezione per i capitelli delle colonne, che danno il nome ai chiostri: il più antico è di ordine ionico, quello più recente di ordine dorico. Nel cortile ionico inoltre si intravedono due comignoli: uno semplice mentre l’altro più particolare e che richiama i comignoli delle chiese gotiche.

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