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Folco Orselli e Blues In MI: “Le periferie devono essere illuminate dall’arte”

Folco Orselli blues in mi
Foto di Lorenzo De Simone

“Sono due anni che con il mio team lavoriamo a questo progetto sui quartieri e le periferie di Milano, il convitato d’asfalto di molte delle mie canzoni…Le periferie delle città, se non adeguatamente illuminate, possono diventare le periferie dell’anima, il luogo in cui tutto stravolge e muta in una sorda trasformazione frustrante e pericolosa. Gli uomini e le donne, artisti che trattano la cultura in tutte le sue forme, hanno il dovere di illuminarle con la luce della musica, delle arti visive, della scrittura, del dialogo e dell’esplorazione.”

Con queste parole che Folco Orselli ha presentato alla stampa martedì 14 gennaio un nuovo capitolo di “Blues in Mi – quartieri identità di Milano”, dedicato ai quartieri della città di Milano (ci aveva dato qualche anticipazione in una precedete intervista).

Alla presentazione, svoltasi a Palazzo Marino (non una scelta casuale), erano presenti anche l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, Giangiacomo Schiavi del Corriere della Sera, Enea Roveda Amministratore delegato del gruppo LifeGate e Marco Bussinello di BRW Filmland.

Il Comune di Milano patrocinia il progetto– afferma l’assessore Del Corno– dando sostegno e supporto…Credo che sia molto interessante descrivere una città e le sue manifestazioni che raccontano l’evoluzione della città di Milano, allontanandosi da quelli che sono gli stereotipi.”

L’assessore, seguito poi da Giangiacomo Schiavi, sottolinea proprio uno degli aspetti e degli obiettivi fondamentali di Blues In Mi di Folco Orselli: descrivere Milano e i suoi quartieri senza cadere negli stereotipi che mettono in cattiva luce realtà, non solo artistiche, interessanti e vive.

E proprio per sfatare questi falsi miti, Orselli chiama a collaborare con sé tre giovani artisti e ci accenna quale sarà il primo dei cinque episodi:

“Il primo episodio riguarda la musica dei quartieri. Abbiamo scelto il nostro west (Baggio, San Siro, Giambellino…) e sono andato a cercare dei ragazzi che fanno la musica di oggi, quindi la trap, il rap, l’hip hop. L’idea è quella di fare una canzone che contenesse tutti questi generi insieme al blues. Sono tre ragazzi italiani: Islam, Lokita e JD…Coinvolgeremo Ernia, testimonial importante della scena musicale Milanese”

Inoltre, spiega Orselli, tutte le fasi di realizzazione di questo progetto verranno di volta in volta riportati sui canali social, con cadenza trimestrale, cosicché il pubblica possa seguire ogni piccola evoluzione.

Folco Orselli Blues in MI-quartieri identità di Milano

Quello di Orselli è approfondimento artistico che si sviluppa ormai da due anni e consiste nella realizzazione di cinque episodi filmici con pubblicazione trimestrale (diventeranno poi un docufilm) e di cinque grandi eventi nei quartieri.

Il fine è quello di raccontare l’altra faccia di una città che spesso, tra stereotipi e pregiudizi, viene criticata e le sue periferie portano con sé questo pesante velo di chi non conosce e commenta.

Orselli, invece, vuole illuminare e mostrare la realtà dei quartieri che, grazie alle loro diversità, costituiscono una Milano e la rendono una città con delle caratteristiche ben precise, identificative.

Identificative come il titolo “Blues in Mi – quartieri identità di Milano”:

“Il pop, il rock si possono fingere, ma non il Blues…MI è l’identità, è il dialetto milanese, è  Me e uno degli accordi del genere blues, è Milano”

“Blues Contest: Hip Hop, Rap, Trap”

Il primo episodio “Blues Contest: Hip Hop, Rap, Trap” sarà realizzato, come racconta Orselli, con tre ragazzi della periferia ovest di Milano (Giambellino, Bonola, QT8, Baggio) con cui realizzerà dei brani dove il blues si mescolerà con la gli altri tre generei (hip hop, trap e rap) che presenteranno a marzo ai Magazzini Generali.

Non solo, perché ci sarà un altro ospite della scena rap milanese: Ernia, che farà da testimonial all’evento.

Green River Blues- Il fiume verde

In Blues in MI vengono raccontati molti progetti dei quartieri, tra cui quello della riforestazione urbana dell’architetto Stefano Boeri.

Il video che immagina Orselli è quello formato da un corpo di ballo composto da danzatori di culture diverse, che lungo i binari, incarneranno lo spirito del verde che verrà.

Milano In Blues Festival- Street concert

Da Baggio a Via Padova: in questa strada si terrà un concerto di strada in cui saranno coinvolti altri artisti milanesi e tra i nomi citati da Orselli c’è quello di Francesco Sarcina, frontman del Le Vibrazioni.

Sullo stesso palco si confronteranno molti artisti con un collettivo di musicisti multietnico: l’orchestra di via Padova.

Walking Blues Da Fuori A Dentro- Scalata al Pirellone

Non solo musica, come l’arte anche lo sport ha la sua importanza e valore nel raccontare la realtà, senza stereotipi, dei quartieri milanesi

Ed ecco dei ragazzi sportivi (calciatori, giocatori di basket, rugby etc) affiancheranno cinque musicisti che partiranno da cinque quartieri diversi per incontrarsi ai piedi del Pirellone.

Sullo sfondo del loro cammino, in post-produzione, innesteremo le opere di artisti milanesi del primo ‘900 come Sironi, Fiume, Fontana e Manzoni.

I Ragazzi Delle Vie Gluck- Videoclip

Per l’ultimo episodio di Blues in MI, Orselli si ispira ad un progetto musicale di integrazione portato avanti da Playing For Change: un’iniziativa artistica che vede l’interazione di musicisti di strada da tutto il mondo che interpretano insieme, ognuno dal suo paese d’origine, un brano evergreen.

Attraverso un lavoro di montaggio audio/video gli artisti suonano da luoghi diversi del mondo dando l’impressione di suonare contemporaneamente il brano “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano.

Musica a Milano

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