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Il Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi: dalle origini fino ai giorni nostri

conservatorio di milano
Il Conservatorio di Milano. Credits: Geobia. Fonte: Wikimedia Commons

È diventato protagonista, anzi nuovamente protagonista, grazie alla fiction di Ivan Cotroneo e Monica Rametta in onda su Rai1 “La compagnia del cigno, ma a Milano e non solo è sempre stato un punto di riferimento, per chi ama la musica e in generale l’arte. Parliamo del Conservatorio di Milano “Giuseppe Verdi”.

Ma qual è la sua storia e perché è così importante per la nostra città, oltre che a livello nazionale e internazionale? Vediamo di ricostruirne le origini senza ovviamente dimenticare l’attualità.

La storia del Conservatorio

Il Conservatorio ha una storia lunga, ben 2 secoli, anzi di più. Nacque infatti nel 1807, quando Milano faceva parte del regno Napoleonico: venne infatti istituito con Regio Decreto Napoleonico da Eugène de Beauharnais, Viceré d’Italia.

Anche se la sua inaugurazione risale all’anno successivo, il 1808, quando nella collegiata della chiesa di Santa Maria della Passione entrarono dapprima 18 studenti. Proprio da allora il Conservatorio cominciò ad avere sede nello storico ex convento accanto alla chiesa che, tra l’altro, per dimensioni è la seconda di Milano.

Come riporta il libro “Milano in mano”, edito da Mursia, nell’edizione aggiornata scritta da Guido Lopez e Silvestro Servegnini, la scelta dell’ex convento venne ritenuta da Beauharnais adatta al contesto perché “lontano dalle distrazioni e dallo strepitio della città”.

All’inizio, si legge ancora nel testo, entrarono 11 insegnanti, un maestro da ballo e 24 maschi e 12 femmine che però vivevano e frequentavano le lezioni separati.

Tra le altre novità che hanno contraddistinto il Conservatorio, c’è quella dell’istituzione del liceo musicale Giuseppe Verdi nel 1981, primo esperimento del genere in Italia e scuola che in effetti frequentano i protagonisti della fiction “La compagnia del cigno”.

Il Conservatorio oggi: i corsi

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La cancellata barocca del Conservatorio di Milano. Credits: foto di Giovanni Dall’Orto, fonte: Wikimedia Commons

Come si legge sul sito del Conservatorio, l’istituto ha più di 1500 studenti iscritti, 236 docenti, più di 100 percorsi di studio tra I livello e II livello, master di I e II livello, laboratori, master class e seminari con docenti di fama internazionale, borse di studio, il Premio del Conservatorio.

Ogni anno vengono proposti più di 200 concerti che si svolgono nelle 2 grandi sale, la Puccini e la Verdi, ma anche fuori dall’istituto. Le stagioni concertistiche stabili sono Musica Maestri!, con protagonisti i docenti, e i Suoni del Conservatorio, che invece vede suonare gli studenti.

Gli allievi illustri del Conservatorio

Dal Conservatorio sono usciti nomi illustri della musica italiana come il violoncellista Alfredo Piatti, il contrabbassista Giovanni Bottesini, le cantanti Giuseppina Streppini, Maria e Teresa Brambilla.

Dal 1850 il Convitto del Conservatorio si trasformò in liceo pubblico, tra i suoi allievi ci furono Giacomo Puccini e per arrivare più vicini ai giorni nostri anche Riccardo Muti e Luciano Chailly.

La curiosità: Giuseppe Verdi bocciato al Conservatorio

E poi curiosità delle curiosità: tra gli aspiranti a entrare al Conservatorio ci fu anche quel Giuseppe Verdi cui è stato intitolato. Solo che il grande musicista non riuscì mai a entrarci, anzi venne bocciato.

La storia è pressoché questa: nel 1832 Giuseppe Verdi, allora 18enne e proveniente da Busseto, Stato di Parma, provò a entrare, ma aveva già 5 anni in più rispetto a quelli previsti dal regolamento per l’accesso al Conservatorio.

In occasioni come questa, il Conservatorio ammetteva però delle eccezioni purché si trattasse di studenti particolarmente dotati e bravi al pianoforte. L’esecuzione di Verdi, però non andò così bene: si disse che la sua mano era male impostata sul pianoforte oltre che non aveva “sufficiente cognizione delle regole del contrappunto”. A questo si aggiungse anche il fatto che c’erano pochi posti nel convitto, pochi pianoforti disponibili e che Verdi venisse da “uno stato estero” come era quello di Parma.

Alla fine, Verdi, nonostante il rifiuto fece la sua strada studiando in privato con il maestro Vincenzo Lavigna, dimostrando che anche un rifiuto del genere non può fare crollare una carriera destinata a essere grande. E che, chiusa una porta, come dice qualcuno, “si apre sempre un portone”.

Nel 2014, proprio per raccontare questa storia, il Conservatorio, in collaborazione con TomoQuarto, centro di studi di musica sacra, ha dato vita alla mostra permanente dal titolo “La mano, l’Errore, il Trionfo”.

Come si può intuire, la mostra è suddivisa in 3 sezioni: nella prima, “La mano”, sono esposti i documenti attualmente conservati nella Biblioteca del Conservatorio e nell’Archivio di Stato di Milano che attestano i motivi del rifiuto e trattati di didattica pianistica e di teoria musicale del primo Ottocento, utilizzati dai maestri nelle scuole lombarde di musica e nelle chiese dove i giovani, come lo stesso Verdi, apprendevano i primi rudimenti dell’arte.

Nella sezione denominata “L’errore”, è stato realizzato un percorso interattivo e multimediale con alcuni errori rilevati dallecommissioni esaminatrici nei compiti di composizione della prima metà dell’Ottocento.

Nella terza, “il Trionfo”, sono esposti cimeli e documenti verdiani conservati nella Biblioteca del Conservatorio e altri documenti conservati invece presso l’Archivio di Stato di Milano: le prime edizioni delle sue opere uscite dalle officine Ricordi, i manoscritti della partiture teatrali che sono arrivati alla Biblioteca grazie alla legge austriaca del 1816, le lettere di Verdi a Giuseppe Gallignani, il direttore del Conservatorio.

Fu proprio Gallignani che, alla morte di Verdi, decise di intitolargli il Conservatorio.

La biblioteca del Conservatorio

Oltee che centro musicale e artistico, il Conservatorio ha un’intensa attività di ricerca che si esplica nella sua Biblioteca. Come riporta sempre il sito, qui sono conservati più di 500 mila libri.

La Biblioteca è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16 e ospita una rassegna di Incontri di Ricerca, dedicata alla presentazione dei più significativi progetti di ricerca applicata al mondo della musica, e una rassegna, Musica da Leggere, che prevede incontri di presentazione di libri, cd e dvd a cura dei docenti del Conservatorio.

Le mostre permanenti

Oltre a quella dedicata a Verdi, ci sono due mostre nel Chiostro del Conservatorio: una mostra di scultura contemporanea, nata grazie alla collaborazione con la Fondazione Arnaldo Pomodoro e una mostra di scatti storici che raccontano la storia del Conservatorio dagli anni della ricostruzione nel secondo dopoguerra ad oggi.

Il Conservatorio “Giuseppe Verdi” si trova in via Conservatorio 12, metro più vicina: MM1 San Babila.

Per tutte le informazioni sui corsi, sulle ammissioni e altro ecco il sito: www.consmilano.it

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