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Cinque errori che non deve fare un personal trainer

News Partner 5 anni fa
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La figura del personal trainer sta assumendo un’importanza sempre più cruciale non solo nelle palestre e nei centri fitness, ma anche in strutture che hanno il fine di aiutare i clienti nella riabilitazione dopo un grave infortunio sportivo.

Le motivazioni che hanno portato all’evoluzione – in positivo – di questo mestiere sono la crescente domanda di figure in grado di seguire le persone durante gli allenamenti e la voglia di ricevere consigli per ottimizzare le proprie performance sportive.

Nonostante i campi d’azione del personal trainer siano numerosi e diversificati, è fondamentale comprendere quali siano i limiti della professione: vediamo quindi cinque errori che non deve commettere un personal trainer.

Dare sempre del tu al cliente

Il personal trainer non è un dipendente della palestra, ma è imprenditore di se stesso. Per questo è fondamentale che sappia promuovere le proprie competenze in maniera costante, ma rispettando al contempo lo spazio e le abitudini dei clienti. Sotto questo punto di vista, un errore da non commettere è voler dare del tu al proprio cliente a tutti i costi. Al contrario, è consigliabile dare sempre del lei – almeno per i primi incontri – fino a quando sarà il tuo interlocutore a darti il “via libera”.

L’ Accademia Italiana Personal Trainer offre ai propri allievi una formazione a 360 gradi per diventare personal trainer di successo: un team qualificato e altamente professionale, potrà trasmettere ai propri iscritti un know how senza eguali, attraverso non solo lezioni frontali in aula, ma anche simulazioni pratiche. Presenti nelle sedi di Milano e Roma, i docenti mettono a disposizione le proprie competenze per far crescere professionalmente i propri personal trainer con master di specializzazione in Dimagrimento, Fitness Posturale e Natural Bodybuilding.

Essere troppo tecnici

Un aspetto che spaventa molti dei clienti è avere di fronte un professionista che utilizza termini troppo specifici per spiegare un esercizio. Parlare di “crunch” o di “squat” quando la persona che si ha di fronte non ha idea di cosa siano, non aiuta a creare una buona affinità e soprattutto metterà a disagio il tuo cliente. Utilizza invece sinonimi e perifrasi per spiegare il movimento da svolgere… il risultato è assicurato!

Tariffario

Sapere quanto guadagna un personal trainer certificato potrebbe portare molti appassionati del mondo fitness a intraprendere questa professione. Una buona norma da seguire – soprattutto quando non si è ancora ottenuta la certificazione – è mantenere i prezzi conformi al proprio livello di formazione.

A maggior ragione, dunque, è importante per gli aspiranti personal trainer investire in un corso di formazione: così facendo, oltre ad apprendere tutte le competenze necessarie, otterrai anche la certificazione che ti consentirà di proporre ai clienti un prezzo conforme alla tua bravura.

Accademia Italiana Personal Trainer dispone di un’offerta formativa articolata e completa, garantendo ai propri iscritti numerosi corsi per diventare personal trainer. Una volta raggiunti gli obiettivi del programma didattico, grazie alla partnership con enti prestigiosi come ASI riconosciuto CONI, verrà rilasciato il diploma nazionale di qualifica tecnica nonché una certificazione con validità internazionale, erogata da Europe Active e EREPS.

Redigere schede non personalizzate

Il plusvalore che un personal trainer può fornire all’allenamento del proprio cliente risiede nella personalizzazione degli esercizi suggeriti. Per questo è fondamentale sfruttare il primo incontro per raccogliere l’anamnesi medica del proprio assistito e gli obiettivi che vuole raggiungere attraverso le sedute di allenamento personalizzato. Una volta ottenuto il quadro generale, è compito del personal trainer redigere una scheda degli esercizi da svolgere, commisurati alla preparazione atletica di partenza e a ciò che si desidera raggiungere.

Fare il dietologo

Ultimo errore, ma forse il più grave, che può essere commesso da un personal trainer è fornire una dieta al proprio cliente. Infatti, nonostante questa figura professionale possieda delle buone nozioni di base in materia di alimentazione, non è un dietologo qualificato e, soprattutto, autorizzato a realizzare piani nutrizionali volti al dimagrimento.

Al contempo, però, è importante sottolineare come il personal trainer possa comunque lavorare in sinergia con medici e specialisti dell’alimentazione per aiutare il proprio cliente a massimizzare i risultati che può ottenere dall’allenamento attraverso un’alimentazione sana ed equilibrata.

Se vuoi diventare un personal trainer e non commettere i cinque errori sopra citati, affidati all’eccellenza di Accademia Italiana Personal Trainer.