Bovisa, dalle fabbriche al design un quartiere in movimento

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Bovisa, dalle fabbriche al design un quartiere in movimento

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Citata in canzoni, romanzi e modi di dire, nell’immaginario collettivo è sinonimo di periferia avvolta nella nebbia, dal fascino post industriale. È la Bovisa, quartiere di Milano tra i più noti.

Il sobborgo a nord ovest di Milano ha cambiato aspetto negli ultimi trent’anni, trasformandosi da polo industriale a campus universitario. Dove c’erano fabbriche e capannoni adesso sorgono la facoltà di Disegno Industriale e la Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informatica.

La fontana di Piazza Bausan

Una zona divisa in due dall’omonima stazione, un tempo popolata da operai pendolari, ora da studenti e professori. La Bovisa sta continuando nel suo processo di trasformazione. Ora è uno dei distretti di design più importanti in Europa, un polo attrattivo per diverse startup e laboratori di moda.

Dalle fabbriche al cinema

La Bovisa si sviluppa attorno alla cascina omonima, un tempo facente parte del Comune dei Corpi Santi di Porta Comasina. Con l’aggregazione di quest’ultimo a Milano, anche la Bovisa entrò a far parte di una città che stava sempre più allargandosi.

Da borgo agricolo la Bovisa diventa una delle zone industriali più forti di Milano. Si va dai gasometri della centrale del gas alla Candiani (passata poi alla Montecatini), in cui si produce acido solforico. Il ritmo del quartiere è scandito dai rumori dei macchinari, dallo sferragliare dei treni, dalle sirene delle fabbriche che “urlano” l’ora del pranzo, o di fine turno.

I gasometri della Goccia

Nell’area cosiddetta Goccia (guardatela dall’alto e capirete il perché), dove un tempo si produceva gas per tutta la città ora impera una fauna di piante spontanee, a incorniciare i due gasometri, giganti arrugginiti che aspettano solo di essere riconvertiti insieme a tutta l’area. Il progetto del nuovo Parco Scientifico Tecnologico, dedicato all’innovazione e alla ricerca, firmato da Renzo Piano, per ora è ancora su carta.

L’unica fabbrica ancora attiva è quella della Fernet Branca, che si sviluppa tra Viale Jenner, Via Resegone e Viale Lancetti. La ciminiera annessa è dipinta da un murales che ne fa il più alto d’Italia.

La Bovisa è anche il luogo in cui si sviluppa il cinema. In Via Baldinucci, al limite con il borgo di Dergano, infatti, nel 1910 nascono gli stabilimenti della Milano Films, una delle prime realtà di produzione cinematografiche italiane.

Lo storico ingresso agli studi Armenia Films

Nei capannoni della Milano Films si producono film propri e di altre produzioni, la più importanti delle quali è l’Armenia. A testimonianza del passato cinematografico della Bovisa è rimasto il grandioso muro d’ingresso agli studi Armenia, al posto degli studi ora sorge un grazioso parchetto.

La Bovisa oggi, tra design e intrattenimento

La Bovisa è anche un quartiere dalla nuova anima giovane e creativa. Tanti laboratori di design industriale e di moda sono nati negli ultimi anni facendone del sobborgo di Milano uno dei più dinamici del nostro Paese.

L’intrattenimento, poi, è di casa. Alla fine di Via Candiani, a pochi passi dall’ingresso della stazione ferroviaria, c’è La Scighera, luogo culturale fatto di buona cucina, teatro e musica. All’interno dell’ex cristalleria dei fratelli Livellara, invece, ci è lo Spirit de Milan, locale che fa rivivere spettacoli in dialetto milanese e non solo.

Come arrivare

La Bovisa è servita dalla stazione di Milano Nord Bovisa Politecnico, con le linee S1, S2, S3, S4 e S13, linee regionali e Malpensa Express.

In superficie è possibile raggiungere il centro con il tram 2 e le linee di filovia 90 e 92.