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‘Shakespea Re di Napoli’ di Ruggero Cappuccio è pronto a incantare il pubblico del Parenti

Shakespea Re di Napoli

Shakespeare è un grande classico è vi starete domandando cos’abbia di “nuovo” questa proposta. Prendendo in prestito le parole dell’autore di Shakespea Re di Napoli (pubblicato nella Collana Classici Einaudi), Ruggero Cappuccio, inizieremo a raccontarvelo, per poi approfondire post visione.

Shakespea Re di Napoli: le note di Cappuccio

Shakespea Re di Napoli nasce da questo perché: la morte è quel sogno ad occhi chiusi che nella vita facciamo ad occhi aperti. Il mio difetto è credere solo negli aldilà, oltre il visibile, il reale, la parola, il teatro. Le sabbie. Il Seicento. La peste. Un quadro. Un baule. L’inchiostro sbiadito sulla carta riarsa dal sale marino. Una nave affondata. Un anello perduto. Desiderio e Zoroastro: due amici sorpresi nell’abbraccio di un addio e di un ritorno. L’lnghilterra. Il genio. La bellezza. I Sonetti di William Shakespeare. Le lettere dell’eros. Tutto fiammeggia in una lingua che è intima di un’idea della partitura, della concertazione, del suono, in cui i sensi impongono una comunicazione intuitiva fondata sull’indicibile del compositore, l’indicibile dell’interprete, l’indicibile dell’ascoltatore. Solo il non detto è degno di essere letto. Solo i silenzi possono veramente essere ascoltati. Il conflitto e confronto del teatro elisabettiano con le forme espressive della Napoli barocca sono i presupposti per l’invenzione di una sinfonia del dire specchiata in significati e ritmi che tendono alla sospensione assoluta di una storia nel tempo. La menzogna, l’indimostrabilità, la falsificazione dei fatti come gesto eversivo in grado di estendere i confini della verità sono in questa scrittura le luci che affermano e negano ogni cosa. Dopo tutto l’arte somiglia alla ricerca di prove che dimostrino eventi mai accaduti. Forse.

Shakespea Re di Napoli: un estratto dallo spettacolo

Shakespea Re di Napoli: sinossi

Tutto ruota intorno a Willie Huges, il misterioso fanciullo, qui rappresentato come un giovane napoletano conosciuto dal Bardo durante un’improbabile visita alla città.
Un gioco intenso tra realtà e apparenza in cui la cultura letteraria del barocco napoletano si fonde con la poetica shakespeariana in una lingua musicale, fisica, artistica, ma nello stesso tempo popolare e aulica. Sullo sfondo, una misteriosa notte di Carnevale, un castello, un vicerè, due storie e l’ombra di Shakespeare.

In scena Claudio Di Palma e Ciro Damiano.

Riassumendo

Shakespea Re di Napoli, dal 7 al 19 gennaio 2020

Teatro Franco Parenti

DURATA: 75′

ORARI: martedì e venerdì h 20,30; mercoledì h 19,15; giovedì h 20; venerdì h 20,30; sabato h 21; domenica h 15,45

PREZZI:
– Prime file: intero 38€
– Platea: intero 30€; under26 15€; over65 18€; convenzioni 21€
– Galleria: intero 21€; under26 13€; over65 15€;
– Last Minute under26 10€