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Cinque spettacoli teatrali da vedere a Milano nel weekend 13-15 maggio

Marco Valerio 8 anni fa

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Un’offerta sempre ricca e eterogenea, rivolta alle più disparate e diverse fasce di pubblico: Milano è la città del teatro, d’altra parte. Ma quali sono gli spettacoli da non perdere assolutamente, specie nel corso del fine settimana?

Come ogni lunedì Milano Weekend vi segnala cinque opere da vedere in cartellone nei principali stabili della nostra città. Nuovo appuntamento, dunque, con #lospiegoneteatri.

Ecco dunque nel dettaglio cosa vedere a Teatro a Milano nel weekend che va dal 13 al 15 maggio:

Lampedusa Show (Piccolo Teatro Grassi, 10-15 maggio)

Lampedusa Snow è il secondo capitolo della Trilogia del naufragio di Lina Prosa. Ispirato, come Lampedusa Beach, a un fatto di cronaca, anche questo testo è il racconto in prima persona di un’odissea tragica.

Alcuni anni fa, a causa del sovraffollamento del centro di accoglienza di Lampedusa, alcuni migranti vennero trasferiti in un altro centro a circa 1800 metri di altitudine. Mohamed è uno di questi migranti: con indosso una felpa usata, troppo grande per lui, il giovane ingegnere africano, stanco dell’attesa che sembra non dover finire mai, decide di cercare un varco per raggiungere l’altro versante del monte.

Inizia così una sofferta ascensione durante la quale avviene un surreale incontro con un partigiano che gli parla della rivoluzione e gli canta Bella ciao. Sempre più ansimante, Mohamed viene avvolto dal freddo e dalla neve fino all’ultimo soffio di vita.

ORARI:

Martedì, giovedì e sabato 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16

BIGLIETTI:

Platea: Intero € 25; Ridotto card Giovani/Anziani € 20

Balconata: Intero € 22; Ridotto card Giovani/Anziani € 17

La Fanciulla del West (Teatro alla Scala, 3-28 maggio)

Riccardo Chailly, direttore musicale scaligero, prosegue nel ciclo dedicato a Puccini inaugurato nel 2015 con Turandot nella prospettiva di presentare al Teatro alla Scala nuove produzioni di tutte le opere del compositore entro il 2022. L’intero progetto sarà registrato in audio e video proponendosi come punto di riferimento per l’interpretazione pucciniana nel nuovo secolo.

Fondamentale da questo punto di vista sarà il lavoro del Maestro Chailly sulle partiture originali alla luce degli studi pucciniani più recenti. Nel caso de La Fanciulla del West, che manca dal Teatro alla Scala dal 1995, questo significa rifarsi al manoscritto pucciniano eliminando le numerose modifiche apportate da Toscanini in occasione della prima al Metropolitan nel 1910.

Per questa produzione de La Fanciulla del West torna al Teatro alla Scala il regista Robert Carsen che ha regalato al pubblico scaligero una memorabile versione della Tetralogia del Reno di Richard Wagner.

Informazioni e disponibilità biglietti a questo indirizzo.

Il giardino dei ciliegi (Teatro Elfo Puccini, 3-22 maggio)

Versione aggiornata del capolavoro teatrale firmato da Anton Cechov.

Un’enorme tenuta che va alla malora, un frutteto che una volta all’anno si copre di fiori bianchi e diventa “giardino”, simbolo di rimpianti, speranze e sogni. A contemplare questo miracolo per l’ultima volta, riuniti nella grande casa dell’infanzia, i personaggi della commedia non possono che scorgere su di sé i segni del tempo che passa, l’approssimarsi di una resa dei conti col proprio destino.

Dodici attori, sotto l’attenta direzione di Ferdinando Bruni, mettono in gioco la coralità, la sensibilità e la maturità di un gruppo e delle sue singole personalità, nell’allestimento di una commedia rarefatta, buffa e disperata che ha per protagonista il tempo e il suo trascorrere nella vita degli individui e del mondo.

ORARI:

Martedì – sabato 20:30/ domenica 16

DURATA:

120′ + 15′ intervallo

PREZZI:

Intero € 30.50 / martedì posto unico € 20 / rid. <25 anni – >65 anni € 16 / rid. 6-10 anni € 11.50 / scuole € 12

L’opera da tre soldi (Piccolo Teatro Strehler, 19 aprile-11 giugno)

Bertolt Brecht e Kurt Weill la crearono nel 1928 e in quello stesso anno la misero in scena a Berlino. Il primo ad allestirla in Italia, nel 1956, fu Giorgio Strehler, presente lo stesso Brecht che sarebbe morto sei mesi dopo. Parliamo de L’Opera da tre soldi, rappresentata in tutto il mondo e che al Piccolo Teatro viene allestita con la regia di Damiano Michieletto.

La storia dei Peachum, di Jenny delle Spelonche, di Macheath detto Mackie Messer e di tutta la varia umanità protagonista dell’Opera da tre soldi è tratta dalla Beggar’s Opera, L’opera del mendicante che l’inglese John Gay scrisse nel 1728. Fu Elisabeth Hauptmann, storica collaboratrice di Brecht, a tradurla dall’inglese al tedesco e a suggerirne allo scrittore la riscrittura in chiave contemporanea.

ORARI:

Martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.

Giovedì 21 aprile ore 15 (riservata Touring Club); domenica 1 e lunedì 2 maggio RIPOSO; giovedì 2 giugno RIPOSO; lunedì 6 giugno ore 20.30

BIGLIETTI:

Platea: Intero € 40; Ridotto card Giovani/Anziani € 23

Balconata: Intero € 32; Ridotto card Giovani/Anziani € 20

Riccardo III (Teatro Sala Fontana, 13-15 maggio)

Il testo di Shakespeare si apre con un monologo di Riccardo che vale la bellezza dell’intera opera e che condensa tutta la vicenda. La narrazione che ne segue apre all’aspetto più profondo, all’animo del personaggio e di chi gli sta intorno, degli altri personaggi e, ahimè, di noi.

Riccardo annuncia cosa farà, il perché, e con la sua “teatrale” deformità, alimenta in segreto il desiderio di conoscerlo. Il posticcio e la finzione, l’artificio che induce a credere, in questo personaggio sembrano trovare una delle occasioni più emblematiche e la magia del teatro diventa una grande bugia. Riccardo diventa cattivo perché la vita gli ha tolto tanto.

La cattiveria con cui invade la storia non è comodamente assoluta ma è generata dalla vita vissuta sotto il cielo, con le aspettative che questa tradisce, i sogni che non ci permette di realizzare. Le sottrazioni dell’animo di Riccardo si somatizzano e le ferite mostrano una diversa evoluzione della bellezza.
 C’è una forte nostalgia in quell’inizio perché niente è più doloroso della coscienza di ciò che non sarà più. Lo spettacolo non racconta una storia ma la fa vedere e il testo ha un ruolo musicale, da sentire più volte fino a comprenderlo sulla scena più di quanto il foglio non possa fare.

ORARI:

Venerdì e sabato ore 20.30; domenica ore 16

BIGLIETTI:

Intero € 18; Ridotto universitari / convenzionati € 14; Ridotto under 14 / over 65 € 9