Redazione 
Miseria e nobiltà non è soltanto la storia dello squattrinato Felice Sciosciammocca, costretto a vivere di espedienti per un tozzo di pane: è il testo che riassume – con i suoi dialoghi fitti e gli espedienti della tradizione napoletana – la capacità del teatro italiano di tenere il pubblico inchiodato alla sedia. Dai sipari è poi migrato al cinema, grazie al film di Mario Mattioli e all’indimenticabile interpretazione di Totò con gli spaghetti in tasca.
Poi la televisione, per imprimere ancor più la storia nella memoria collettiva. “Vingenz m’è padre a me”, “lettera a lu compare nepote”, il momento degli spaghetti, Totò che fa il principe in casa di Semolone, sono le battute di un ritornello che la platea ripeterebbe all’unisono con la scena, come a un concerto pop, in un rito collettivo che scaturisce da un testo del 1888 e dalla sua celebre chiusura: “Torno nella miseria, però non mi lamento: mi basta di sapere che il pubblico è contento”.
Miseria e Nobiltà – Teatro Sala Fontana
Dal 15 al 20 dicembre e dal 26 dicembre al 3 gennaio
Biglietti in promozione MW a 14 euro (anziché 18, biglietto intero)
scrivendo via e-mail a stampa.fontana@elsinor.net
Biglietti ridotti under 14 e over 65: 9 euro
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.30; domenica ore 16
Dal testo di Eduardo Scarpetta
Regia: Michele Sinisi;
Scritto con: Francesco M. Asselta
Con: Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D’addario, Gianluca delle Fontane, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri, Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi
Beatrice Curti 
Luigi Maffei 
