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Into the Storm: un’altra tempesta firmata Quale, recensione in anteprima

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into-the-stormProdotto con un budget di 50 milioni di dollari, esce nelle sale italiane dal 27 agosto Into the Storm, film del filone catastrofista firmato da Steven Quale (Final destination 5).

I fratelli Jacob (Jeremy Sumpter) e Trey (Nathan Kress), sono due adolescenti che vivono con il padre vedovo Gary (Richard Armitage) nella cittadina di Silverton in Oklahoma, sconquassata da violentissimi tornado, il più potente dei quali è atteso nell’arco di poche ore. Sul filone dell’acclamato Twister, Quale si spinge esageratamente oltre, mostrando gli effetti iper devastanti della “tempesta perfetta” con venti a 500 chilometri orari.

Uno spettacolo indubbiamente che lascia senza fiato: una forza devastante che risucchia, spazza, scaraventa, accartoccia tutto, auto, case, aerei di linea, pali della luce e tutto ciò che  incontra sul suo cammino, un ottimo lavoro di computer grafica che pone al centro del film l’elemento Natura. Visto in quest’ottica Into the Storm potrebbe funzionare, ma ciò che delude fortemente in questa pellicola è proprio lo script e i suoi personaggi.

Gli elementi ci sono tutti: la meteorologa scienziata Allison al seguito dello sconsiderato storm cheser di turno Pete il cui unico obiettivo è quello di filmare “l’occhio del ciclone”, due adolescenti a mollo come Jack e Rose di Titanic che affidano i loro pensieri nei presunti ultimi attimi della loro vita ad una telecamera, un padre eroe ed in perenne conflitto generazionale con la prole, insomma Quale intende sminuire un film che avrebbe potuto rappresentare un buon potenziale, ma che inciampa su trovate inverosimili  a tratti al limite della comicità involontaria.

L’intenzione del regista in parte è compresa: un B movie con alte prospettive di incasso. A soccorrere il film non riesce neanche l’utilizzo del found-footage con la modalità da falso documentario, anche qui un po’ azzardato per una tempesta di portata così colossale. Into the Storm è puro intrattenimento per un pubblico non esigente, che vuole comprendere e farsi letteralmente risucchiare dalla forza dirompente della natura.

Voto per noi: 6-