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Il Grande Gatsby: la recensione in anteprima del film di Luhrmann

Valentina Fumo 11 anni fa

Anche in Italia dividerà pubblico e critica: tra coppe di champagne, perle e motori ruggenti il regista australiano Baz Luhrmann propone il suo adattamento per il grande schermo, in uscita oggi 16 maggio, del classico del 1925 di F. Scott Fitzgerald Il Grande Gatsby.

Il kolossal da 130 milioni di dollari, che ha aperto il 66° Festival di Cannes dove ha ricevuto una accoglienza fredda da parte degli addetti ai lavori nonostante i 54milioni di dollari incassati al botteghino dal 10 maggio, narra le vicende dell’aspirante scrittore Nick Carraway (Tobey Maguire), trasferitosi dal Midwest allo scintillante miraggio della New York del 1922. Inseguendo il suo Sogno Americano, si ritrova ad avere come vicino di casa il misterioso milionario Jay Gatsby (Leonardo DiCaprio) innamorato della cugina di Nick, Daisy, (Carey Mulligan) che vive dalla parte opposta della baia con il marito donnaiolo Tom Buchanan. Nick diventerà testimone e narratore di una storia d’amore impossibile in una America dal fascino accecante, ma in cui già si intravede la decadenza che porterà alla Grande Depressione del 1929.

Leonardo DiCaprio -“L’unico” ha affermato Luhrmann, che già aveva lavorato con l’attore in Romeo+Juliet, “a poter interpretare la complessa anima di Gatsby”- si dimostra all’altezza del confronto con Robert Redford, protagonista della versione de Il Grande Gatsby del 1974 di Jack Clayton con Mia Farrow e convince con la sua interpretazione solida.

Nonostante siano protagonisti di alcuni momenti comici molto godibili, non così si può dire di Tobey Maguire e Carey Mulligan: l’attrice di An Education stavolta non riesce a calarsi nel personaggio (nonostante i diamanti veri indossati sul set siano stati un aiuto, come lei stessa ha affermato in una recente intervista).

Piaceranno sicuramente le splendide le scenografie curate da Catherine Martin, premio Oscar per Moulin Rouge! ed è davvero impossibile non pensare al musical del 2001 dello stesso Lurmann durante le feste al ritmo sincopato del jazz di Gatsby: un tuffo quasi irreale nella frenesia dei Roaring Twenties, tra piume e lustrini, reso avvincente dalla scelta del 3D.

Lo stile strabordante e moderno della pellicola, coraggioso anche se faticoso nella parte centrale, viene confermato dalla bella colonna sonora che combina jazz tradizionale e hip-hop.

Vi hanno collaborato con brani originali Lana Del Rey, Beyoncé x André 3000, Florence+The Machine, The Brian Ferry Orchestra e altre star; non mancano rivisitazioni di brani già conosciuti come Back to Black di Amy Winehouse e Love is Blindness degli U2: sicuramente da ascoltare.

Il nostro voto: 7

Una frase: Domani correremo più forte per afferrare il futuro

Per chi: Per chi ama il fascino immortale di chi, come Gatsby, in un mondo di persone noncuranti sembra l’unico a coltivare la speranza. E, ovviamente, per chi ama i diamanti.

 

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