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Hunger Games 2 recensione: il ritmo vertiginoso di Francis Lawrence

hunger games 2 locandinaUscirà nelle sale il 27 novembre l’attesissimo secondo capitolo La ragazza di fuoco dal romanzo di fantascienza Hunger Games di Suzanne Collins. Se nel primo episodio Gary Ross aveva portato sul grande schermo la vittoria dei due giovani “tributi” Katniss (Jennifer Lawrence) e Peeta (Josh Hutcherson), nel secondo Francis Lawrence decide di alzare la posta, con i due giovani nel Tour della Vittoria fra i 12 distretti della post apocalittica terra di Panem.

Con rimandi a 1984 di Orwell, Panem è una nazione governata dalla tirannìa nella persona del Presidente Snow (un imperturbabile e machiavellico Donald Sutherland), il quale ogni anno, al motto di “panem et circenses” , convoca nella monumentale e sfarzosa capitale del “Regno” Capitol City ventiquattro ragazzi rispettivamente maschio e femmina di ciascun distretto per competere negli Hunger Games, in cui la posta in gioco è la vita. Un buon rimedio per controllare il proprio popolo e garantire la propria potenza, il tiranno crea dei miti nei vincitori delle edizioni, una spettacolarizzazione il cui vero obiettivo è quello di distrarre dai problemi  un Paese in preda a latenti fermenti rivoluzionari, totalmente vessato da condizioni economiche misere che stridono con la magnificenza della capitale.

Katniss e Peeta del 12esimo distretto, dopo aver vinto l’ultima edizione,  si trovano a vestire i panni di beniamini nel loro Tour della Vittoria e loro malgrado ad essere dei rappresentati del potere, coinvolti in una realtà parallela di finzione che li vede uniti nell’amore in uno show mediatico. Ma ben presto Katniss insofferente al ruolo finisce per diventare una minaccia per il governo, così per sedare i suoi affronti, Snow è costretto, con l’aiuto dell’abile  stratega Plutarc (Philip Seymour Hoffman) a indire una nuova e più feroce edizione dei giochi con tutti i vincitori, la 75esima, quella della “Memoria”, con l’intento di eliminare definitivamente  i due giovani ragazzi.

In una giungla artificiale colma di insidie, in balìa di un enorme orologio che come un gigantesco frullatore macina i nervi e le speranze dei giovani eroi, Lawrence costruisce un impianto scenico che lascia senza fiato, tecnicamente perfetto con l’ausilio di telecamere IMAX, grazie alla complicità professionale dello scenografo Phil Messina e del direttore della fotografia Jo Willems. Il regista intreccia azione, suspencepolitica in un crescendo senza tregua fra citazioni alla Schindler’s list, per rendere più palpabile la feroce oppressione di Snow, orde di inquietanti ghiandaie assalitrici come “Gli uccelli” di Hitchcock, scimmie assassine, nebbie velenose e infine  un buon cast nel quale spicca Jannifer Lawrence, l’eroina votata al “risveglio” per salvare il suo popolo. Un gladiatore al femminile nelle atmosfere alla Ben Hur, che si batte nella sua “arena” catapultata in uno sfavillante Reality Show, condotto da un esilarante Stenly Tucci, dove vita e imprese passano sugli schermi in  una versione da fantascienza simile al Truman show.

Lawrence coinvolge fino all’ultimo lo spettatore a ritmi vertiginosi e sembra indugiare un po’ più del dovuto sull’aspetto spettacolare, tralasciando il costrutto narrativo che risulta a tratti spezzato: un film per alcuni versi spinto agli eccessi, ma indubbiamente  studiato per affascinare ed emozionare, in particolare un pubblico giovane.

Voto per noi: 8

Una frase: “Lei si è battuta bene negli Hunger games, ma erano giochi, le piacerebbe una guerra vera? Migliaia di vittime fra la sua gente, i suoi cari… morti”.

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