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L’ex scalo ferroviario di Porta Romana diventerà Villaggio Olimpico

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Rendering delle aree del Villaggio Olimpico e della nuova stazione di Porta Romana a cura dello di Studio AOUMM srl

L’ex scalo ferroviario di Porta Romana, attualmente abbandonato all’incuria, è stato aggiudicato per 180 milioni di euro a “Fondo Porta Romana”, gestito da COIMA S.G.R. e partecipato da Covivio, Prada Holding e COIMA ESG City Impact Fund.

L’area, di circa 20 ettari, sarà convertita a Villaggio Olimpico, in vista delle Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026. Il Parco comprenderà gli alloggi per gli atleti olimpici e paraolimpici. Al termine dei Giochi gli spazi verranno riconvertiti a social housing e student housing in chiave di sostenibilità ambientale a beneficio della collettività.

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Superficie dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana visto dall’alto. Photo credits Studio AOUMM srl

Il progetto “Scali di Milano”

Nei prossimi mesi si svolgerà il concorso internazionale per l’aggiudicazione del progetto. Nel frattempo il Gruppo FS Italiane ha avviato le attività di rimozione delle strutture dismesse, come binari e tralicci, oltre che di progettazione dello spostamento della linea ferroviaria in esercizio (attualmente sono attivi due binari) con il suo parziale semi interramento e di ricostruzione della nuova stazione ferroviaria di Porta Romana. Il Villaggi Olimpico sarà pronto prima dell’inizio dei Giochi invernali, anche per il necessario supporto alla manifestazione sportiva.

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Rendering del parco e dei binari interrati di Porta Romana a cura di Studio AOUMM srl

La riqualificazione dell’ex scalo di Porta Romana rientra nel progetto “Scali Milano”, il più grande piano di rigenerazione urbana che riguarderà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di valorizzazione urbana in Italia e in Europa. L’accordo è nato nel 2017 da parte di Comune di Milano, Regione Lombardia e Gruppo FS Italiane con l’obiettivo di riqualificare i sette ex scali ferroviari della città (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), in un’ottica di ricucitura urbana, con la creazione di spazi verdi per la cittadinanza per il 65% della superficie complessiva degli scali.

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