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Achille Lauro in 1969: “Mantengo la mia anima e c’è più malinconia personale che disagio”

Achille Lauro 1969
Foto di Cosimo Buccolieri

“1969 è un disco rivoluzionario, proprio come quegli anni. È un omaggio alla musica anni 60 e 70”

Achille Lauro presenta il suo ultimo album 1969 e lo fa con classe e professionalità come i toni usati per rispondere ad ogni tipo di domanda, che sia sulla sua vita privata o professionale.

Arriva in sala con un abito in perfetto stile 1969, indossando un cappello dello stesso colore e dando il suo tocco con stivaletti glitterati, tra sobrietà e non: è Achille Lauro.

Achille Lauro 1969
Foto di Irma Ciccarelli

Dal 12 aprile parte l’instore tour dalla Mondadori di Piazza Duomo a Milano a partire dalle 17 per terminare venerdì 3 maggio al Mondadori Bookstore di Foggia.

Inoltre il 3 ottobre dal Tuscany Hall di Firenze partirà il tour, confermando una data a Milano il 7 ottobre al Fabrique, per concludere il 13 ottobre alla Casa della Musica di Napoli.

Achille Lauro 1969: l’ascolto dell’album

L’ascolto di 1969 inizia con “Rolls Royce”, il brano presentato nell’ultima edizione di Sanremo, che a distanza di mesi acquista sempre più “autorità”, conquistando con il suo ritmo dettato dalla batteria che segue quella che è stata “la vecchia scuola”.

Un rock’n’roll che sembrava lontanissimo da Achille Lauro che, al contrario, ha dimostrato di indossare senza fatica e Rolls Royce continua ad essere una piacevole scoperta.

Si continua con “C’est la vie”, da poco in rotazione radiofonica: il testo è forte, ma a questo Lauro ci ha abituato fin dagli inizi e senza usare termini da voli pindarici.

Un linguaggio “popolare” che esprime e descrive appieno lo stato d’animo che vuole comunicare ed è incisivo, senza se e senza ma, come “E sto cadendo nel burrone di proposito”, non ha bisogno di molte spiegazioni.

Non solo “C’est la vie”, anche il brano “Zucchero” con la frase “Assomigli ad un angelo in terra col diavolo dietro” o ancora il singolo “Scusa” con “ Salvi per amore, ma l’amore è odiare. Imparare a farlo senza farsi male”.

A un ascolto distratto possono sembrare le classiche frasi già dette, ma Lauro ha il dono dell’incisività e la sonorità che avvolgono l’intero album hanno valorizzato ogni scenario descritto in cui si ritrova la mente di chi ascolta.

E sono state anche queste sonorità, innovative se pensiamo al percorso dell’artista, a rendere 1969 un bell’album.

In particolare, in alcuni brani come “Cadillac”, “Sexy Ugly” e “Delinquente” emerge il lavoro di una rivisitazione, di una personale chiave di lettura delle sonorità degli anni 60 e 70 che hanno influenzato l’intero lavoro.

Non sono mancati i featuring con Coez per il brano “Je t’aime” e con Simon P per “Roma”.

Achille Lauro 1969: la nostra domanda

“E sto cadendo nel burrone di proposito”, “Imparare a farlo senza farsi male” e dal tuo libro Io sono Amleto sempre riferendoti ai tuoi demoni “Sapevo dove trovarli e se me ne andavo via, loro rimanevano lì”. Hai detto che sei un innovatore e sempre alla ricerca di qualcosa, ma ritorni sempre a quello che è stato e questo aspetto è un po’ il filo conduttore di tutto. Perché tornare sempre a quel punto anche se sai che ti fa male? La consideri una zona “comfort”?

Credo che la vita, in generale, costruisca il carattere di una persona e tutte le esperienze che si vanno ad accumulare.

In questi tre anni ci sono stati momenti particolarmente difficili, da mille sfaccettature, e credo di essere fortunato perché riesco a prendere queste sensazioni e trasferirle su qualcosa di tangibile che poi dipingono la carriera.

Tutta la mia musica è condizionata dalla mia vita, come il carattere condiziona il percorso.

Effettivamente mantengo la mia anima, purché vada a zig zag in tutti i generi.

Non è una zona comfort, perché in questo disco si parla di vuoti interiori di cui non ho parlato nei dischi precedenti: c’è più malinconia personale che disagio.

Achille Lauro 19699: le date dell’instore tour

  • Venerdì 12 aprile (ore 17:00) a Milano – Mondadori Megastore (Piazza Duomo, 1)
  • Sabato 13 aprile (ore 14:30) a Genova – La Feltrinelli (Via Ceccardi, 16)
  • Sabato 13 aprile (ore 18:00) a Torino – Mondadori Bookstore (Via Monte di Pietà, 2 ang. Via Roma)
  • Domenica 14 aprile (ore 14:30) a Verona – La Feltrinelli (Via Quattro Spade, 2)
  • Domenica 14 aprile (ore 18:00) a Stezzano (BG) – Media World c/o CC Le Due Torri (Via Guzzanica, 62/64)
  • Lunedì 15 aprile (ore 15:00) a Firenze – Galleria Del Disco (sottopassaggio Stazione Santa Maria Novella)
  • Lunedì 15 aprile (ore 18:00) a Lucca – Sky Stone & Songs (Piazza Napoleone, 22)
  • Martedì 16 aprile (ore 17:00) a Roma – Discoteca Laziale (Via Mamiani, 62)
  • Mercoledì 17 aprile (ore 16:30) a Bari – La Feltrinelli (Via Melo, 119)
  • Venerdì 19 aprile (ore 15:00) a Forlì – Mondadori Bookstore c/o CC Mega (Corso della Repubblica, 144)
  • Venerdì 19 aprile (ore 18:00) a Bologna – Semm Music Store & More (Via Oberdan, 24F)
  • Sabato 20 aprile (ore 14:30) a Varese – Varese Dischi (Galleria Manzoni, 3)
  • Sabato 20 aprile (ore 18:00) a Como – F.lli Frigerio Dischi (Via Garibaldi, 38)
  • Giovedì 2 maggio (ore 15.00) a Napoli – La Feltrinelli Stazione Centrale (Piazza Garibaldi)
  • Giovedì 2 maggio (ore 18.00) a Salerno – La Feltrinelli (Corso Vittorio Emanuele 230)
  • Venerdì 3 maggio (ore 16.30) a Foggia – Mondadori Bookstore (Via Guglielmo Oberdan, 9-11)

Achille Lauro 1969: le date del tour

I biglietti sono disponibili sui circuiti ufficiali e nei punti vendita autorizzati; vi ricordiamo di acquistarli esclusivamente tramite i circuiti ufficiali di vendita, in quanto, dopo lo scandalo del secondary ticketing, gli organizzatori declinano ogni eventuale responsabilità.

  • 3 ottobre al Tuscany Hall di Firenze
  • 4 ottobre all’Atlantico Live di Roma
  • 7 ottobre al Fabrique di Milano
  • 10 ottobre al PalaEstragon di Bologna
  • 11 ottobre al Teatro Concordia di Venaria Reale (TO)
  • 13 ottobre alla Casa della Musica di Napoli

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