Pubblicato in: Food Viaggi

Giro dei bacari a Venezia: guida a spritz, ombre e cicchetti

tour-bacari-venezia

Venezia è una città estremamente affascinante: ogni angolo è una scoperta, uno scorcio mozzafiato e un viaggio in una storia millenaria. La gran parte dei turisti che arrivano alla stazione di Venezia Santa Lucia si dirige immediatamente verso il punto X, Piazza San Marco. Una specie di mandria umana che punta al selfie sotto al campanile per poi tornare direttamente a casa.

Noi vogliamo proporvi un itinerario diverso, guidati dai profumi e dai sapori di Venezia e dei suoi bacari, le tipiche taverne dove gustare piccoli assaggini, detti cicchetti (che attenzione, non si bevono!), e bere un’ombra, cioè un bicchiere di rosso della casa, o uno spritz come non lo avete mai assaggiato.

Sappiamo qual è il primo pensiero di chi si affaccia a questa esperienza per la prima volta: spenderò un mese di stipendio! Dipende. I locali che abbiamo selezionato hanno prezzi piuttosto contenuti, con una media di 4 € per uno spritz, dai 5 ai 7 € per un calice di vino e dai 5 ai 15 € per un piatto di cicchetti (a seconda di quanti e quali si ordina).

Milano – Venezia: dalla stazione Centrale al Ghetto ebraico

Milano è collegata benissimo a Venezia tramite i treni Italo o Frecciarossa, che portano direttamente nel cuore della laguna, la stazione di Venezia Santa Lucia. Se comprati con qualche giorno di anticipo i biglietti partono dai 20 €, per arrivare fino ai 60 € per un posto last-minute. Il viaggio dura circa due ore e mezza, quindi consigliamo di partire in mattinata per raggiungere Venezia giusto in tempo per l’ora di pranzo.

Una volta arrivati, non seguite la calca verso la Giudecca, ma infilatevi in uno dei vicoli che portano al Ghetto, parte del sestriere di Cannaregio. Qui si respira la storia di una delle comunità ebraiche più antiche d’Italia, tanto che lo stesso termine ghetto è nato qui, a Venezia. Questo era inizialmente il quartiere dove si trovavano le fonderie della Repubblica, da cui il temine geto, inteso come la colata di metallo fuso.

Parte da qui il nostro viaggio nella cultura dei bacari e delle loro delizie enogastronomiche. Lungo il Rio della Misericordia, su Fondamenta degli Ormesini si trova la prima tappa: Al Timon. Un locale dove si respira la storia della città e si può cominciare a prendere confidenza con la filosofia del bacaro. Direttamente dal banco si possono ordinare i cicchetti, da mangiare in piedi o con le gambe penzoloni sopra al canale (sconsigliamo i tavoli, specie durante l’ora di punta del pranzo).

Alcuni dei cicchetti dell’Osteria Al Timon

Tra i nostri preferiti sicuramente quelli con salsiccia cruda e formaggio cremoso, insieme alle classiche polpette di baccalà, un must che ritroveremo anche più avanti. Come accompagnamento alcolico consigliamo di partire con un ottimo bicchiere di bianco, che sia Pinot grigio, Chardonnay o Prosecco. Lo spritz lasciamolo per dopo.

Nel cuore di Venezia in un’osteria del 1891

Una volta terminata la nostra prima tappa si prosegue lungo tutta Fondamenta degli Ormesini, dove birrerie e bacari si alternano senza soluzione di continuità. Frenando la fame e la sete, proseguiamo inoltrandoci verso la Strada Nuova, il largo viale che segue il Canal Grande verso San Marco. Qui, nascosta in un vicolo accanto al contestatissimo fast food più affollato di Venezia, c’è l’osteria Ca’ d’Oro alla Vedova, meglio conosciuta come La Vedova.

Il locale conserva tutta l’atmosfera di un luogo d’altri tempi, e lo è! L’osteria fa parte dei locali storici di Venezia ed è stata fondata nel lontano 1891. Da allora il suo bancone super vissuto serve cicchetti e ombre di vino a chi si insinua in Ramo Ca’ D’Oro.

Polpette, ombra di vino e cicchetto di gamberi in saor dalla Vedova. Foto di Beatrice Curti

La Vedova è famosissima a Venezia e sulla terraferma per la bontà delle sue polpette, che vengono servite calde sia al piatto che da asporto. Se i 600 metri che la separano dal Timon vi hanno fatto venire fame, aggiungete anche i gamberi in saor, ricetta tipica veneziana (famosa soprattutto applicata alle sarde, che però sconsigliamo da asporto a causa della scomodità nel mangiarle) in cui i gamberi fritti vengono fatti macerare almeno 24 ore in un preparato agrodolce di cipolla rossa, uvetta, pinoli e aceto. Immancabile ovviamente il bicchiere di vino rosso della casa, chiamato dai veneziani ombra. Secondo alcuni l’origine del nome è dovuta all’ombra colorata che il vino molto corposo lascia sul bicchiere, secondo altri si deve all’usanza di tenere le botti al coperto per non esporre il vino al calore del sole.

Spritz con vista su Rialto

La terza tappa del nostro tour affonda le sue radici nella storia: noi lo abbiamo conosciuto come bacaro e cocktail bar, ma da ciò che abbiamo visto promette benissimo anche come ristorante. Si tratta della Taverna Remer, un’oasi di pace nel caos dei vicoli veneziani. Il locale è all’interno di un palazzo del Quattrocento, affacciato su una piccolissima piazzetta che si butta direttamente nel Canal Grande.

Bere uno spritz con questa vista vale decisamente 4 €!

Qui, insieme alla selezione dello chef di cicchetti, finalmente ci è concesso gustare uno spritz, l’amico di ogni aperitivo veneto che si rispetti. Nato a Padova (ma rivendicato anche da Venezia), lo spritz è considerato quasi un bene di prima necessità in Veneto, per questo il suo prezzo sarà molto più contenuto rispetto alle medie milanesi e lombarde.

Con il bel tempo l’ideale è sorseggiare il proprio drink all’aperto, magari sporgendosi dal molo del Sottoportego del Remer, per un aperitivo con vista sul Ponte di Rialto.

Pausa frittura

A questo punto dovreste già essere piuttosto “allegrotti”, quindi vi proponiamo una pausa dal buon bere per dedicarsi alle gioie del cibo proibito. Passando per Calle de la Bissa noterete un locale stracolmo di gente in fila, è la Rosticceria Gislon, famosa in tutta la laguna per il suo magnifico street food, tra cui la mozza all’acciuga. Si tratta di una variante della mozzarella in carrozza, caldissima e filante al punto giusto. Se siete così fortunati da trovare posto a sedere all’interno accomodatevi, altrimenti potete gustare la vostra mozza camminando verso la prossima tappa. Ci stiamo avvicinando lentamente anche noi a San Marco.

Uno spritz storico e una visita letteraria

La seconda tappa spritz ci porta all’Osteria Al Portego, in Calle del Cafetier. Questo locale d’epoca è stato per moltissimi anni ospite fisso della guida Osterie d’Italia, realizzata da Slow Food per raccogliere i locali che mettono in risalto i piatti e i prodotti della tradizione locale. Qui si possono gustare i classici cicchetti, dalle sarde in saor ai moscardini in umido fino al baccalà con la polentina, il tutto innaffiato da un ottimo spritz. Una tappa indispensabile per provare i veri sapori veneziani, sia in forma liquida che solida.

La splendida Libreria Acqua Alta.

Vicino a questa osteria storica c’è un luogo molto amato e conosciuto di Venezia, anche se purtroppo è diventato preda del turismo “instagrammabile”. Si tratta della famosa Libreria Acqua Alta, un luogo veramente magico, da visitare in bassa stagione per evitare la calca di turisti. Qui i padroni dello spazio sono i libri e i gatti, che si contendono l’attenzione dei visitatori. Le pareti sembrano costruite dai volumi ormai fusi a causa dell’umidità e dell’acqua alta, che in certi punti diventano vere rampe di scale. Alcuni scaffali invece sono ricavati da barchini, canoe e persino da una gondola! Un vero tesoro veneziano, che come tutti i tesori veneziani è fragile e merita rispetto e cura.

Un egiziano in Piazza San Marco

Attraversando la lunga Calle Specchieri ci si ritrova in una piazzetta chiamata “dei Leoncini”. Nei periodi meno affollati di turisti è un luogo estremamente tranquillo che si apre nientemeno che su una delle piazze più belle e famose al mondo: Piazza San Marco!

Il nostro giro dei bacari ci ha portato finalmente in quello che è il cuore mitico di Venezia, senza però seguire i soliti tragitti prestabiliti, ma arrivandoci esplorando le viscere e l’anima di questa città così incredibile. Prima di tuffarsi nella bellezza del campanile, della Basilica e di Palazzo Ducale ci concediamo un’ultima tappa al piccolissimo bar Ai Do Leoni, conosciuto e amato dai locali quanto dagli abitanti della terraferma.

Godersi questa vista con uno spritz in mano e senza aver dato in pegno un rene è impagabile

Qui tutto lo spazio è occupato dalla numerosa riserva di bottiglie e dal banco dei cicchetti, dove concludere con un ultimo sfizio il nostro tour enogastronomico. Ad accompagnare l’ottimo cibo è d’obbligo ordinare un egiziano, il drink creato dal barman Simone e ormai diventato un must per chi passa da Venezia. Nonostante la vicinanza alla piazza e ai carissimi locali che vi si affacciano, ai Do Leoni gli spettacolari spritz costano 3,50 € e i cicchetti partono dai 2 €. Arrivare qui al tramonto è un’esperienza impagabile, per riempirsi gli occhi di bellezza prima di tornare al treno e ripartire.

Un ringraziamento speciale a Nicola, Martina (@quellochetevorreidi) , Leonardo, Margherita e Melania per aver suggerito, completato e testato questa guida.

Mappa del percorso

Abbiamo creato una mappa scaricabile del percorso a piedi dalla stazione a ognuno dei bacari fino all’ultimo, in piazza San Marco. Usatela come traccia e fate la cosa più bella che si può fare a Venezia: perdersi. Non seguite pedissequamente le strade, le mappe e le indicazioni stradali. Andate a caso, girate in un vicolo perché vi piace la sua luce, affacciatevi a un molo ed entrare nei campi e nei campielli per respirare appieno questa magnifica città.