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Taxi Milano: protesta anti Uber alla Wired Next Fest, foto

Redazione 10 anni fa
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Foto Maurizio Pesce

Pomeriggio di tensione alla Wired Next Fest, l’evento dedicato all’innovazione e alle tecnologie del futuro, in corso fino a domenica 18 maggio ai Giardini Montanelli di Milano, promosso dal mensile di Condé Nast.

Alcune centinaia di tassisti hanno protestato con petardi e cartelli (qui a fianco nella foto di Maurizio Pesce) contro l’intervento della manager per l’Italia e co-manager Europa di Uber, l’app che ha contribuito a far crescere anche in Italia il servizio NCC (noleggio di auto con conducente privato) che si pone in parziale concorrenza proprio con i taxi.

Tutto questo in occasione della sessione nella quale ha preso la parola Benedetta Arese Lucini. La protesta ha causato l’intervento della polizia in assetto antisommossa.

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“Come Comune di Milano vogliamo portare al Governo una proposta per restituire ai servizi taxi ed NCC regole certe e accettabili per tutti, definendo per legge l’esistenza di intermediari NCC (di cui oggi la legge 21/92 non parla, ma che nei fatti esistono) e stabilendo in modo chiaro le norme cui devono sottostare” ha dichiarato ieri l’assessore milanese alla mobilità, Pierfrancesco Maran.

Questo il testo della proposta – in cinque punti – resa nota dal Comune:

1. Istituire un registro nazionale di intermediari NCC. 

Le società che fanno intermediazione definiranno gli accordi economici e avranno il vincolo di far rispettare le regole agli NCC che aderiscono. Gli intermediari dovranno fornire su richiesta alle istituzioni il registro degli NCC aderenti e delle corse effettuate, per un controllo sul rispetto delle regole: pena l’esclusione dal registro. Ogni intermediario dovrà dotarsi di una carta dei diritti dell’utente a seguito di consultazione con le associazioni dei consumatori. 

2. Gli intermediari potranno assegnare corse solamente agli NCC della Provincia o Città Metropolitana dalla quale comincia o termina il servizio richiesto. 

3. Dal momento della prenotazione all’inizio del servizio dovranno decorrere almeno 90 minuti. 

4. Se verranno accertate più di 3 violazioni su base annua, l’intermediario sarà sospeso dal registro nazionale per 12 mesi. 

A un NCC che dovesse usare un servizio di intermediazione non registrato sarà revocata la licenza. 

5. Istituire un registro nazionale di intermediari del car pooling. 

L’intermediario del car pooling potrà chiedere una commissione fino al 10% del valore del viaggio e, attraverso i suoi software, dovrà monitorare che al conducente venga riconosciuto nulla più del rimborso spese di benzina e pedaggi. Se il conducente riceverà una cifra maggiore, sarà perseguibile ai sensi dell’art. 86 del Codice della Strada (confisca del veicolo, sanzione amministrativa da 1.761 a 7.045 euro, sospensione della patente da quattro a dodici mesi). 

“Il conflitto tra taxi ed NCC è in atto a livello mondiale ed è di difficile gestione attraverso le leggi vigenti, sia in Italia sia all’estero. Non si può più continuare in questo quadro di incertezza e ad oggi le città hanno cercato di intervenire nell’ambito ristretto dei loro poteri sanzionatori. È mancata però una visione nazionale in grado di adeguare le regole alle nuove tecnologie, imponendo ai nuovi operatori diritti e doveri” ha aggiunto Maran. “Le nuove tecnologie offrono agli utenti opportunità straordinarie e vanno valorizzate. Per questo chi pensa di poterle impedire perde in partenza. È opportuno, allo stesso tempo, chiarire che chi gestisce queste nuove tecnologie è corresponsabile del loro corretto uso e deve cooperare per il rispetto delle regole con le istituzioni. Tutto questo non significa, però, che saranno tollerati ulteriori irregolarità, atti di violenza, verbale e fisica, e minacce. La legalità viene prima di tutto e il Comune di Milano con la Polizia locale è già attivo per farla rispettare (anche in merito al nuovo servizio UberPop). Ma la sicurezza delle persone non deve mai essere a rischio”.