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Cinquantamila a San Siro per Italia Germania: reti inviolate ma tanta voglia di futuro

italia-germania-sansiro-2016

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Il colpo d’occhio del Meazza, nonostante i terzi anelli chiusi, è sempre quello delle grandi occasioni. Cinquantamila spettatori a San Siro per la “sfida dei giovani” contro la Germania: la nuova Italia di Ventura (“Una finestra sul futuro” ha sottolineato il commissario tecnico) opposta ai campioni del mondo in carica, questa volta per un “test match”, dopo la cocente uscita azzurra ai rigori, nella semifinale degli Europei appena quattro mesi fa. Il match inizia però con un gesto non proprio amichevole: nettissimi i fischi del pubblico per l’inno tedesco: pronta la risposta di Buffon, che ha fatto partire un applauso tra gli azzurri.

Il primo tempo ha visto in campo più Germania, con la maggior parte del possesso palla nei piedi teutonici, ma con gli azzurri vivi e presenti, pur con qualche rischio di troppo: provvidenziale Buffon in uscita bassa su Gundogan. L’ovazione del Meazza, all’inizio del secondo tempo, è tutta per il gioiellino rossonero Donnarumma, che subentra tra i pali al portierone juventino, per una sera e tra non troppo per la carriera (il capitano azzurro appenderà i guanti al chiodo nel 2018).

Abbastanza netta la sensazione di un rigore, non concesso, su Belotti. Il “gallo” è comunque tra i più attivi in campo. Al 26’ della ripresa Bernardeschi, entrato da poco, divora una grande occasione dal limite dell’area tedesca: Leno si distende e para.

Se da un lato alcuni indugi di troppo con il pallone tra i piedi rappresentano un punto debole per la giovane formazione allestita da Ventura, dall’altro gli azzurri mostrano una spiccata voglia di macinare gioco senza lanciar via la palla, con la speranza di finalizzare grazie ai continui movimenti di Belotti e Immobile.

Non è mancata un’ottima opportunità per affondare la corazzata tedesca: il clamoroso palo di Belotti con un bel tiro in diagonale al 37’ della ripresa. Peccato anche per il debole tiro di Sansone allo scadere del 90’, poi tre minuti di recupero e il fischio finale. La sfida italo-tedesca è rinviata al prossimo capitolo, quando la voglia di futuro degli azzurri diventerà probabilmente una visione più matura.