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Winter Sleep, Palma d’oro a Cannes: la recensione

winter sleep recensione (2)

“Costruiamo grandi castelli ogni mattina e passiamo il giorno a vederli dissolvere”

In uscita nelle sale italiane il 9 ottobre, Il regno d’inverno winter sleep è l’ultimo film capolavoro del regista turco Nuri Bilge Ceylan, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes.

Ceylan ci guida nel desolato e livido paesaggio della Cappadocia in uno stile cinematografico di chiaro stampo teatrale con dialoghi serrati in un microcosmo, chiuso in sé stesso, popolato da vite frantumate e insoddisfatte. Di chiara ispirazione “cechoviana” dove la solitudine e la convivenza forzata porta alla luce inevitabili conflitti insanabili fra i protagonisti, Il regno d’inverno winter sleep è la storia di Aydin (Haluk Biginer) un ex attore teatrale che dirige un albergo, insieme alla giovane e bella moglie Nihal (Melisa Sozen) e sua sorella Necla (Demet Akbag) da poco separatasi dal compagno.

Isolati entro quattro mura, man mano i personaggi sono costretti a svelarsi, scoprono le loro debolezze rivendicano il proprio ruolo, alzano la coltre di ipocrisia, in un realtà ovattata, intrisa di noia e di discorsi filosofici e universali come la disuguaglianza sociale, la povertà, il valore dell’arte, nonostante siano circondati da altri individui che faticano a sopravvivere in un paesaggio freddo e una condizione ostile.

Così Aydin, chiuso nel suo albergo arroccato sulle alture, luogo ospitale per qualche sparuto turista, rielabora il suo passato d’artista alienato a sua volta dalla realtà che improvvisamente gli viene svelata dall’impietosa e ironica Necla e dall’oppressa moglie Nihal, due donne forti, deluse, che intendono comunque riappropriarsi della loro libertà come i cavalli selvaggi della Cappadocia.

Il regno d’inverno – Winter Sleep è un film intenso, umano e poetico, supportato da una egregia recitazione con temi che richiamano lo stile di Bergman. Un affresco letterario suggestivo per scenari, gusto estetico e cromatico, in cui il contrasto visivo fra luce e ombra si alterna al riflesso dei protagonisti negli specchi e sui vetri opachi delle finestre, fino a quando ritorna la neve che nuovamente avvolge e ricopre tutto.

 Voto per noi: 10

Winter Sleep, Palma d’oro a Cannes: la recensione