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Weekend a Torino: cosa vedere e dove mangiare

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Milano è legata a doppio filo a un’altra grande città del Nord Italia: Torino. Sorella e rivale, il capoluogo del Piemonte è una vera perla da scoprire per arte, gastronomia e riposanti paesaggi. A solo un’ora di treno da Milano, Torino è una città che merita assolutamente un weekend, per viverla, gustarla e scoprire ogni dettaglio della prima capitale d’Italia.

Weekend a Torino: le tappe da non perdere

Per chi visita Torino per la prima volta la regola d’oro è una sola (valida per tutte le città): perdersi. Lasciarsi trasportare dall’istinto e scoprire ogni angolo del centro storico, dove si respira l’antico sfarzo di una capitale “reale” tra palazzi in stile Neoclassico e ampie piazze, veri salotti della nobiltà sabauda.

I punti nevralgici di Torino sono proprio le eleganti piazze, dalla famosa Piazza San Carlo alla gigantesca Piazza Castello, dove trovano spazio il Palazzo Reale e l’imponente Palazzo Madama dove, dietro una facciata ingentilita dall’architetto di corte Filippo Juvarra, si trovano le pesanti mura dell’antica casaforte degli Acaja, tra le prime fortificazioni dell’antica Torino.

Se la giornata lo permette, Piazza Castello è perfetta per godersi il sole su una panchina, magari addentando uno dei deliziosi bao di MU, succursale proprio del MU Dim Sum di Milano, di cui fa parte anche il ristorante MU Fish a Nova Milanese. Un pranzo veloce e senza impegno, per lasciare spazio alle cene luculliane che offre Torino.

Piazza Castello e la sua fontana

Alternativa all’imponente Piazza Castello è la più intima Piazza Carignano, su cui si affacciano due tra i palazzi più belli di Torino: Palazzo Carignano, dove è ospitato il Museo del Risorgimento, tappa da non farsi scappare se siete amanti della storia e se vi siete divorati le conferenze del mitico Professor Barbero su questa affascinante epoca di rivoluzioni.

L’altro edificio che si scorge da Piazza Carignano è la fermata top di Torino: per vedere questo posto arrivano da ogni parte d’Italia e d’Europa, quindi fatevi un favore e non lasciatevelo scappare. Parliamo del Museo Egizio, il secondo più grande museo dedicato al tempo dei faraoni (e non solo) dopo quello del Cairo. In mostra ci sono oltre 6.000 reperti che coprono un arco di migliaia di anni, dal Paleolitico all’epoca copta. Comprate i biglietti online e prendetevi almeno 3 ore, per visitarlo con la calma che merita.

Con l’arrivo della sera vi consigliamo di dirigervi verso la seconda grande star di Torino, che fa bellissima mostra di sé illuminata dopo il tramonto: la Mole Antonelliana. Costruita alla fine dell’Ottocento dall’architetto Alessandro Antonelli, era il più alto edificio in muratura al mondo.

La Mole Antonelliana di notte

La Mole era nata per ospitare una sinagoga, ma l’ambizione di Antonelli non piacque alla comunità ebraica, che abbandonò il progetto a causa dei costi sempre più alti. Il Comune di Torino la acquistò e, dopo una lunga serie di allestimenti e ricostruzioni, dal 2000 è sede ufficiale dell’unico Museo del Cinema in Italia. Se amate la settima arte è un museo che non potete perdere, con un suggestivo percorso nella storia del cinema, dalle prime lanterne magiche fino alla nascita di Hollywood e del cinema contemporaneo.

Mangiare a Torino: dai grandi ristoranti alle storiche piole

Vi è venuta fame? La gastronomia a Torino è una cosa seria, dal recente recupero dei sapori tipici fino alla ricerca di gusti lontani. Noi consigliamo ovviamente di provare la cucina tipica piemontese, capace di accontentare tutti i gusti. Si va dalle carni, con l’immancabile Fassona, razza bovina allevata sin dal XIX secolo e deliziosa sia cruda sia nelle classiche varianti, dal brasato al Barolo fino al mitico vitello tonnato, pietanza perfetta per un pranzo leggero. Non manca la cacciagione, tanto amata dalla nobiltà sabauda. Largo quindi a coniglio, quaglia e lepre, cucinate in numerose varianti. Alle carni e alle verdure si accompagnano le famose salse: la bagna cauda e il bagnetto verde, due must della cucina piemontese, da provare la prima con i peperoni e la seconda con le alici.

A Torino, nonostante una scena gastronomica sempre più ampia e raffinata, resistono le storiche “piole”, le locande tipiche. Non aspettatevi grandi cerimoniali o impiattamenti minimali. Qui si mangia, tanto e bene. Le storiche piole sono quelle di Cianci, dove mangiare circondati da poster pubblicitari del tempo che fu, quella di Alfredo, dove mangiare delle ottime carni (non perdetevi le polpette e il vitello tonnato!) e bere del buon vino locale.

Se invece volete regalarvi una serata speciale, non vi resta che mettervi nelle mani dell’eclettico e visionario Davide Scabin, alla guida del ristorante Carignano, un luogo che fin dalle fondamenta porta con sé la lunga storia di Torino.

Il ristorante infatti si trova all’interno del Grand Hotel Sitea, uno degli alberghi a cinque stelle più longevi della capitale sabauda (dal 1925 è gestito dalla famiglia Lera), che nel corso degli anni ha ospitato personalità del calibro di Louis Armstrong. All’interno di questa cornice così esclusiva chef Scabin unisce la solida tradizione culinaria sabauda a innovazioni e gusto per la meraviglia. Il nuovo menù estivo 2023, LGBT #1, segue proprio questa traccia: 9 portate (+1) che si rivelano ciò che non sono e spiazzano il commensale con un “assalto mentale” come lo definisce lo chef. A suggellare il clima di festa e follia che il menù porta sulla tavola, l’abbinamento di vini e cocktail, a cominciare dal misterioso Charro Negro, che conclude una sequenza di rossi, bianchi e champagne che affiancano i piatti in combinazioni che deragliano dall’ordinario.

Durante un weekend a Torino non assaggerete mai due volte la stessa cosa, tanto è varia la cucina piemontese, che pesca dalla tradizione contadina delle Langhe e dai gusti raffinati della nobiltà, tra piatti molto elaborati e preparazioni calde e familiari, come le paste fatte in casa agnolotti e tajarin, accompagnati da carni e sughi che profumano di casa, anche se non avete nemmeno una goccia di sangue piemontese.

Come non parlare dei dolci! Meringhe, baci di dama, marron glacé e tantissimi altre delizie faranno la gioia dei più golosi, il tutto ovviamente a base di cioccolato e nocciole, di cui Torino è capitale indiscussa. Da provare assolutamente sono il bonet, un dolce al cucchiaio a base di uova, amaretti, cacao, latte e liquore e il bicerin, una bevanda calda amatissima dai ricchi torinesi, con cioccolato, latte e caffè. Per provare l’originale andate al Cafè Al Bicerin, aperto dal 1763, dove Camillo Benso e i protagonisti del Risorgimento si davano incontro.

Parchi, fiumi e dintorni di Torino

Torino è sempre stata una grande città, sin dalla sua nomina a prima capitale d’Italia nel 1861, durata solo quattro anni. Il vero boom avvenne nel Dopoguerra, con la migrazione di tantissimi lavoratori del Sud Italia, fatto che la accomuna molto a Milano. Nacquero così quei quartieri dormitorio tanto familiari anche ai milanesi, che diedero alla città la nomea di luogo grigio, fatto di solo cemento (suona familiare?).

La verità è che Torino e i suoi dintorni sono ricchissimi di aree verdi, colline e paesaggi mozzafiato, specialmente ora, con l’avvicinarsi della primavera. Il secondo giorno di visita potete dedicarlo ad esplorare il cuore verde di Torino. Il parco più grande e più amato dai torinesi è senza dubbio il Parco del Valentino, oltre 420 mila mq di verde affacciato sul corso del Po. Al suo interno si trovano lo spettacolare Castello del Valentino, antica residenza estiva dei Savoia, e persino un borgo medievale! Venne costruito per l’Esposizione Universale del 1884 e si ispira ai villaggi medioevali dell’alto Piemonte e della Val d’Aosta.

I Lampioni Innamorati, un’opera d’arte all’interno del Parco del Valentino

Ai margini del centro urbano troviamo anche i grandi parchi Pellerina, Dora e Pietro Colletta, tutti attraversati dal fiume Po e dal suo affluente, la Dora Riparia. Passare un weekend a Torino vi permette anche di visitare i dintorni della città, raggiungibili comodamente anche in treno dalle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa. Alcuni posti in particolare meritano assolutamente una puntata fuori porta, facendo attenzione a scegliere accuratamente le destinazioni in base al tempo a disposizione, specialmente se non siete arrivati in auto.

Due mete in particolare sono imperdibili, soprattutto durante la bella stagione. Parliamo della Reggia della Venaria Reale, grande residenza di caccia dei Savoia recuperata solo in tempi recenti (aprì al pubblico solo nel 2007, dopo un lungo periodo di abbandono), e del suo immenso giardino. In primavera e in estate passeggiare nel parco della Venaria Reale e nel vicino e gigantesco Parco della Mandria è un vero viaggio nella bellezza, tra specchi d’acqua e aiuole fiorite. Qui si trova anche il bellissimo Castello della Mandria, dove re Vittorio Emanuele II amava passare le giornate in compagnia dell’amante Rosina Vercellana, la bella Rosin. Gli appartamenti della coppia sono arrivati intatti ai giorni nostri, con gli stessi arredi, le stesse tappezzerie e le opere d’arte che decoravano il buen ritiro del primo re d’Italia.

Esiste un biglietto cumulativo (20 €) che permette la visita al castello, ai giardini e agli splendidi interni della Reggia della Venaria Reale, con i suoi stucchi e la magnifica Galleria Grande, che da sola vale il prezzo del biglietto. Da non perdere nemmeno le Scuderie reali, dove è conservato l’impressionante Bucintoro, la barca reale usata dai Savoia durante matrimoni e importanti feste familiari.

La Galleria Grande della Reggia di Venaria

Se siete appassionati di arte contemporanea vi suggeriamo una tappa ulteriore al Castello di Rivoli, distante circa 20 minuti d’auto dalla Reggia di Venaria Reale. Si tratta di un’antica residenza sabauda mai completata che dal 1984 ospita uno dei Musei di Arte Contemporanea più importanti d’Italia. Il castello si affacciata sulla valle in cui riposano Torino e la sua periferia. Al suo interno troviamo opere di grandi artisti italiani come Maurizio Cattelan, Mario Merz, Mimmo Paladino e Giuseppe Penone, insieme a mostre temporanee e capolavori di artisti internazionali degli ultimi 50 anni.

La spettacolare Basilica di Superga, realizzata da Filippo Juvarra

Se il tempo è poco e le distanze sono troppo grandi nessuna paura! Potete puntare su un luogo di eguale bellezza e fascino: la splendida collina di Superga e la sua basilica, nata come cappella votiva a seguito della vittoria piemontese sui francesi nel 1706. Da Torino è possibile arrivare alla collina prendendo il tram 15 fino a Sassi e da lì il bus 79 fino al piazzale della basilica. Se invece siete ben allenati da Sassi è possibile salire anche a piedi, con una camminata di circa un’ora.

La fatica della salita verrà premiata dalla vista spettacolare sulla città e sull’intera valle sottostante. Nelle giornate più limpide il panorama sulle Alpi toglie il fiato. Fate il giro intorno alla basilica, facendo una pausa pranzo nel bellissimo parco lì accanto e porgendo omaggio al memoriale del Grande Torino, la squadra che nel 1949 trovò la morte contro i muraglioni della basilica in un drammatico incidente aereo. Il nostro consiglio è di aspettare il tramonto sulla collina di Superga, specialmente nelle giornate di sole, per fotografie meravigliose e per godere della bellezza di Torino per salutarla prima di tornare a casa.