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Voices, Libertà è ricerca: la Fondazione Feltrinelli ricorda Giulio Regeni con una lettura pubblica

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Credits: Filippo Romano

Il corpo senza vita di Giulio Regeni, ricercatore presso l’Università di Cambridge giunto in Egitto per la sua tesi di dottorato, venne trovato nei pressi dell’autostrada Cairo – Alessandria il 3 febbraio dell’anno scorso. Sulla sua morte, avvenuta con tutta probabilità dopo lunghe sessioni di tortura, sono state da allora avanzate molteplici ipotesi e le indagini condotte da Italia ed Egitto non hanno ancora portato all’individuazione di un colpevole.

A un anno dalla sua morte la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha scelto di tributare un omaggio al ragazzo ucciso per aver fatto troppe domande scomode, e di ricordarlo come un ricercatore e un giovane europeo che si è messo al servizio dei lavoratori più sfruttati, gli ambulanti del Cairo sui quali avrebbe dovuto svolgere il suo studio sul campo.

Riconoscendolo come un potenziale studioso allineato alla missione individuata dalla Fondazione, è stata così organizzata per venerdì 3 febbraio nella nuova sede di Viale Pasubio 5 una seduta di lettura pubblica a ingresso libero dal titolo Voices: libertà è ricerca, che si aprirà alle 18,30.

Al reading collettivo di testi tratti dal patrimonio culturale comune parteciperanno anche studenti, ricercatori e docenti che si sono candidati come lettori di alcuni brani da loro stessi selezionati: tra questi si stagliano le parole scritte da Max Weber, Herman Melville, Albert Camus, John Stuart Mill, Norberto Bobbio e Giovanni Giudici, incentrate sull’importanza della libertà dei singoli e la difesa dei diritti dei più deboli.

La lettura pubblica che si terrà nella Sala Polifunzionale sarà introdotta dalla testimonianza della scienziata e senatrice Elena Cattaneo e del filosofo Salvatore Veca, presidente onorario della Fondazione, che rifletteranno sul valore della ricerca come bene primario, da difendere e promuovere.

Massimiliano Tarantino, segretario generale della Fondazione Feltrinelli, ha spiegato che «crediamo sia un nostro dovere unirci non solo nel ricordo dei fatti che hanno coinvolto un nostro collega, ma soprattutto nel lanciare un messaggio di vicinanza alla famiglia e di promozione della riflessione sulla indispensabilità della ricerca libera e indipendente come base del nostro e dell’altrui futuro».

Al termine della serata è previsto un momento musicale affidato al Conservatorio Giuseppe Verdi.

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