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Uncharted: il primo capitolo di una saga che può sfidare l’MCU

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Oggi, 17 febbraio 2022 esce al cinema Uncharted, primo capitolo di quella che sarà sicuramente una saga che farà parlare di sé. Il paragone immediato è con la gallina delle uova d’oro di casa Disney: l’MCU o Marvel Cinematic Universe. Sul grande schermo potrebbe esserci una concorrenza che non parla più il linguaggio dei multiversi e dei superpoteri, ma torna ai grandi classici del cinema: gli archeologi e i pirati.

Nathan Drake incarna entrambi: cacciatore di tesori, esperto di archeologia e discendente nientemeno che da Francis Drake, il principe dei corsari. Ironico che a vestire i panni del contendente Sony all’universo Marvel sia uno dei suoi protagonisti: Tom Holland, che lascia nell’armadio la calzamaglia di Spiderman e indossa i vestiti logori dell’eroe della saga videoludica nata nel 2007 in esclusiva per PlayStation.

Uncharted, le regole del gioco

Riportare sul grande schermo un videogame non è un impresa facile, lo sanno bene i tanti registi schiantatisi con progetti come Silent Hill e gli altalenanti Resident Evil. Ruben Fleischer tenta la partita con la saga di Uncharted, uno dei videogiochi più amati e apprezzati dal pubblico.

Nato sulla scia del successo di Assassin’s Creed, le avventure di Nathan Drake sono un mix esplosivo di enigmi, storia, trame cinematografiche e cura dei dettagli. Il film vuole tenere fede allo spirito della serie di quattro videogiochi, riuscendoci in modo più o meno efficace.

Nate è un orfano, cresciuto col fratello Sam sognando tesori e grandi imprese. Una volta cresciuto il ragazzo è diventato un affascinante e abile ladro, nonostante abbia ancora molto da imparare. A fargli da guida sarà Sully, interpretato da un Mark Wahlberg particolarmente in forma. Per la prima volta Nathan si dovrà confrontare con una vera impresa, rubando la chiave per giungere al tesoro di Magellano, nascosto chissà dove dalla ciurma del navigatore italiano.

La strada verso l’oro è, come da copione, lastricata di trabocchetti e nemici, uno fra tutti il terribile Santiago Moncada (Antonio Banderas, perfettamente a suo agio nel ruolo del cattivone), convinto che il tesoro appartenga di diritto alla sua famiglia, al tempo finanziatori dell’impresa di Magellano.

Tom Holland e Antonio Banderas in una scena del film

La trama semplice ma avvincente si rifà alle atmosfere del videogame, facendo sognare i cultori della saga. Anche le sequenze action, condite da una CGI non sempre all’altezza (alcuni frame dell’ultima grande battaglia sono un po’ troppo assimilabili a un videogioco, e non in senso positivo), riportano alla mente i combattimenti e l’estetica targata Naughty Dog.

A far storcere il naso è l’appiattimento del personaggio di Nate, ripulito dal faccino da chierichetto di Tom Holland e semplificato nel carattere e negli atteggiamenti, facendo ogni tanto sospettare che sotto il completo da avventuriero si nasconda il costume di Peter Parker. Se i dubbi sul cast vengono confermati con il protagonista, Mark Wahlberg spazza via ogni indecisione, con un Sully giovane e carismatico che spesso domina la scena più dello stesso Nathan Drake.

Salire di livello

Tom Holland e Mark Wahlberg in una scena del film

La giovane età dei protagonisti non è un caso, ma una precisa scelta di continuity per dare ampio spazio a una saga che merita di evolversi. In quest’ottica la figura di Nathan può redimersi e assumere i contorni del ruvido cacciatore di tesori nato nel 2007 con il primo capitolo Uncharted: Drake’s Fortune.

Il primo capitolo è partito con il piede giusto per conquistare giovani e giovanissimi, anche a digiuno dell’esperienza videoludica. Tantissima azione spettacolare, battute sagaci ed enigmi da risolvere sono la ricetta già collaudata per tantissime avventure del grande schermo. D’altronde parliamo del “figlio” di Lara Croft, con un pizzico di Indiana Jones e Pirati dei Caraibi: tutti franchise ben rodati.

Basterebbe “sporcare” di più i personaggi per dare ad Uncharted quello sprint necessario a ingraziarsi anche il pubblico adulto, rendendo l’esperienza di uno o più sequel un vero guanto di sfida verso il colosso Disney dei supereroi.

Le immancabili scene post-credit (restate seduti: sono due!) fanno ben sperare almeno in un seguito alle avventure di Nathan Drake e Sully, dando ai veterani del videogioco una sorpresa gradita che tanto sorpresa non è.