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Teatro Menotti di Milano: Anima Errante porta in scena la diossina di Seveso, la recensione

Stasera alle 18 alla Multicenter Mondadori di Piazza Duomo, Maddalena Crippa e Carmelo Rifici presentano Anima Errante, in scena fino al 27 gennaio al Tieffe Teatro Menotti in via Ciro Menotti 11 (zona Dateo). Ecco la nostra recensione dello spettacolo.

 

Un testo duro e profondamente drammatico – che ci richiama anche alle recenti vicende dell’ILVA di Taranto – interpretato con efficacia da Maddalena Crippa e Francesco Colella, portato in scena tra chili di terra sul palco, maschere antigas e liti familiari, il disastro ambientale di Seveso del 10 luglio 1976, quando una nube tossica di diossina, fuoriuscita dalla fabbrica di profumi ICMESA, invase i vicini Comuni della Brianza. Oggi, per fortuna, Legambiente può portare i bambini delle scuole in visita al Bosco delle Querce, la grande area verde sorta dalle ceneri della tragedia.

E proprio a Besana in Brianza è nata la Crippa, protagonista sul palco del copione firmato da Roberto Cavosi (già autore di Teatrogiornale a Radio3 e premio Hystrio alla drammaturgia nel 2001) con la regia di Carmelo Rifici. Per Cavosi, in un teatro “necessario” per combattere la violenza e saldare la memoria collettiva, la donna diventa “paladina della realtà”, simbolo nel senso originario di sym-ballo, “mettere insieme”.

Sarà proprio Sara, nel ruolo di moglie e futura madre che porta in grembo il frutto ignoto del disastro, a lottare contro lo status quo opponendosi all’aborto con tutte le sue forze, contro la volontà del marito (una sorta di “Medea alla rovescia”, secondo il suo autore). In quel periodo, infatti, vennero praticate una serie di interruzioni di gravidanza alle donne del territorio, sia a Milano che in Germania. Per trovare la forza, mentre guarda attonita la terra contaminata davanti a sè e viene invitata a sfollare, invoca – con una certa “prepotenza” – l’intervento divino… e arriverà ad avere un dialogo “speciale” con la Madonna.

“Non sono credente, ma sono rimasta affascinata dalla capacità di questo personaggio di lottare, di fare la vita e attraversare l’esperienza, perché assieme al mondo va affrontato anche il disastro” ha detto Maddalena Crippa, “il teatro offre quell’unità di emozioni e di ascolto indispensabile per la nostra salute profonda”.

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