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Strage Via Palestro: Milano ricorda i 21 anni dall’attentato

Strage di via palestro“Antidoto contro la mafia è l’alleanza tra le istituzioni repubblicane e i cittadini. Questa la lezione che dobbiamo raccogliere dal sacrificio dei Vigili del Fuoco e dell’agente di Polizia locale che quella sciagurata notte del 27 luglio 1993, quando la mafia colpì tanto duramente la città, uniti nello stesso destino di un cittadino del Marocco, persero la vita compiendo il proprio dovere”.

Così Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale del Comune di Milano ha ricordato i 21 anni dalla strage di via Palestro avvenuta in seguito all’esplosione di un’autobomba collocata nei pressi della Galleria d’arte moderna e del Pac- Padiglione di arte contemporanea di Milano, vicino ai Giardini di Porta Venezia.

Lo scoppio della bomba provocò la morte di cinque persone: i pompieri Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, un immigrato marocchino che dormiva su una panchina del giardino.

L’attentato ebbe anche gravi ripercussioni sulle opere dei musei vicini. L’onda d’urto dell’esplosione, infatti, provocò danni in alcuni ambienti della Galleria d’arte moderna, al Padiglione di arte contemporanea e alla circostante Villa Reale, a causa anche dello scoppio di una sacca di gas formatasi in seguito alla rottura di una tubatura causata dalla deflagrazione.

E proprio al Pac, all’interno della mostra “Il delitto quasi perfetto” allestita fino all’inizio di settembre, l’artista italiano Maurizio Cattelan, ha realizzato un bouquet di fazzoletti di stoffa per asciugare idealmente le lacrime versate per le vittime dell’attentato.

La strage di Via Palestro si inserisce nella scia di sangue delle stragi di mafia del ’92-’93, seguendo a distanza di due mesi l’attentato di via dei Georgofili a Firenze, e precedendo di appena un giorno gli attentati alla Basilica di San Giovanni in Laterano e alla Chiesa di San Giorgio a Velabro a Roma.

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