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Saviano racconta: all’Alcatraz una serata speciale con Ligabue, Linus, Jovanotti e altri

roberto saviano alcatraz
Roberto Saviano, foto di Maki Galimberti


 

Se siete tra quelli che a Bookcity hanno provato a prenotare ma senza esito l’incontro con Roberto Saviano al Teatro Carcano (800 posti tutti esauriti), potete rifarvi presto: l’autore del libro “La paranza dei bambini” (Feltrinelli) sarà nuovamente a Milano lunedì 28 novembre.

La location questa volta non è un teatro, ma un posto dove di solito si va per ballare e scatenarsi: l’Alcatraz. Un posto scelto non a caso visto che non sarà una presentazione nel senso tradizionale del termine, ma una vera e propria serata evento dal titolo “Sottosopra. Roberto Saviano racconta”.

Appuntamento a partire dalle 20.30 con una serata, condotta da Debora Villa, che vede sul palco numerosi ospiti che leggeranno brani tratti dal libro di Saviano: Guido Catalano, Clementino, Geppi Cucciari, Jovanotti, Luciano Ligabue, Linus, Teresa Mannino e Nadia Toffa. In occasione dell’uscita del libro che ha come protagonisti proprio un gruppo di fuoco, la “Paranza”, composto da dieci ragazzini, Sottosopra vuole essere una serata inedita per rendere onore proprio ai temi che sono trattati al suo interno: i giovani e la loro partecipazione alla Camorra.

Due gli obiettivi della serata: avvicinare i lettori a un mondo reale che è solo apparentemente distante e creare un dibattito in posti come Milano dove per l’appunto ci si sente lontano dai fatti raccontati. Ma non finisce qui: la serata ha anche uno scopo benefico: i ricavati andranno al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, nato quattro anni fa dall’impegno di giovani attori che vogliono difendere e testimoniare la legalità in quartiere dimenticato, periferico per tutti, eppure centrale per le paranze di Camorra. Questi coraggiosi ragazzi, insieme al direttore artistico Mario Gelardi, saranno presenti all’Alcatraz a raccontare dal vivo il loro impegno. Una serata per  tutti: adolescenti e adulti. Tra racconti, ricordi, storie, video e arte.

E, vista la location, anche tanta musica: dopo le letture e il dibattito, si balla con il djset di Saturnino.

Costo della serata, organizzata da Feltrinelli e Smemoranda: 10 euro, con libro incluso 25 euro.

Per acquistare i biglietti cliccate su www.mailticket.it.

Andranno al Nuovo Teatro Sanità anche i ricavati delle corse effettuate con Uber, tra gli sponsor tecnici, in quel giorno da e verso l’Alcatraz.

RIASSUMENDO:

Sottosopra: Roberto Saviano racconta
28 novembre 2016 dalle 20.30
Alcatraz, via Valtellina 25 Milano

Per saperne di più:

La paranza dei bambini, l’incontro con Roberto Saviano durante Bookcity

Al Teatro Carcano, durante l’incontro con il pubblico in occasione di Bookcity, Roberto Saviano ha tenuto alta e concentrata l’attenzione dei tantissimi accorsi a sentirlo, stemperata ogni tanto dalle battute e dal piglio giocoso di Pif e dalle domande di Chiara Gamberale, che aveva scelto di lasciare a una serie di parole importanti, di parole chiave, il racconto di Roberto sulla realtà dei paranzini. E la parola da cui si comincia è la più bella eppure la più cupa per loro: futuro.

«Per questi ragazzi semplicemente non esiste – esordisce Roberto -. La vita è solo il presente. E’ come un post sui social. C’è solo l’adesso, il tutto e subito».

Sono ragazzini, spesso appena adolescenti, che sanno imitare alla perfezione il rumore del mitra perché sanno già imbracciarlo. E sparare. E vivono nella sensazione che nulla cambi, che l’unica rivoluzione possibile sia quella dei soldi. Si divertono con la stesa, ovvero gli spari all’impazzata e a casaccio, che costringono tutti a proteggersi. A stendersi, appunto. Sono ragazzi che crescono presto: uno dei loro capi è morto a 19 anni, ed aveva già fatto in tempo a diventare latitante e a fare famiglia. Già, perché i paranzini vivono in quello che per noi è puro paradosso: difendono valori ancestrali, come gli affetti, la mamma, l’amore a modo loro, eppure sembrano essersi dimenticati dei valori morali.

Ascoltano i neomelodici quando sono in vena di romanticherie con le fidanzate (anche loro costrette a crescere più in fretta, ma spesso con un pizzico di saggezza in più, quello che fa dire loro: così finisci male), ma si caricano col rap, che è la musica che meglio sembra toccare le loro corde. Prendono a calci e pugni, ma hanno una cura quasi ossessiva del proprio corpo.

Saviano li racconta con la naturalezza di chi li ha cercati e voluti capire da vicino, e scoperchia un mondo che esiste ma di cui ignoriamo l’esistenza. E’ anche questo che affascina le centinaia di persone sedute in teatro ad ascoltarlo. E poi tira fuori il confronto che ti fa riflettere: Questi ragazzini portano spesso – chi di loro arriva già all’età per averla – la barba lunga. Un po’ per somigliare agli hipster, un po’ per emulare i guerriglieri dell’Isis. «Non certo per convinzione religiosa, ma di fatto neanche per quelli è così. Cercano tutti il potere, i soldi. Lo vedete anche dalle foto dei ragazzi dell’Isis che occupando le case dei ricchi siriani si facevano ritrarre nelle loro piscine. Basta dare un’occhiata ai loro account Instagram».

Ecco che anche il navigare tra i social assume tutto un significato diverso. Quello che gli sa cucire addosso l’osservatore della realtà Saviano (mariangela traficante).

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