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Il pescatore di immagini: le fotografie di Robert Doisneau in mostra a Pavia

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© Atelier Robert Doisneau, 2016


 


Una lunga fila di bambini che si tengono per mano mentre attraversano la strada, una coppia di amanti che si bacia mentre i passanti li ignorano senza degnarli di uno sguardo, un cagnolino che si ferma a scrutare il fotografo mentre l’attenzione del suo padrone, ritratto di spalle, è catturata da un altro evento: sono solo alcuni degli scatti protagonisti della mostra Robert Doisneau.Pescatore d’immagini, che sarà visitabile al Broletto di Pavia dal 14 ottobre fino al 28 gennaio 2018.

Lo storico palazzo sito nel centro storico della città si apre alla fotografia, e ospita uno dei più importanti rappresentanti di quest’arte del Novecento all’interno di un filone molto frequentato e apprezzato quale quello della street photography. La mostra curata da Francine Deroudille e Annette Doisneau, in collaborazione con il Professor Piero Pozzi, prodotta e realizzata da Di Chroma Photography e ViDi – Visit Different in collaborazione con la Fondazione Teatro Fraschini e il Comune di Pavia, presenta 70 immagini in bianco e nero provenienti dall’Atelier Robert Doisneau.

Il fotografo francese, nato nel 1912 e che ha catturato al meglio i decenni ’50 e ’60 di una Parigi affascinante e ormai mitica, amava descrivere il proprio lavoro come affine all’attività della pesca, da lui praticata da giovane: una lunga e necessaria attesa, ripagata infine dalla cattura di “un istante di felicità che sta per scomparire”.

Refrattario al genere della fotografia di guerra con i suoi orrori (nonostante, o forse proprio per questo motivo, avesse documentato la liberazione di Parigi dal nazismo), Robert Doisneau era infatti un attento osservatore della vita cittadina, colta nei suoi aspetti più imprevedibili, minuti e luminosi: un gioco di sguardi tra osservatore e osservato, un dettaglio inatteso nella composizione del quadro, una particolare movenza, l’allegria e la caratteristica spontaneità dei bambini, o ancora le periferie destinate a scomparire entro breve tempo. Tutti elementi che il fotografo riusciva a cogliere con appostamenti e lunghe attese che potevano durare anche diverse ore.

Robert Doisneau in mostra a Pavia: il percorso espositivo

Lo spazio allestito all’interno di Palazzo Broletto raccoglie alcune delle immagini più iconiche della sua carriera, dal già citato bacio di Le Baiser de l’Hôtel de Ville, al ritratto d’artista con mani di pane di Les pains de Picasso, per non parlare di un’inedita immagina di uno tra i più famosi poeti francesi, Prévert au guéridon. Si tratta di un’ideale passeggiata lungo la Senna e attraverso le strade e i giardini di Parigi, scrutando vetrine, negozi, bistrot, sempre all’insegna di una curiosità inestinguibile. Un occhio attento, quello di Doisneau, che per il visitatore moderno equivale anche a un tuffo nel passato, con la possibilità di scoprire come vivevano le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali del tempo.

Come afferma il dott. Pozzi, infatti, a differenza di altri suoi colleghi che “sembrano violare l’intimità e la vita delle persone”, con una fretta e una ricerca dell’effetto che Doisneau deprecava, il nostro “entra in rapporto con i suoi soggetti, dedica loro del tempo, e il vero motivo è l’interesse, la curiosità, l’amore per la gente e il mondo che lo circonda”.

Con un po’ di ironia, elemento che non manca nelle didascalie delle sue fotografie, Doisneau affermava che “Parigi è un teatro dove si paga il biglietto con il proprio tempo perso”. Una fascinazione che portava spesso il protagonista di questo mostra a tralasciare gli impegni lavorativi per dedicarsi a scatti che nessuno gli aveva effettivamente commissionato (e quindi a perdere) ma a il beneficio di coloro che, molti anni dopo, possono apprezzare la sua sensibilità, meno attenta alle regole formali e più interessata a fissare il carattere di eccezionalità di ogni singolo evento.

Robert Doisneau in mostra a Pavia: gli eventi collaterali

Oltre alla singola mostra al Broletto vengono organizzati anche alcuni corsi di educazione all’immagine fotografica, un’iniziativa lodevole che ha come scopo quello di rendere più semplice e soddisfacente l’opera di comprensione e decrittazione delle tante immagini dalle quali siamo subissati. I due corsi dal titolo Io non sono lì tenuti dal fotografo e critico cinematografico Roberto Figazzolo, dal costo di 30 euro (con ingressi alla mostra inclusi) sono composti da tre lezioni a cadenza settimanale e della durata di 2 ore circa con il seguente calendario

  • CORSO 1
    martedì 7 novembre 2017 – 18.30
    martedì 14 novembre 2017 – 18.30
    martedì  21 novembre 2017 – 18.30
  • CORSO 2
    venerdì 12 gennaio 2018 – 18.30
    venerdì ì 19 gennaio 2018 – 18.30
    venerdì   26 gennaio 2018 – 18.30

Sono poi stati organizzati tre laboratori gratuiti per le famiglie a cura dell’illustratrice Maria Cecilia Azzali, che daranno l’opportunità di conoscere i meccanismi della fotografia, facendo giocare i bambini la fotografia predigitale utilizzando materiali naturali. Questo il calendario: 22 ottobre alle ore 11: Cianografia naturale; 19 novembre alle ore 11: Inquadrature tridimensionali; 14 gennaio alle ore 11: Transaquaprint.

La mostra si dimostra poi particolarmente family friendly perché pensata anche per i bambini, al fine di non farli annoiare: Mariagrazia Rocchetti ed Elisa Galli hanno pensato a un piccolo libro distribuito gratuitamente che contiene una mappa della mostra fatta di simboli semplici e immediati, che rimandano a spunti di gioco e di conoscenza, costruiti sul percorso espositivo e sui temi principali della fotografia di Doisneau. E non mancano anche didascalie alle foto ad altezza bambino, in tutti i sensi.

RIASSUMENDO

Robert Doisneau. Pescatore d’immagini
Pavia, Broletto (piazza della Vittoria)
dal 14 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018
Orari
Martedì, giovedì, venerdì 10-13 / 14-18
Mercoledì, 10-13 / 14-22
Sabato, domenica e festivi 10-19
Biglietti: Intero 9 euro – Ridotto 7 euro – Scuole 5 euro

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