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Riapertura dei Navigli: ecco come Milano potrebbe tornare una città d’acqua

riapertura navigli milano

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Milano città d’acqua. Lo è ancora, lungo la Darsena rinnovata, i popolari e frequentati Navigli, la Martesana che riaffiora tra via Padova e viale Monza con le sue piste ciclabili, le sue ville, i suoi parchi. Lo era ancor di più in passato, quando canali, chiuse e battelli arrivavano in centro. E in un prossimo futuro potrebbe ridiventarlo, o quanto meno riavvicinarsi a quella Milano d’acqua che fu. Da tanto si parla di riaprire i Navigli a Milano: tra desideri e polemiche era un’idea nell’aria ai tempi di Expo 2015, ed è sempre stata un cavallo di battaglia del sindaco Giuseppe Sala. E ora l’idea potrebbe concretizzarsi davvero. Sono state infatti presentate a Palazzo Marino le linee progettuali per la riapertura dei Navigli.

Riapertura dei Navigli a Milano: ecco dove

Dove tornerà l’acqua a Milano? La ritroveremo in cinque tratti: via Melchiorre Gioia, Conca dell’Incoronata-San Marco, Sforza-Policlinico, piazza Vetra e conca di Viarenna.

Saranno in totale 7,7 i chilometri cittadini di canali che potrebbero essere riaperti, con l’obiettivo di completare i primi due chilometri entro il 2022. In mezzo, progetti, cantieri e un costo stimato intorno ai 150 milioni di euro per riportare alla luce i primi due chilometri di canali. La spesa per l’intero progetto si aggira invece sui 500 milioni di euro. Come verranno coinvolti i cittadini? Si è fatta avanti l’ipotesi di un dibattito pubblico, e Palazzo Marino sta preparando un libretto informativo con le informazioni sui costi e sui disagi al traffico che l’operazione porterà.

Quella che sta studiando il Comitato scientifico è una proposta che vuole valorizzare anche gli aspetti storici, artistici e ambientalie e alla fine dei lavori Milano dovrebbe ritrovarsi anche con nuovi spazi pedonali e ciclabili.

Riapertura dei Navigli a Milano: le fasi

Come si svolgerà la riapertura dei Navigli a Milano? Allo stato attuale, sono previste due fasi principali.

Per prima cosa occorrerà ricostituire l’antica connessione idraulica della città, attraverso tubazioni, per ricollegare le acque del Naviglio Martesana con la Darsena, la Vettabbia e il sistema dei canali irrigui del Sud Milano. Sarà definito un tracciato totale lungo 7,7 chilometri. In questo modo si permetterà l’apertura progressiva dei Navigli per tratte, ma sarà possibile anche portare in Darsena un ulteriore contributo all’irrigazione disponibile per le aree agricole del sud milanese.

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La seconda fase, invece, prevede la riapertura di cinque tratti in superficie, per un totale di 2.050 metri di lunghezza:

  • Via Melchiorre Gioia, da Cassina de’ Pomm a via Carissimi, lunghezza tratto circa 850 m
  • Conca dell’Incoronata, da viale Monte Grappa a via Castelfidardo, lunghezza tratto circa 230 m;
  • In corrispondenza dell’Università statale e del Politecnico, in via Francesco Sforza, da via Laghetto a corso di Porta Romana, lunghezza tratto circa 410 m;
  • In corrispondenza di piazza Vetra e della Basilica di San Lorenzo Maggiore, in via Molino delle Armi, da via Vettabbia a corso di Porta Ticinese, lunghezza tratto circa 300 m;
  • In corrispondenza della Conca di Viarenna, da via Marco d’Oggiono alla Darsena, lunghezza tratto circa 260 m.

Riapertura dei Navigli a Milano: i lavori

Quando partiranno i lavori? Potrebbero cominciare tra un anno, e coinvolgeranno sia  microcantieri sia interventi a cielo aperto. E non è escluso che possano creare disagi alla viabilità, per questo per la prima fase si “approfitterà” dei cantieri già in corso per la M4 per cercare di ridurre le difficoltà.

Siete curiosi di scoprire più da vicino come avverrà la riapertura dei Navigli a Milano? Ecco il video realizzato dal Comune di Milano per spiegare il progetto. E voi cosa ne pensate?

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