Pubblicato in: Interviste Teatro

Il Nerone pop di Sylos Labini: “Passioni e intrighi come in tv, ma il teatro è immortale”

Nerone Teatro Manzoni Milano

Nerone Teatro Manzoni Milano

Nerone duemila anni dopo: gli intrighi della politica sono sempre gli stessi. Ma oggi complotti e sotterfugi per conquistare il potere sono anche il piatto forte di alcune tra le serie televisive più amate dal pubblico, dalla saga contemporanea dei palazzi di Washington (House of Cards) al ciclo fantasy di Game of Thrones.

L’attore e regista Edoardo Sylos Labini tornerà dal 4 al 16 maggio, in occasione di Expo 2015, al Teatro Manzoni di Milano (via Manzoni 42, metro gialla M3 fermata Montenapoleone) con “Nerone. Duemila anni di calunnie”, adattamento per il palcoscenico del libro di Massimo Fini, da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco. Un’opera scritta con Angelo Crespi per ribaltare la tradizionale concezione storica di questo imperatore “che fu incendiario solo nell’animo, non nei fatti”.

Lo spettacolo, per restare nel tema dell’Esposizione Universale di Milano dedicata all’alimentazione, è promosso dal Comune di Norcia (Perugia), che permetterà al pubblico di degustare a teatro i celebri prodotti tipici norcini, innanzi tutto i salumi.

Sylos Labini, come si fa a portare a teatro il pubblico abituato agli intrighi delle serie tv?  

“Con un ritmo incalzante, nello stile dei miei spettacoli. Io uso molta musica, addirittura c’è una console: la mia Domus Aurea, duemila anni dopo, è animata da un mimo Dj. Il linguaggio è moderno, gli abiti contemporanei e la domus ricorda i Palazzi del governo di oggi. Ci sono passione, intrigo, tradimento, sesso: tutte le componenti che vediamo in tv, ma con una variante importante: lo spettatore che vibra dal vivo e il pubblico che cambia. Le serie tv hanno milioni di spettatori, ma il teatro è l’unica forma di intrattenimento immortale: vedere un attore dal vivo, sentirne la voce, gli odori, le vibrazioni è un’esperienza irripetibile”.

Qual è il vostro pubblico tipo?

“Vista la forma e i contenuti, questo spettacolo piace dai ragazzi di 15 anni fino ai 90: perché racconta la storia da un punto di vista diverso, rivaluta Nerone, che non fu assolutamente una figura negativa come siamo stati abituati a studiarlo. Non è una prosa classica, è un’opera pop!”.

Puntate molto agli spettatori stranieri, durante Expo. Quali sono i più interessati?

“Gli americani sono molto legati alla storia romana, ma anche i pubblici del Medio Oriente. Ma la nostra storia la conoscono in tutto il mondo, anche molto meglio di noi. Per questo lo spettacolo sarà sottotitolato in inglese”.

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