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Mondo Marcio: Milano si è chiusa. Spero ritorni a essere un mix di sound e culture

Mondo Marcio Uomo
Foto di Nico Maffina

In occasione dell’uscita del suo ultimo album, abbiamo intervistato Mondo Marcio, Gian Marco Marcello all’anagrafe.

Il titolo è “Uomo” ed è stato prodotto con la partecipazione di Swede di 808 Mafia di Miami e i producer newyorkesi Muzicheart e Fastlife Beats e Marco Zangirolami.

“Uomo” contiene importanti collaborazione, come quella con la grande Mina per il brano “Angelo e demoni”; l’intero lavoro è stato anticipato da quattro video/documentari: “Origini”, “La Città”, “Ambizione”, “Leggenda”.

«Nell’era dove l’immagine patinata di Photoshop fa da padrona, e dove il numero di like sotto alle nostre foto definisce il nostro stato sociale, “UOMO!” è una celebrazione della natura umana, unica anche per i suoi difetti dichiara Mondo Marcio in merito al concept del disco In “UOMO!” racconto anche la storia e la rivincita di un ragazzino che si è affacciato alla scena musicale quando aveva solo 16 anni e che ora ritorna con un album che meglio di qualsiasi altro racconta la maturazione da ragazzo, appunto, ad uomo».

Questa la tracklist completa di Uomo: Top Five, Questi palazzi feat. Gudda Gudda, Origini (skit), DDR (Dio Del Rap), Leggenda Urbana, Vida Loca, Fuck up the world feat. Dave Muldoon, La Città (skit), Angeli e Demoni feat. Mina, Sogni nella bottiglia, Ambizione (skit), Nuova scuola, La canzone che non ti ho mai scritto, Leggenda (skit).

La nostra intervista a Mondo Marcio

Vorrei che mi approfondissi il discorso sugli eroi e di quanto questi possano influire sulla nostra vita, nel bene e nel male. Quanto sono stati presenti figure del genere nella tua vita, se ci sono ancora oggi, e come.

Credo che il fatto di non avere una figura paterna in casa sia stata, crescendo, in realtà lo stimolo per trovarne altre nei film, nella musica, nei libri.

Ho trasformato quindi questa mia condizione di vita in una fortuna, quella fortuna di poter scegliere i propri eroi, che per me sono Marvin Gaye, Batman, Tupac, Bob Dylan, Blues Brothers, Quei Bravi Ragazzi, Moby Dick, e molti molti altri.

Quale storia vorresti ci sia sui futuri muretti?

Quella che dobbiamo ancora scrivere.

Cosa c’è di così diverso oggi rispetto a ieri che ha portato le “nuove generazioni” a scrivere, comporre e vivere la musica come un copia e incolla: tutto sembra più facilitato e l’immagine prende il sopravvento.

Assolutamente, la copertina vale più del contenuto. Ma senza contenuto la copertina dura un paio di mesi.

Quanto è cambiato il tuo modo di vivere e vedere Milano in questi anni?

Milano purtroppo si è un po’ chiusa in questi anni, nella night life e nella cultura in generale, spero che questo cambi e che ritorni a essere un mix di sound e culture come era anni fa.

Qual è la tua rivoluzione? Nel brano “Fuck up the world” canti “la rivoluzione non sarà trasmessa in televisione, sarà in ogni mia canzone”

La vera rivoluzione, specialmente nello status quo omologato del 2019, è ragionare con la propria testa.

In questo album ci sono numerose collaborazioni, tra cui quella con Mina nel brano “Angeli e demoni”. Com’è avvenuto questo incontro e perché lei per questo pezzo? Cosa hai voluto trasmettere con le vostre voci e mondi insieme?

Il rapporto con Mina è un vero onore averlo, mi sento molto fortunato. Mi ha insegnato a seguire il mio istinto in studio e a cercare l’unicità nei pezzi.

Quello con Mina è un rapporto che va avanti dal 2012, quando campionai “Un bacio (Troppo Poco)” e da lì nacque nel 2014 un album: “Nella bocca della tigre”, un intero disco realizzato utilizzando campioni dei suoi brani più e meno conosciuti.

Da lì ci siamo sempre tenuti in contatto e quando ho scritto “Angeli e demoni” ho capito che era perfetta per lei così gliel’ho subito proposta e lei ha accettato.

C’è qualcosa che avresti voluto raccontare e non l’hai ancora fatto attraverso la musica?

Sono felice di aver raccontato la storia con la mia ex nella traccia “La canzone che non ti ho mai scritto”: è stata una forma di autoanalisi e terapia personale.

È una lettera di scuse e una dedica a questa ragazza che negli anni si è sacrificata per me, mentre io la mettevo sempre in secondo piano rispetto alla musica e alla mia carriera.

 C’è stato un momento particolare o ricordo a cui sei particolarmente affezionato e con cui identifichi questo album?

I live sono sempre la parte più emozionale e non vedo l’ora di portare questo disco dal vivo! Il tour partirà il 1° aprile dal Razzmatazz di Barcellona e proseguirà, poi il 2 aprile a Dublino (Whelan’s), il 3 aprile a Londra (93 Feet East), il 4 aprile ad Amsterdam (Q Factory).

Sono contento di tornare a suonare in Europa perché non suono all’estero 2008 e mi piace far conoscere la mia musica e soprattutto il rap italiano a un pubblico diverso da quello a cui sono abituato.

Invece, in occasione delle date italiane (10 aprile al Largo Venue di Roma e 18 aprile al Fabrique di Milano) sto allestendo un vero e proprio show mozzafiato di quasi due ore con scenografie spettacolari, quasi teatrali, e tanta musica dal vivo con la live band al completo.

 Musica a Milano

Volete essere aggiornati sui live e conoscere qualcosa in più sui vostri artisti preferiti? Tutto nelle nostre guide ai concerti a Milano e le interviste.

 

 

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