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Mixed by Erry, la storia del re dei pirati musicali firmata Sydney Sibilia

Luigi Maffei 1 anno fa
mixed by erry

Napoli, anni Ottanta. Le certezze nella città partenopea sono poche, e tutte drammatiche: camorra, disoccupazione, ricostruzione post terremoto. Ma in mezzo alle tensioni si inseriscono momenti di svago che in quel contesto diventano riscatto: Maradona, le canzoni di Nino D’Angelo e…Mixed by Erry.

Tutto ciò è raccontato da Sydney Sibilia nel suo nuovo film, intitolato appunto Mixed by Erry. Al suo terzo lungometraggio, dopo la fortunata saga di Smetto quando voglio e L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, il regista salernitano ha voluto raccontare l’epopea di Enrico Frattasio, in arte Erry, e i suoi fratelli. Prodotto da Groenlandia insieme a Rai Cinema, il film uscirà in 350 sale il 2 marzo grazie a 01 Distribution.

La storia di un impero

Erry, chi era costui? Un dj del quartiere Forcella appassionato di musica sin da piccolo e affascinato da radio e giradischi. Un amore così grande per la musica da condividerlo con amici e parenti per i quali realizzava compilation su musicassetta.

L’apprezzamento per i suoi lavori scavalca la cerchia dei conoscenti arrivando agli altri quartieri. La richiesta aumenta sempre di più. Enrico e i suoi fratelli Peppe e Angelo decidono così di intensificare la produzione creando un vero e proprio business con laboratori, impianti Hi-Fi e una rete capillare di “commessi” e “distributori”. Nasce così l’impero Mixed by Erry.

Un commercio di cassette pirata che travalica le bancarelle di Napoli (con tanto di scritta “diffidate dalle imitazioni”) per arrivare in tutta Italia, poi in Europa fino a toccare l’Asia. Un giro di affari di miliardi di lire che tra gli anni Ottanta e Novanta rende l'”etichetta” dei Frattasio la più venduta in Italia. Fino all’arresto nel 1997 e la conseguente dissoluzione dell’impresa.

Scritto insieme ad Armando Festa e Simona Frasca, autrice del libro dal quale è tratto il film, Mixed by Erry è la storia di un fenomeno che lo stesso regista ha vissuto da acquirente, quando negli anni Novanta insieme a una schiera di coetanei ha scoperto nuova musica grazie ai prodotti illegali dei Frattasio. “Ero un cliente abituale delle bancarelle – ha raccontato il regista il giorno dell’anteprima napoletana – Compravo le cassette mixate, le compilation. Successivamente ho avuto l’istinto di conoscere di più quest’etichetta e ciò che ho scoperto mi è sembrato così interessante da farci un film“.

Divertimento assicurato

Il nuovo lavoro di Sibilia è godibile e divertente, così come i suoi precedenti. Enrico, interpretato dall’esordiente Luigi D’Oriano, incarna il classico protagonista del cinema sibiliano: come Pietro Zinni e Giorgio Rosa, il futuro Erry è un ragazzo che parte dal suo quotidiano per realizzare un sogno, un progetto più grande di lui, con i conseguenti ostacoli che rendono la vicenda irresistibile, ai limiti del grottesco, grazie anche alla scrittura degli antagonisti (Francesco Di Leva, nel ruolo dell’agente Ricciardi della Finanza, è straordinariamente incontenibile). Fanno buon gioco anche Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo nel ruolo dei fratelli e Fabrizio Gifuni in quello del discografico milanese Arturo Maria Barabani.

Nonostante qualche inesattezza temporale, come l’arresto anticipato al 1991, Mixed by Erry è un film che convince e conferma Sydney Sibilia come una delle certezze del nuovo cinema italiano. Un prodotto che vale la pena vedere, un “com’eravamo” dedicato ai millennials di oggi e una simpatica lezione di storia per le nuove generazioni su come si scopriva musica nuova prima di Spotify e Youtube. Il tutto con i “falsi originali” di Erry.