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Ritrovati 6 disegni inediti del Cimitero Monumentale firmati da Carlo Maciachini

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Uno dei disegni ritrovati

Sono stati presentati ieri per la prima volta alla stampa, i sei grandi disegni inediti realizzati dall’architetto Carlo Maciachini raffiguranti il Famedio del Cimitero Monumentale di Milano. Il “tempio della fama” dove sono sepolti i milanesi più illustri è rappresentato in sei tavole, di cui quattro colorate con toni brillanti, su cui spicca il blu della volta dell’edificio.

Le sei tavole sono un ritrovamento eccezionale, avvenuto in modo fortuito nel 2018 ed esposte solo ora, dopo un lungo e minuzioso restauro a cura di Valentina Paoli (Studio Val.Pa.Ma., Milano). Il pubblico potrà osservarle dal vivo in occasione della mostra “La lunga vita”, allestita dal 1° al 13 ottobre 2021 a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine a cura della Fondazione Farmafactoring, la stessa che si è occupata del restauro.

Dopo la mostra le opere torneranno in archivio e potranno essere consultate solo da studiosi con necessità certificate, proprio a causa della fragilità dei disegni, che non possono essere esposti alla luce per periodi troppo lunghi o maneggiati eccessivamente.

Il ritrovamento dei disegni

Prospetto del Famedio con figure di persone

Durante la periodica verifica delle Civiche Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia, oggi sede del Museo del Risorgimento, venne effettuata anche una ricognizione delle grandi carte geografiche risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Quando le carte vennero srotolate un plico rivelò i sei disegni, in pessime condizioni di conservazione. I colori erano spenti e alcuni erano intaccati da muffe dovute all’umidità.

Si tratta di disegni di grande formato, con base o altezza superiori a un metro, raffiguranti sezioni, singoli elementi architettonici e il fronte del Famedio del Cimitero Monumentale. Datati 24 agosto 1870 e realizzati ad acquerello, matita grafite, gouache acquerellata, china e biacca, descrivono con maestria sia l’architettura dell’edificio sia i particolari decorativi. Carlo Maciachini ha inoltre animato alcuni di essi con piccole figure, nobildonne e signori in visita, uno spaccato della Milano del tempo vista con gli occhi di un architetto poliedrico e raffinato.

Un secolo dopo l’inaugurazione del Cimitero, un privato cittadino, Oreste Brambilla, iniziò uno scambio epistolare con il direttore del Museo del Risorgimento, in cui dichiarava l’intenzione di donare le grandi tavole autografe dell’importante architetto, che lui stesso aveva ricevuto dai suoi antenati e che non suscitavano più interesse nei suoi eredi, scegliendo di donarli all’archivio nel 1966, dove sono rimasti nascosti agli occhi del mondo, fino a oggi.

Il Cimitero Monumentale e il Famedio di Milano

Cos’è il Famedio? Per chi non avesse mai visitato questo luogo consigliamo di rimediare il prima possibile con una visita al Cimitero Monumentale di Milano, un luogo ricchissimo di storia capace di sorprendere anche i visitatori più fedeli.

Nel 1862 fu indetto un concorso per la realizzazione dell’ambizioso progetto del Cimitero Monumentale, da collocare su un’estesissima area pari a 180.000 mq in una zona allora estremamente periferica della città. Il vincitore fu Carlo Maciachini, originario da un’umile famiglia di a Induno Olona, che nel 1863 cominciò a occuparsi del progetto.

Inaugurato il 2 novembre 1866 con una cerimonia solenne, il Cimitero Monumentale fu ultimato solo nel 1887 con il completamento del Famedio, un Pantheon di uomini illustri che costituisce l’edificio centrale della struttura. Il Famedio del Cimitero Monumentale, concepito inizialmente come chiesa cattolica, cambiò la sua destinazione d’uso nel 1870,
divenendo Pantheon degli uomini meritevoli, tempio della memoria per “illustri, benemeriti e distinti nella storia patria”, categorie definite dal Regolamento adottato nel 1884 da un’apposita Commissione incaricata di individuare i criteri di ammissione agli onori del Famedio.

Ancora oggi ogni 2 novembre si celebra l’iscrizione al Famedio degli illustri cittadini, milanesi di nascita o di adozione, venuti a mancare durante l’anno. Tra i nomi possiamo trovare Franca Rame e Dario Fo, Elio Fiorucci, Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e tantissimi altri che riposano nella cripta del mausoleo.

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