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Ma Rainey’s Black Bottom: la recensione del film Netflix

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Foto di Netflix.com. Tutti i diritti riservati

Il blues è la musica di chi non ha voce, di chi non può esprimere la propria rabbia in un mondo ostile. Ma Rainey’s Black Bottom, il nuovo film Netflix disponibile in streaming dal 18 dicembre, non è un film sul blues: è un film blues.

Ispirato all’omonima opera teatrale di August Wilson, il film costringe lo spettatore a guardarsi dentro attraverso le vicende di un gruppo di musicisti, riuniti in un piccolo e afoso studio di registrazione per accompagnare la cantante Ma Rainey, stella del blues degli anni Venti.

All’interno del cast, insieme a Viola Davis nel ruolo della dispotica e agguerrita blues woman, colpisce la grinta e la forza di Chadwick Boseman, nel suo ultimo ruolo prima della scomparsa a soli 43 anni a causa di un cancro al colon. Il suo Levee cattura immediatamente per la scanzonata allegria, che maschera una personalità agitata e sconvolta dal suo passato.

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Gli attori e il regista del film. Foto di Netflix.com. Tutti i diritti riservati

Ma Rainey’s Black Bottom: la trama senza spoiler

La trama del film diretto da George C. Wolfe si può riassumere in poche righe: una band di musicisti blues viene chiamata dal produttore e dall’agente della famosa cantante Ma Rainey per incidere il primo disco dell’artista. La donna, una diva prepotente, si accompagna al nipote balbuziente e a una giovane flapper, che avranno l’unico effetto di allungare a dismisura i tempi delle prove. Tra gli artisti della band spicca il giovane e dinoccolato trombettista Levee, un talentuoso piantagrane che aspira a crearsi una propria band con un suono più fresco e giovane.

Le prove vanno per le lunghe, agitando gli animi e lasciando trasparire lentamente le personalità di ognuno, rese spigolose da una vita di rinunce e vessazioni da parte dei bianchi, nonostante la fuga dal sud verso la promessa di una vita migliore. La rabbia, espressa inizialmente solo attraverso la musica, inizia a serpeggiare tra i membri del gruppo fino a raggiungere vette insostenibili.

Ma Rainey’s Black Bottom: la strada verso gli Oscar

Ma Rainey’s Black Bottom è un film in cui si basa tutto sul ritmo delle battute, sincopate come le note del contrabbasso di Slow Drag e del piano di Toledo. La voce degli attori sembra andare a tempo con la musica, aumentando la velocità con l’aumentare della tensione. L’ultimo ruolo sul grande schermo di Chadwick Boseman lo ha consacrato come un attore versatile e sensibile, capace di performance intime e commoventi.

Il monologo di Levee su Dio spezza il cuore, facendoci leggere tanto dell’uomo dietro il personaggio. Nel Levee di Chadwick Boseman rivediamo il Joker di Heat Ledger: un ruolo in cui l’attore ha saputo riversare tutto sé stesso dimostrando di meritare un posto nell’Olimpo del cinema a cui è seguita una drammatica e precoce scomparsa. Forse del Joker vedremo anche le vicissitudini postume, come una probabilissima (e assolutamente meritata) candidatura agli Oscar 2021 e la vittoria postuma di qualcuno che poteva ancora dare tantissimo al mondo del cinema.

Ma Rainey’s Black Bottom non è solamente l’ultimo film di Chadwick Boseman, beninteso. È una pellicola estremamente valida, ben scritta e diretta con delicatezza. La coralità degli attori funziona, specialmente all’interno della band. Si notano gli spigoli che si creano mettendo insieme persone che non si conoscono e non si vanno a genio, scatenando un insieme di note che suona come un rabbioso e malinconico pezzo blues.