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Il volontariato milanese parte dal colore

Assunta Corbo 10 anni fa
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Street art sui muri della città. Milano ne è piena: alcuni capolavori, altri meno, scritte e colori, disegni astratti e caricature. Ci sono angoli che spingono a tirare fuori la macchina fotografica per immortalare i murales. Se al fascino della street art uniamo il valore di un’azione benefica, abbiamo fatto centro. Accade alla Casa del Volontariato (Voce) di via Melchiorre Gioia 2.

Studenti e street artist sono stati chiamati a dipingere la facciata dell’edificio che, in poche ore, ha assunto una personalità contemporanea. L’obiettivo – ben riuscito a mio avviso – è stato quello di segnare il nuovo corso di vita del palazzo abbandonato da oltre 10 anni ma che vanta oltre due secoli di vita. Qui, entro l’estate del 2015, sorgerà la sede della solidarietà di Milano.

Non una prima pietra, quindi, ma un primo barattolo di cornice. Ci tiene a sottolineare questa differenza Marco Granelli, assessore alla Sicurezza, Coesione Sociale e Volontariato di Milano che aggiunge: «Lo sforzo è mettere insieme tutta la ‘Milano possibile’, a cominciare dal volontariato». Il nuovo corso è cominciato quindi. Il colore ha invaso il luogo dove sorgeranno l’Ufficio per il Volontariato di Milano, le sedi di associazioni e un ostello per giovani volontari provenienti da tutta Europa.

L’iniziativa ha un secondo valore positivo. E’ stato, infatti, avviato un contest video pensato per dare libera espressione alla creatività dei giovani che, attraverso l’uso dei cellulari, hanno catturato le immagini della giornata. I filmati, caricati sul sito di Voce, possono essere votati e premiati.

Volete un hashtag? C’è anche quello: #VOCEStreetArtists