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Frost/Nixon: la recensione dello spettacolo in scena all’Elfo Puccini

Marco Valerio 9 anni fa
Foto: Laila Pozzo

Dopo il successo della scorsa stagione, Ferdinando Bruni e Elio De Capitani riportano in scena il testo di Peter Morgan, una hit del teatro internazionale nonché ispirazione per l’omonimo e bel film di Ron Howard del 2008 con Frank Langella e Michael Sheen, candidato a 5 premi Oscar.

Il nucleo di Frost/Nixon è l’intervista che l’anchorman David Frost fece nel 1977 a Richard Nixon (che si era dimesso nel 1974), terminata con la confessione dell’ex Presidente degli Stati Uniti – mai ottenuta prima – sullo scandalo del Watergate e sui limiti morali del potere.

Sul palcoscenico della Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini si assiste a uno spettacolo fine e elettrizzante, costruito sapientemente attraverso una frenetica alternanza di scene, situazioni e punti di vista, con una messa in scena assai simile al montaggio cinematografico e capace di spaziare tra le più disparate tonalità narrative: dalla commedia sofisticata al dramma, dalla satira caricaturale all’affresco storico.

Prende così vita un racconto senza pausa, avvincente e ammaliante, un duello senza esclusione di colpi tra due personaggi agli antipodi, ma anche tra due mondi solo apparentemente distanti e inconciliabili tra loro, in realtà accomunati da più elementi: la fedeltà a un ideale, la perseveranza nel perseguimento di un obiettivo, la rabbiosa volontà di agire e superare ostacoli teoricamente insormontabili, la paura del fallimento e (ancora di più) del conseguente oblio.

In questo modo Frost/Nixon diventa la storia di una sfida tra due uomini che in fondo si rispettano, disposti a riconoscere la dignità e il valore dell’avversario ma non per questo refrattari a utilizzare qualsiasi mezzo per avere la meglio in un lotta di nervi e di destrezza, scontro tra due forme di potere (politico e mediatico) destinate inevitabilmente per confondersi e diventare speculari tra loro.

La fluida scrittura di Morgan è resa ancora più travolgente e entusiasmante dall’allestimento vorticoso e sagace del duo Bruni/De Capitani oltre che dalle mirabili prove attoriali dei due registi. Nei panni di Richard Nixon, Elio De Capitani restituisce un personaggio fragile benchè vanesio, un abile affabulatore ma al contempo una maschera triste, tradita dalle sue insicurezze, dalle sue paranoie e dalla sua sostanziale diffidenza verso il prossimo. Altrettanto bravo è Ferdinando Bruni alle prese con Frost, ovvero un ruolo solo superficialmente meno complesso e stratificato in realtà sfaccettato e malinconico come la sua controparte ma con un maggiore charme e una più naturale propensione a nascondere momenti di debolezza e indecisione.

Da applausi anche tutto il cast di contorno composto da Luca Toracca, Matteo De Mojana, Andrea Germani, Nicola Stravalaci, Claudia Coli e Alejandro Bruni Ocana, voce over che accompagna tutto l’evolversi della vicenda con ironia e furore appassionato.

Semplicemente splendido.

Frost/Nixon sarà in replica presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini fino a domenica 4 gennaio.

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