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Da Lanthimos a Reitman: i film a Milano a giugno 2018

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foto tratta dal film 'Il sacrificio del cervo sacro' di Yorgos Lanthimos

Avete voglia di cinema e non sapete per cosa optare? Cercate una serata di puro divertimento grazie al grande schermo o un film che riesca a unire più anime?  Come ogni giovedì, Milano Weekend vi segnala nuove uscite in sala: un nuovo appuntamento con lo #spiegonecinema.

Ecco cosa vedere al cinema a Milano 

Alcuni consigli sui film in uscita il 28 giugno

— Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos

“Steven (Colin Farrell) è un famoso chirurgo cardiotoracico. Insieme alla moglie Anna (Nicole Kidman) e ai loro due figli, Kim (Raffey Cassidy) e Bob (Sunny Suljic), vive una vita felice e ricca di soddisfazioni. Un giorno Steven stringe amicizia con Martin (Barry Keoghan), un sedicenne solitario che ha da poco perso il padre, e decide di prenderlo sotto la sua ala protettrice. Quando il ragazzo viene presentato alla famiglia, tutto ad un tratto, cominciano a verificarsi eventi sempre più inquietanti, che progressivamente mettono in subbuglio tutto il loro mondo, costringendo Steven a compiere un sacrificio sconvolgente per non correre il rischio di perdere tutto” (dalla sinossi ufficiale).

Dopo la presentazione in Concorso al Festival di Cannes 2017 (insignito della migliore sceneggiatura), l’ultimo lavoro del regista greco esce finalmente in sala pronto a colpire ancora una volta col suo inconfondibile rigore stilistico. Nulla è come sembra, dal quadretto famigliare agli incontri del dottore col ragazzo (l’irlandese Barry Keoghan visto in Durkirk) perché lo sviluppo drammaturgico prenderà pieghe inaspettate e irrazionali, ma che hanno ragione di esistere nello sguardo di questo regista. Solo vedendolo scoprirete a cosa è connesso il sacrificio del titolo.

— Tully di Jason Reitman

Diablo Cody torna a collaborare con Reitman (ricordiamo ‘Young Adult‘). “Tutte le notti Marlo (Charlize Theron) infila le ciabatte, mette il pentolino sul fuoco e scalda il biberon; allatta il suo bambino, lo culla per farlo addormentare. Quando può finalmente tornarsene a letto, è già mattina: c’è da preparare il pranzo per i figli maggiori, da augurare buona giornata al marito che imbocca il vialetto verso la liber…il lavoro. Proprio quando Marlo è al limite delle forze, incapace di donare a ciascun componente della famiglia le attenzioni di cui ha bisogno, una giovane Mary Poppins in skinny jeans suona alla porta. La neoassunta tata notturna Tully (Mackenzie Davis) arriva per prendersi cura dei bambini e soprattutto della loro stanchissima madre. Anche se all’inizio Marlo fatica ad abituarsi ai modi inconsueti e stravaganti della baby sitter, e ai numerosi cambiamenti apportati alla sua sfibrante routine serale, col tempo le due donne stringeranno una proficua alleanza che si trasformerà in un sincero legame d’amicizia” (dalla trama ufficiale).

Non è semplice essere donna e mamma e questa dramedy lo dimostra in tutte le sfaccettature, certo il tema non è del tutto originale, ma per merito degli interpreti e della scrittura non si può non riscontrare una profondità nel renderlo. Tra i dettagli che vanno in questa direzione rileviamo l’attenzione all’aspetto e al mutamento fisico pre e post gravidanza. Bisogna ancora lavorare tanto per emanciparsi e questa storia ce lo ricorda insieme alla sensazione della riappropriazione di se stessi.

Alcuni consigli sui film ancora in sala a giugno

— A Quiet Passion di Terence Davies

Chi non ha viaggiato mentalmente e intimamente grazie ai versi della poetessa statunitense Emily Dickinson? Il regista e sceneggiatore inglese Terence Davies ha deciso di realizzare un film su di lei, che non è il mero biopic, forte proprio dello stile e dell’eleganza che lo contraddistinguono.
“Emma Bell, nell’interpretazione della giovane Emily e Cinthia Nixon, nel suo impersonare l’Emily della maturità, restituiscono con delicatezza e profondità tutte le sfumature di un’artista tanto amata quanto enigmatica” (dalla nota ufficiale).

Per Emily, la famiglia era il suo universo e, l’ universo, la sua famiglia. Tutti i membri della famiglia erano intensamente legati, quasi in modo claustrofobico e, sia Vinnie sia Austin, condividevano lo stesso morboso attaccamento di Emily per la sua casa.
Un Pastore, giunto un giorno in visita alla famiglia, insistette perché tutti si inginocchiassero in salotto per riconoscere i propri peccati. Emily si è fermamente rifiutata suscitando l’ira e l’ indignazione del Signor Dickinson. Era una ribelle sotto mentite spoglie e, in questioni di coscienza, tanto inflessibile quanto il padre.
E, nel frattempo, scriveva una poesia al giorno. Versi di rigore e dignità immensi, sommesse e profonde meditazioni sul tema della morte e sulla transitorietà della vita e della bellezza ma, al tempo stesso, anche una loro celebrazione. Tutta la paura e la bellezza del mondo distillati nella quintessenza del significato e dell’espressione.
Emily Dickinson è ora riconosciuta e celebrata non solo come una dei più grandi Poeti americani, ma una dei più grandi al mondo. È deceduta per una malattia ai reni nel 1886, all’età di cinquantasei anni. Un’artista che ha ottenuto una fama postuma e credo che questo sia molto ingiusto. Non so quale grande artista possa sopportarlo. Lei merita di essere celebrata per sempre”. Da queste parole di Davies si intuisce quanto lui sia riuscito ad entrare nel mondo artistico e umano della poetessa, restituendolo grazie alla Settima Arte.

— Due piccoli italiani di Paolo Sassanelli

Ci sono delle perle che vanno scovate e sostenute, tanto più se escono in un periodo non semplice come quello estivo, in cui si trascurano le sale e in più i blockbusters imperversano. L’opera prima di Paolo Sassanelli merita la vostra andata al cinema, vi ritroverete a esser presi per mano da Felice (lo stesso Sassanelli) e Salvatore (Francesco Colella), anche perché saranno loro stessi a imparare a farlo – on the road e guardandosi dentro.

I due, “in fuga da un paesino della Puglia, si ritrovano catapultati a Rotterdam e poi in Islanda. Per la prima volta nella loro vita scopriranno cosa significa sentirsi vivi e felici. Attraverso qualche disavventura e con l’aiuto della generosa e stravagante Anke (Rian Gerritsen), supereranno le proprie paure e inibizioni. Saranno travolti dalla vita, scoprendo la gioia di esistere e di provare e ricevere affetto e amore in uno strano triangolo di relazioni tipiche di una ‘famiglia moderna’, bizzarra e rassicurante al tempo stesso” (dalla sinossi ufficiale). Nel cast anche Marit Nissen, Totò Onnis, Tiziana Schiavarelli.

Una piccola curiosità: le musiche sono ovviamente nel mood del viaggio, ma una in particolare è talmente ben ideata che sembra del tempo a cui si riferisce (siamo volutamente criptici perché è un punto centrale da gustarsi durante la visione), in realtà si tratta di una canzone originale scritta da Luca Giacomelli e Luca Pirozzi.

— L’affido – Una storia di violenza di Xavier Legrand

Alla 74esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia questo lungometraggio ha lasciato letteralmente il segno, conseguendo il Leone del Futuro per la Migliore Opera Prima e il Leone d’Argento per la miglior regia. Chi lo ha visto in quella circostanza non può dimenticare ancora oggi certi primi piani di Thomas Gioria, l’interprete che dà volto e intensità al piccolo Julienne. Il ragazzino si ritrova a doversi rapportare col padre (Antoine/Denis Ménochet), pur avendo chiesto sua madre (Léa Drucker) l’affido esclusivo, rifiutato per l’idea che si ha rispetto al fare il bene dei figli. Il giovanissimo attore è strepitoso nel rendere il sentimento di protezione che nutre verso la madre e Legrand, dal canto suo, forte certo della solidità del cast, riesce a trascinare la platea di turno nell’atto di valicare il limite di chi è condotto da furia cieca, non da amore – anche se lo vende come tale.

— L’arte della fuga di Brice Cauvin

“Tre fratelli in crisi, maestri nell’arte di fuggire alle proprie responsabilità. Antoine vive con Adar, ma sogna Alexis. Louis è innamorato di Mathilde, ma sta per sposarsi con Julie. Gérard, disoccupato e testardo, sogna il ritorno della moglie Helen che lo ha lasciato, ma forse cadrà tra le braccia della materna e stravagante Ariel. Tre uomini confusi, tre fratelli molto legati tra loro, insofferenti ma subalterni agli ossessivi genitori, un modello di coppia che nonostante tutto resiste” (dalla scheda ufficiale).

Una bella commedia brillante e dolceamara, in cui l’ironia fa da padrona e si riflette sul proprio approccio alla vita.

— La terra dell’abbastanza di Fabio e Damiano D’Innocenzo

I fratelli D’Innocenzo firmano un’opera prima che ha la forza dell’onestà e del realismo con cui si racconta la vita vera, senza mezzi termini né filtri. “Mirko (Matteo Olivetti al suo esordio) e Manolo (Andrea Carpenzano già apprezzato in ‘Tutto quello che vuoi‘ di Francesco Bruni) sono due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso” (dalla sinossi).

Non è mai giusto generalizzare e tanto più non va fatto in questo caso, anche se si tende a etichettare certi lavori come “film sulla periferia”, vi consigliamo di non cadere in questa trappola. Non sono tutti uguali e il punto è sempre come si racconta e chi. I nostri protagonisti sono tangibili e gli interpreti li rendono vicinissimi a noi, merito anche delle domande che rilanciano nel rapporto genitori-figli. La macchina da presa sta su di loro, facendoci vivere con simbiosi ed empatia l’evoluzione della storia e delle persone. Nota di merito va a Milena Mancini, molto espressiva anche nei silenzi, e ai registi nell’aver mostrato un Max Tortora in panni diversi – vestendoli benissimo.

— La truffa dei Logan di Steven Soderbergh

Channing Tatum, Adam Driver, Riley Keough, Katie Holmes, Hilary Swank, Daniel Craig sono solo alcuni dei nomi di cui si è forgiato il premio Oscar per una commedia graffiante che farà sicuramente divertire la platea di turno.

“Nel tentativo di risollevare le sorti della famiglia, i fratelli Jimmy (C. Tatum) e Clyde Logan (A. Driver) si organizzano per mettere a segno una rapina alla Charlotte Motor Speedway, durante la leggendaria gara di auto Coca-Cola 600 e per attuare l’ambizioso piano ricorrono all’aiuto dell’esperto in esplosioni Joe Bang (D. Craig). Proprio quando sembra che il colpo del secolo sia stato portato a termine, un’inarrestabile agente FBI, Sarah Grayson (H. Swank), inizia a ficcare il naso sulla scena del crimine, sospettando di tutto e di tutti coloro che incontra” (dalla trama).

— Lazzaro felice di Alice Rohrwacher

Insignita come migliore sceneggiatura a Cannes 2018, l’opera terza della Rohrwacher conferma tutte le abilità di quest’artista nel rendere attraverso la Settima Arte uno sguardo personale, che è sì influenzato da maestri come Olmi, ma cerca al contempo una strada propria reinventandosi e caratterizzandosi come “rurale”.

“Quella di Lazzaro (Adriano Tardiolo), un contadino che non ha ancora vent’anni ed è talmente buono da sembrare stupido, e Tancredi (Luca Chikovani), giovane come lui, ma viziato dalla sua immaginazione, è la storia di un’amicizia. Un’amicizia che nasce vera, nel bel mezzo di trame segrete e bugie. Un’amicizia che, luminosa e giovane, è la prima, per Lazzaro. E attraverserà intatta il tempo che passa e le conseguenze dirompenti della fine di un Grande Inganno, portando Lazzaro nella città, enorme e vuota, alla ricerca di Tancredi” (dalla sinossi ufficiale). Nel cast anche Tommaso Ragno (il quale sta avendo – meritatamente – sempre più spazio), Alba Rohrwacher, Natalino Balasso e Nicoletta Braschi.

Lazzaro Felice è la storia di una piccola santità senza miracoli, senza superpoteri o effetti speciali: la santità dello stare al mondo, e di non pensare male di nessuno, ma semplicemente di credere negli altri esseri umani. Racconta la possibilità della bontà, che gli uomini da sempre ignorano, ma che si ripresenta, e li interroga con un sorriso”, ha dichiarato la regista.

— Respiri di Alfredo Fiorillo

Altro esordio italiano e di genere. Si tratta, infatti, di un thriller.

Respiri nasce da una domanda semplice: quanto siamo capaci di convivere con il dolore? Un sentimento di cui, in un modo o nell’altro, abbiamo tutti consapevolezza. A volte cerchiamo di reprimerlo, altre gli diamo un peso eccessivo. Nel quotidiano, nelle piccole e grandi vicissitudini della vita, nell’amore, il dolore ci accompagna sempre. È parte indissolubile della nostra esistenza, che ci piaccia o no. Lo conosciamo, ma non sempre sappiamo affrontarlo, capirlo e accettarlo. Da qui inizia la storia di Francesco, costretto a convivere con una sofferenza profonda costantemente amplificata dall’ambiente che lo circonda: la casa di famiglia in riva al lago piena di stanze e corridoi, il parco oscuro, le acque che sembrano pronte a inghiottire tutto e tutti, le presenze misteriose che minacciano persone e cose. Respiri è viaggio nella mente all’insegna del glorioso cinema di genere italiano”, ha dichiarato il regista. Dovete essere disposti ad affrontare questo viaggio interiore.

“Francesco (Alessio Boni), un ingegnere quarantenne, dopo una misteriosa disgrazia si ritira a vivere in un paese sul lago d’Iseo. Con la figlia ancora piccola occupa l’antica villa di famiglia, una magnifica costruzione liberty lambita dalle acque. Nella grande casa vi è anche un’altra misteriosa persona, di cui si percepisce soltanto l’eco del respiratore che la tiene in vita. Ma ulteriori presenze non meno inquietanti, e decisamente più pericolose, si muovono intorno alla villa. Cos’è accaduto all’uomo e alla sua famiglia? Quali segreti nasconde? Saprà Marta, amica d’infanzia da sempre innamorata di lui, risvegliare Francesco dal torpore in cui è caduto e liberarlo dal dolore?” (dalla trama). Nel cast Pino Calabrese, Lidiya Liberman, Milena Vukotic, Eva Grimaldi, Eleonora Trevisani, Lino Capolicchio, Valentina Cenni.

Le musiche di Teho Teardo sono perfettamente calzanti al mood del film.

— Thelma di Joachim Trier

Se siete facilmente influenzabili, Thelma non è il film che fa per voi, invece se amate i thriller con componente soprannaturale è proprio il lungometraggio che fa al caso vostro. Il regista norvegese è riuscito a trattare argomenti a lui cari come le relazioni famigliari attraverso un genere che non aveva ancora frequentato ed è lo stesso Trier a confermarlo: “questo film è molto diverso dai miei titoli precedenti, volevo davvero fare qualcosa di nuovo. Sono cresciuto guardando i film di Bergman e Antonioni, ma anche di Brian De Palma. Inoltre, mi ha sempre colpito per le sue implicazioni esistenziali un film come La zona morta di David Cronenberg, una specie di fiaba per il modo in cui racconta qualcosa di profondamente umano all’interno di una cornice soprannaturale. Essendo un cinefilo, poi, insieme al mio amico e sceneggiatore Eskil Vogt ho visto ultimamente molti gialli italiani degli anni ’70: quello che ci ha colpito è il modo in cui questi film riescono a toccare temi universali attraverso il cinema di genere”.

“Protagonista del film è Thelma (la brava Eili Harboe), una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja (Kaya Wilkins) e presto l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo: proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili, legati a un terribile segreto del suo passato…” (dalla trama). Al di là del fatto che ci sia una componente fantascientifica, essa è spesso strettamente connessa all’inconscio e questo conferisce spessore al racconto. Molto ben riuscite sul piano tecnico e dell’impatto emotivo sono le scene in cui si rivelano e manifestano i poteri, in particolare nella biblioteca dell’università e in piscina.

— Tito e gli alieni di Paola Randi

Dopo l’anteprima al Torino Film Festival 2017, il secondo lungometraggio della regista milanese arriva finalmente in sala. Originalità e sensibilità sono gli ingredienti di un’opera che con leggerezza riesce anche a trattare la morte, esorcizzandola.

“Il Professore (Valerio Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato dal mondo nel deserto del Nevada accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono dello Spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella, una ragazza che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni.
Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli affida i suoi figli, andranno a vivere in America con lui.  Anita (Chiara Stella Riccio) 16 anni e Tito (Luca Esposito) 7, arrivano aspettandosi Las Vegas e invece si ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano gli alieni…” (dalla trama).

Si può imparare a vivere anche quando tutto sembra spacciato e ci si è costruiti un “limbo”? scopritelo al cinema!

— Una vita spericolata di Marco Ponti

A breve maggiori info su questa commedia ben recitata e più attuale che mai. I protagonisti sono interpretati dall’ottimo terzetto costituito da Lorenzo Richelmy, Matilda De Angelis e Eugenio Franceschini.

Rassegne cinematografiche

— Arena cinematografica

Mare Culturale Urbano 22 maggio – 29 giugno

Qui tutti i dettagli.

— Cinema sui tetti

Highline Galleria 11 maggio – 30 settembre 2018

Leggendo la nostra presentazione potrete scoprire tutte le novità di questa nuova edizione.

ORARIO: h 21

PREZZO: 12€ (visita HighLine Galleria+film)

— Il cinema di Ermanno Olmi

Spazio Oberdan 25 giugno – 21 luglio 2018

Al nostro articolo tutti i dettagli su una rassegna con le opere di un cineasta che è nel cuore di tutti i cinefili.

PREZZI: intero 7,50€; ridotto con *Cinetessera € 6; gratuito per ragazzi dai 16 ai 19 anni. *Cinetessera annuale € 10

Rassegne cinematografiche concluse

— 1968-78 ITALIAN BOX OFFICE: la rassegna cinematografica

Spazio Oberdan, MIC – Museo Interattivo del Cinema, Teatro Franco Parenti, Piccolo Teatro Grassi 3 maggio – 11 giugno 2018

Nel nostro articolo trovate i dettagli di una manifestazione che vuole celebrare il ’68, ricordandone la portata storica e sociale, dando spazio anche a film che hanno costituito delle avanguardie.

— A come America

Wanted Clan 24 aprile – 12 giugno 2018

Ancora due appuntamenti per la rassegna di documentari ideata da Camera Distribuzioni Internazionali e Wanted, volta a raccontare la storia recente e il lato oscuro della società americana contemporanea. Qui tutte le info.

ORARIO: h 21,30

PREZZI: 5€. Ingresso con tessera associativa. Ingresso riservato ai soci Wanted Clan.

— Cannes a Milano

Anteo Palazzo del Cinema 16 – 21 giugno 2018

I cinefili possono segnarselo in agenda e gustarsi questo appuntamento ormai fisso coi film dal Festival di Cannes 2018. Al nostro articolo tutti i dettagli del programma.

ORARIO: variano a seconda del film

PREZZI: 6,50€

— Festival MIX Milano

Piccolo Teatro Strehler e Teatro Studio Melato 21 – 24 giugno 2018

Al nostro articolo tutti i dettagli della 32esima edizione sempre più ricca.

PREZZI: ingresso gratuito a tutte le proiezioni previo tesseramento di 15€

— LongTake Interactive Film Festival

Spazio Oberdan 20 – 24 giugno

Seconda edizione per un festival giovane che guarda a grandi classici come ‘Persona‘, ma offre anche delle vere e proprie anteprime per il pubblico milanese. Non possiamo dimenticare come questa kermesse abbia voluto creare un concorso di critica cinematografica dedicato a Marco Valerio, una penna appassionata e professionale e in primis una persona che condividevamo nei rispettivi team.

Tra gli incontri previsti segnaliamo quello col noto direttore della fotografia Luca Bigazzi. Sul sito ufficiale tutti i dettagli del programma e sulle varie tipologie di biglietti e abbonamenti.

— Robert Bresson – La questione morale nel cinema

Spazio Oberdan 20 maggio – 19 giugno 2018

Al nostro articolo trovate, in dettaglio, tutta la programmazione.

ORARI: variano a seconda del film

PREZZI: intero 7,50€; ridotto con *Cinetessera 6€; gratuito per ragazzi dai 16 ai 19 anni
*Cinetessera annuale 10€

Eventi cinematografici conclusi

— Lezione di cinema con Alice Rohrwacher

Anteo Palazzo del Cinema 1 giugno 2018

Dopo la proiezione delle h 15,30 del film Lazzaro felice, la regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher incontra il pubblico. La lezione di cinema sarà moderata da Alessandro Stellino e Daniela Persico.

PREZZO: biglietto per film + incontro intero 7€; ridotto 6,50€

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