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Film migliori del 2014: la top 10 di Milano Weekend

the-wolf-of-wall-streetL’anno sta per chiudersi e, fra un panettone e un brindisi, prima di buttarci nei festeggiamenti per il nuovo anno, noi di Milano Weekend ci siamo chiesti quali siano i film migliori del 2014. Quelli che ci hanno fatto emozionare, quelli che ci hanno fatto discutere, quelli che ci hanno divertito. Da vedere, e magari rivedere, anche dopo che il conto alla rovescia e i fuochi d’artificio avranno decretato la fine del 2014. Ecco, quindi, la nostra top ten. Pronti? Scopritela con noi.

10. Scusate se esisto

La mattatrice Paola Cortellesi diretta dal marito Riccardo Milani interpreta un giovane e talentuoso architetto abruzzese, Serena Bruno, che non riesce a farsi strada nel mondo del lavoro, maschilista e discriminante. Buffa e impacciata, Serena si trasferisce torna in Italia, a Roma, dopo una serie di esperienze all’estero: ama il suo Paese e non si rassegna alla fuga dei cervelli. Per pagare l’affitto del sottotetto in cui vive trova lavoro come cameriera nel ristorante dell’affascinante Francesco (Raul Bova). Tra i due scatta una grande complicità: sono una coppia perfetta o almeno così sembrerebbe. Perché a volte, se si vuole diventare qualcuno, è meglio fare finta di essere qualcun altro: per vincere un bando di concorso e realizzare un progetto di riqualificazione urbana, Serena si finge un uomo, mentre Francesco cerca di svelare al figlio con la propria omosessualità. Ritmo, dialoghi serrati e tanto affiatamento per la coppia di protagonisti Cortellesi-Bova; la scena che abbiamo più apprezzato è quella in cui Serena vede Francesco per la prima volta e rimane a bocca aperta sulle note conturbanti di Feeling Good. Nel cast anche Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Cesare e Marco Bocci e Stefania Rocca, splendidi comprimari.

9. I segreti di Osage County

Sfida di talenti fra Meryl Streep e Julia Roberts (QUI LA NOSTRA RECENSIONE) che danno vita a una dark comedy corale e femminile in cui personaggi stralunati e sopra le righe partecipano a una tragicomica riunione di famiglia. L’immedesimazione è immediata, la capacità di parlare al cuore dello spettatore vi conquisterà.

8. Jersey Boys

Diretto dal cinque volte premio Oscar Clint Eastwood, Jersey Boys racconta la storia dei Four Seasons, storico gruppo pop rock statunitense, dal particolare sound italo-americano. Tratto dall’omonimo musical che si è già meritato un Tony Award e ha conquistato le platee di tutto il mondo, il film è in grado di restituire allo spettatore un’esplosione di energia, ritmo, movenze, sonorità e soprattutto bella musica. E cosa meglio della musica può raccontare l’America degli anni ’50, era di sogni, speranze, amore e… rock’n roll? Sarà per questo che alla fine del film ci si ritrova a canticchiare o a battere il tempo, naturalmente quello delle canzoni di Frankie Valli & The Four Seasons. SCOPRI QUI LA NOSTRA RECENSIONE COMPLETA.

 7.  Il sale della Terra

Un film imperdibile per chi ama la fotografia e, attraverso questa, il mondo: questo è Il sale della terra, tributo del maestro del cinema Wim Wenders alla straordinaria sensibilità autoriale di Sebastião Salgado, uno dei più grandi fotografi viventi. La potenza distruttiva e la capacità costruttiva dell’Uomo, l’estasi e la spontaneità della Natura vengono immortalate in bianco e nero potenti. GUARDA LE FOTO E LEGGI QUI LA NOSTRA RECENSIONE.

6. The wolf of Wall Street

“Tu dacci la fiducia e noi ti distruggeremo nel nome dei profitti”: questa la spietata filosofia di chi gioca in Borsa in The wolf of Wall Street, il film di Martin Scorsese che racconta la vera storia di Jordan Belfort (Leonardo DiCaprio), un ragazzo sveglio che inizia la sua avventura di broker nella New York degli anni Ottanta e diventa una squalo della finanza. Memorabile l’interpretazione di DiCaprio e 5 nomination all’Oscar per una screwball comedy votata all’eccesso. LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE E GUARDA IL TRAILER QUI. 

5.  Il capitale umano

Un film che è come un pugno nello stomaco: Il capitale umano di Paolo Virzì racconta il disagio della ricca provincia, le vite di due ragazzi schiacciate dall’arrivismo spregiudicato e insensibile dei genitori, la crisi morale dei nostri tempi vista ponendo la macchina da presa al servizio di molteplici prospettive, in un film che “ricomincia” tre volte, seguendo in ogni episodio il punto di vista di uno dei protagonisti della storia e aggiungendo dettagli e sensazioni. QUI LA RECENSIONE DEL FILM E L’INTERVISTA AL REGISTA.

4. Principessa Mononoke

Principessa Mononoke è un film d’animazione epico che affonda le sue radici sui miti giapponesi: Hayao Miyazaki, dopo la versione del 1997, ritorna al cinema raccontando di una giovane fanciulla munita di maschera tribale, San, che è stata abbandonata in tenera età e adottata dalla Dea lupa Moro.  Il risultato è un film evocativo e incantevole, ECCO QUI LA NOSTRA RECENSIONE.

3. Grand Hotel Budapest

Ambientato negli anni Trenta nell’immaginaria località termale di Zubriwka, l’onirico Grand Budapest Hotel di Wes Anderson racconta dell’epoca d’oro di un grande albergo attraverso la vita del suo direttore, Gustave H. (uno strepitoso Ralph Fiennes) e del suo fido garzoncello, Zero (l’esordiente Tony Revolori). Colto, elegante e sempre profumatissimo lo stimato concierge ha dedicato la sua vita a rendere il Grand Budapest Hotel un’istituzione, un perfetto meccanismo a orologeria. Con la stessa abnegazione, si concede alle bionde, facoltose e anziane clienti con cui non disdegna di accompagnarsi. Quando però una di loro viene trovata morta… QUI LA NOSTRA RECENSIONE COMPLETA.

2. Gone girl

Con Gone girl – L’amore bugiardo il regista cult David Fincher (Fight club, Seven, Il curioso caso di Benjamin ButtonThe Social Network) costruisce un film indefinibile che ondeggia fra generi diversi, fra svolte pulp, scene splatter e punte di umorismo neroTratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn -che ritroviamo nel ruolo di sceneggiatrice- Gone Girl racconta una storia alla Hitchcock ambientata in un tranquillo quanto inquietante cittadina del Missouri: Amy (Rosamund Pike) sparisce nel nulla il giorno del suo quinto anniversario di matrimonio con Nick (Ben Affleck); la donna ha lasciato dietro di sé alcune buste che contengono indizi per la caccia al tesoro che lei e il marito organizzano ogni anno per festeggiare la ricorrenza. Ma in casa la polizia rinviene i segni di una colluttazione e sangue: ogni passo avanti nelle indagini porta alla colpevolezza di Nick. Eppure qualcosa non quadra. Una Guerra dei Roses in salsa dark in cui Rosamund Pike è eccezionale, la regia di Fincher senza sbavature. Il sorriso ebete di Ben Affleck fa tutto il resto.

1. Boyhood

Il cinema e la vita si sovrappongono e sembrano coincidere, senza l’aiuto di trucco, effetti speciali o GCI, ma solo grazie allo scorrere del tempo: Orso d’Argento a Berlino, Boyhood è stato girato in soli 39 giorni, ma nell’arco di temporale di 12 anni; si tratta di un progetto coraggioso, che permette di raccontare la storia di una famiglia come tante altre, i cui componenti crescono, invecchiano, fanno scelte, vivono. Già con la trilogia Before, realizzata con gli stessi personaggi e attori attraverso decenni, Richard Linklater aveva dimostrato chiaramente la sua ossessione per lo scorrere del tempo, che eleva ad arte con Boyhood il cui protagonista è vita Mason: lo spettatore lo segue dall’infanzia all’ingresso all’università. Il risultato è un affascinante film di tre ore che ci permette di ripercorrere le tappe più importanti della nostra stessa vita attraverso gli occhi di Mason. Credibilissima Patricia Arquette nel ruolo della madre, senza paura delle rughe che arrivano.