Pubblicato in: News

Expo Idee a Firenze, secondo giorno: da Prodi e Bonino a Piero Angela

salone dei 500 firenze italia 2015

salone dei 500 firenze italia 2015

>> EDITORIALE / COS’È EXPO: LE RAGIONI DEGLI OTTIMISTI, IL CIBO E LA CARTA DI MILANO

>> Expo Idee a Firenze, primo giorno: così funzionerà il Padiglione Italia

>> La cronaca della prima tappa di Expo Idee – Verso la Carta di Milano all’Hangar Bicocca

Qui la cronaca, per temi e citazioni, della due giorni di lavori Expo Idee che abbiamo seguito a Firenze. Tra gli altri, interventi di Emma Bonino, Romano Prodi, Piero Angela, Ban Ki Moon, e la chiusura del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Expo e l’Africa: la politica estera “liquida”

“Anche la politica estera è diventata liquida: c’è la necessità di una diplomazia diversa, bisogna parlare con molti più protagonisti” ha spiegato l’ex ministro per la cooperazione Andrea Riccardi, docente a Roma Tre e fondatore della comunità di Sant’Egidio. “L’Africa è tremendamente cambiata: enormi opportunità ed enormi tragedie crescono in una società che non è cresciuta. Pensiamo a Ebola, che ti disumanizza: lì il sistema sanitario non è pronto a gestirla. La grande sfida della società italiana è essere interlocutore dell’Africa: stiamo scontando un periodo di grande introversione, Expo 2015 è l’occasione per riprendere la presenza e rimettere insieme i fili della presenza italiana nell’Africa sub-sahariana“.

L’Occidente negli anni ’90 era dominus, ora ci sono Cina e India, “ma c’è comunque domanda di Europa” sottolinea Riccardi. Il tema principale è la “rapidità drammatica con cui le città mangiano le terre rurali: in Europa è stato un processo lento, in Africa è avvenuto in due decenni: così si creano le bidonville. Il grande problema è reimpostare il rapporto tra città e campagna”.

Su questi aspetti, l’attuale ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che “il Parlamento italiano ha deciso di recente una riforma della Cooperazione: sta nascendo un’Agenzia che si occuperà con maggiori possibilità di progetti di sviluppo. Bisogna fare due cose: selezionare di più i nostri interventi, non disperdere le risorse e dall’altra parte aumentarle”. Il segretario dell’Onu Ban Ki Moon sarà a Expo2015 “a metà ottobre, so che è molto interessato alla Carta di Milano” ha rivelato il titolare della Farnesina.

Women for Expo: l’appello di Emma Bonino

“Sono contenta che i ministri successivi, Mogherini e Gentiloni, abbiano confermato WomenforExpo. È la prima Esposizione Universale con un forte accento sul ruolo delle donne. È stata una battaglia arrivare qui oggi” ha detto Emma Bonino nel suo appassionato intervento a Firenze, dove è stata accolta da un forte applauso: l’ex ministro sta lottando da mesi contro un tumore al polmone.

“Il WFE ha tre anime: quella internazionale, che presiedo con Federica Mogherini, gestita con Marta Dassù, che in questi mesi per me difficili ha garantito la continuità dell’iniziativa; la seconda, imprenditoriale, fa capo al Padiglione Italia; la terza dimensione, artistica e culturale, curata da Fondazione Mondadori, con artiste di tutto il mondo”. Cosa diventerà in concreto Women For Expo? “Un programma di eventi internazionali che aprirà il 29 e 30 giugno, con il Forum che riunisce ogni anno centinaia di imprenditrici”. La Bonino ha inoltre ringraziato il commissario Sala per l’impegno finanziario a favore di WFE.

“Fondamentale la lotta allo spreco alimentare: ci avviamo a una fase di scarsità relativa, nei prossimi due decenni. Anche per questa ragione abbiamo lavorato per Milano con la FAO a un’alleanza delle donne che verrà firmata durante Expo. Maggiori diritti, accesso al credito, proprietà delle terre. Il secondo punto è la risposta tecnologica: nelle due settimane del Women for Expo ci sarà un dibattito aperto e innovativo su questo punto, senza pregiudiziali”.

Infine, la Bonino ha parlato dell’eredità di WFE: “È mia profonda convinzione che WFE debba restare dopo e tracciare la via per le future Esposizioni Universali, stiamo lavorando con il ministero degli Esteri presso il BIE. Da Milano via Astana fino a Dubai. Una legacy definitiva per le donne”.

Prodi: rischiamo i “conflitti del cibo”

“Il cibo è il problema di maggiore rilevanza nel mondo” esordisce Romano Prodi: l’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea oggi è impegnato per l’Africa come inviato speciale del segretario Onu e presidente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle missioni di peacekeeping.

“Nel futuro la domanda di cibo sarà superiore all’offerta. Ad esempio, in Cina nel 1980 si consumavano 20 kg di carne pro capite, nel 2010 erano saliti a 52. Non vi è assolutamente consapevolezza nel mondo. Dovremo nutrire ‘due nuove Indie’ entro il 2050, altrimenti le nuove guerre saranno per il cibo” ha sottolineato Prodi.

L’ex leader dell’Ulivo ha puntato il dito contro “la diminuzione della ricerca agricola e l’urbanizzazione senza limiti”. In futuro sarà necessario quindi “sprecare meno, produrre di più con meno inquinamento e con meno acqua e usare la terra per nutrire i popoli”. La ricerca in agricoltura “è la Cenerentola nel sistema di ricerca italiana – spiega Prodi – vantiamo un passato glorioso: gli agrumi a Palermo, le viti e la frutta nel Nord Est. Ma non siamo più nel campo dell’avanzamento agrario come prima”.

Piero Angela e il consumo d’acqua

“Quanta acqua si impiega per l’agricoltura e l’allevamento? 125 litri per fare arrivare in tavola una mela, 1.600 litri per un chilo di pane, addirittura 15mila libri per un chilo di carne” ha sottolineato nel suo intervento Piero Angela. Dopo Giappone e Messico, l’Italia è il terzo importatore di acqua al mondo. Nessun allarme, ma bisogna stare attenti per il futuro, se è vero che i cambiamenti climatici e i consumi creeranno problemi. Ci sono già stati 350 conflitti legati all’acqua nella storia umana.

Sala: venduti 8,8 milioni di biglietti

“Ci saranno più padiglioni asiatici a Expo Milano 2015 che non a #Shangai” sottolinea il commissario unico del governo per l’Esposizione Universale, Giuseppe Sala. “Questa può essere l’Expo della fiducia, i cui primi testimoni sono i Paesi aderenti” ha aggiunto il manager, che ha ammesso: “Qualcosa si muove, lo dico conscio dei momenti di difficoltà. La nostra reazione ha permesso di gestire la corsa, soprattutto grazie all’intervento del magistrato Cantone”. Infine, la notizia che “sono stati venduti 8,8 milioni di biglietti per Expo 2015: 1 milione in Cina, 700mila negli Stati Uniti, 300mila in Argentina, molti in Asia e Africa” ha concluso.

Mattarella: una grande responsabilità

Lavori conclusi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha parlato di “una grande responsabilità e possibilità di misurarsi sul piano delle idee e delle capacità realizzative”. Per il Capo dello Stato, “il quadro infrastrutturale italiano, che non è omogeneo, non può che uscire rafforzato da una sferzata di vitalità”.

Quella del cibo è “la sfida di base per la sopravvivenza del genere umano” con le scelte da fare “sui suoli e il loro uso, l’acqua, l’equilibrio ecologico, la ricerca, le relazioni e gli scambi internazionali”. L’inquilino del Quirinale ha paragonato Expo “a un grande convoglio che fa irruzione sulla scena per disseminare messaggi e contenuti che desideriamo positivi: la capacità di competere, la coesione del sistema politico e imprenditoriale, la capacità della Pubblica amministrazione di operare con trasparenza contro i tentativi di corruttela”.

Bellezza, saper fare, innovazione e vivaio – ha proseguito il presidente della Repubblica – sono le quattro parole chiave di Expo Milano 2015. Il paesaggio agricolo italiano testimonia la bellezza della natura e il lavoro plurisecolare dell’uomo, con esempi di grande equilibrio, ma anche emblemi del degrado come la Terra dei Fuochi”.

Etichette: