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Disney sbarca al Mudec di Milano con una mostra per tornare bambini

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Cenerentola, 1950 Mary Blair Concept art Guazzo su carta © Disney

Dal 2 settembre 2021 al 13 febbraio 2022 al MUDEC – Museo delle Culture di Milano si potrà tornare bambini, grazie alla mostra Disney: l’arte di raccontare storie senza tempo. Un percorso che esplora la narrazione delle più celebri storie uscite negli ultimi 90 anni dagli Studios di Burbank in California.

L’immersione nel mondo Disney è totale, con bozzetti, storyboard e studi sui personaggi creati dalla moltitudine di disegnatori, coloristi e fumettisti passati per i tavoli da lavoro degli studi d’animazione fondati da Walt Disney nel lontano 1920.

I bozzetti provengono direttamente dagli archivi dei Disney Studios e molti vedono la luce per la prima volta, essendo materiale spesso destinato al cestino della carta straccia o a finire in un cassetto.

Disney: l’arte di raccontare storie senza tempo: la mostra

Anche il più duro dei duri non può non abbassare la guardia davanti all’esposizione di alcuni dei momenti più alti dell’arte del cinema d’animazione: dagli iconici libri di fiabe che aprivano i primi lungometraggi Disney fino agli studi per pose e abiti delle sorelle Elsa e Anna, protagoniste dei classici Frozen (2013) e Frozen II (2020).

In un contesto colorato e vicino agli allestimenti dei parchi Disney, dai colori tenui e dalle forme arrotondate, la mostra si sviluppa per aree tematiche: il mito, la fiaba, la leggenda ecc. alle quali si collegano alcuni degli oltre 50 Classici Disney insieme alle prime produzioni della casa di Topolino, come le Silly Symphony, serie di cortometraggi musicali con i quali Walt e il suo gruppo di animatori sperimentavano le tecniche che avrebbero reso lo studio un vero impero.

Studi per il personaggio della regina Grimilde in Biancaneve e i Sette Nani (1938)

Il percorso di animazione è illustrato tramite gli studi sui personaggi (da non perdere quelli riferiti alla regina Grimilde di Biancaneve e ad Ade, il signore dell’Oltretomba in Hercules), grazie ai quali si può scoprire come un personaggio prima di essere fissato sullo schermo segue dei percorsi creativi, a volte estremamente distanti dal prodotto finale, permettendoci di valutare se sarebbe stato meglio lasciarlo com’era o approvare il lavoro finito. Umani e animali naturalmente: non sarebbe Disney senza Paperino e Topolino, accompagnati dalle figure antropomorfe di Robin Hood e Pinocchio, alle quali oltre a un character design andava anche data quell'”umanità” in più rispetto a un personaggio tradizionale.

Insieme ai personaggi non mancano le ambientazioni, con studi a sola china e a colori dei magici fondali in cui i protagonisti si muovono: dalla foresta di Sherwood fino al castello di Aurora ne La Bella Addormentata (1950). Ogni dettaglio è curatissimo, svelando allo spettatore le grandi capacità artistiche degli animatori di ogni tempo.

Studio per il frontespizio del libro introduttivo per La Bella Addormentata nel Bosco (1950)

Insieme all’approfondimento delle tecniche tradizionali non manca in mostra un focus dedicato all’animazione in computer grafica, con la preparazione dei modelli per i due capitoli di Frozen, mostrando come il disegno, lo storyboard e tutte le tecniche classiche non andranno mai in pensione, ma resteranno come solidi affiancamenti alle nuove tecnologie.

All’esposizione è affiancata anche l’esperienza: tavole didattiche e schermi animati sono disponibili lungo tutto il percorso per i più piccoli (e non solo!). Da segnalare anche la presenza di utilissimi schermi che mettono a confronto il bozzetto preparatorio con il risultato finito: per vedere all’atto pratico come un personaggio su carta prenda vita per entrare a far parte di una scena iconica, come il patto firmato tra Ariel e Ursula per avere la voce della sirenetta in cambio delle gambe.

Indicazione per l’animazione di Semola (con numero di sequenza) per La Spada nella Roccia (1963)

L’animazione è un processo estremamente complesso che regala a tutti noi immagini estremamente semplici, tanto da essersi radicate nella nostra memoria. Basta uno sguardo ai fondali di Robin Hood o all’immagine di Semola che estrae la spada dalla roccia, o ancora, ai bozzetti preparatori per la scena della Pastorale in Fantasia (1940) per tornare bambini e vivere di nuovo l’emozione provata la prima volta davanti a un classico Disney.

Disney: l’arte di raccontare storie senza tempo: info utili

MUDEC – Museo delle Culture, Via Tortona, 56 Milano

Orari:

  • Lun 14.30 ‐19.30
  • Mar, Mer, Ven, Dom 10 ‐ 19.30
  • Gio, Sab 10‐22.30

La biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura

Biglietti:

  • Intero € 17 (sabato, domenica e festivi), € 15 (dal lunedì al venerdì)
  • Ridotto € 13