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Claudio Bisio con Father and son al Piccolo Teatro

Father and son - Foto Bepi Caroli

Father and son, come la celebre canzone di Cat Stevens. Così si intitola il nuovo spettacolo di Claudio Bisio, in scena al Piccolo Teatro Strehler di Milano dal 24 marzo al 3 aprile 2015.

Dopo la tournée che ha portato lo spettacolo in tutta Italia, Bisio arriva anche a Milano per raccontare storie di padri e figli e dell’incomunicabilità insuperabile che sembra aleggiare tra le due generazioni. Che legame ci può infatti essere tra chi ha vissuto una gioventù di partecipazione politica e impegno sociale, e chi si nasconde in felpe extralarge e passa ore in casa tra tv e computer?

Tratto da “Gli sdraiati” e “Breviario comico” di Michele Serra, Father and son fluttua tra momenti comici e drammatici, mettendo a nudo le contraddizioni del nostro tempo e il vuoto dei rapporti familiari. Un vuoto che dà vita nel padre, alias Claudio Bisio, a un incontenibile soliloquio interiore. Eccone un assaggio:

Annoto con zelo scientifico, e nessun ricamo letterario: sei sdraiato sul divano, immerso in un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole, il computer acceso appoggiato sulla pancia. Con la mano destra digiti qualcosa sull’iPhone. La sinistra regge con due dita un lacero testo di chimica. Tra lo schienale e i cuscini vedo l’avanzo di uno dei tuoi alimenti preferiti: un wurstel crudo. La televisione è accesa, a volume altissimo, su una serie americana nella quale due fratelli obesi, con un lessico rudimentale, spiegano come si bonifica una villetta dai ratti. Alle orecchie hai le cuffiette collegate all’iPod: è possibile, dunque, che tu stia anche ascoltando musica. Non essendo quadrumane, purtroppo non sei ancora in grado di utilizzare i piedi per altre connessioni; ma si capisce che le tue enormi estremità, abbandonate sul bracciolo, sono un evidente banco di prova per un tuo coetaneo californiano che troverà il modo di trasformare i tuoi alluci in antenne, diventando lui miliardario, e tu uno dei suoi milioni di cavie solventi… Ti guardo, stupefatto. Tu mi guardi, stupefatto della mia stupefazione, e commenti: “E’ l’evoluzione della specie”. Penso che tu abbia ragione. Ma di quale specie, al momento, non ci è dato sapere“.

Con la regia di Giorgio Gallione, lo spettacolo, prodotto dal Teatro dell’Archivolto, aggiunge alle dieci serate già previste una doppia replica domenica 29 marzo (ore 16.00 e ore 20.30).

Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16 e 20.30.
Durata: 1 ora e 25 minuti senza intervallo. Costo biglietto: platea 33 euro, balconata 26 euro

Per informazioni e prenotazioni 848/800304
www.piccoloteatro.org

Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi

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