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Giornate FAI di Primavera a Milano: i luoghi aperti e gli eventi in programma

Redazione 1 settimana fa
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Cassano d'Adda (MI), castello (C) FAI

Siamo ufficialmente in primavera, come dimostrano le prime, prepotenti, fioriture a Milano. Per godere appieno la bellezza del nostro patrimonio culturale e paesaggistico tornano in Italia le Giornate FAI di Primavera, previste per sabato 23 e domenica 24 marzo 2024.

I posti aperti in tutta Italia sono centinaia, grazie ai volontari del Fondo Ambiente Italiano, visitabili con un contributo libero, a sostegno dell’attività della Fondazione. I luoghi visitabili durante le giornate sono in parte inaccessibili al pubblico, mentre quelli normalmente aperti vengono mostrati dalle guide FAI attraverso visite tematiche.

In tutta Italia apriranno 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero in tutta Italia. In Lombardia saranno 129 i beni che apriranno le loro porte in 51 comuni, tra cui Milano che insieme alla sua provincia aprirà al pubblico 21 beni.

Giornate FAI di Primavera 2024: come partecipare

I posti per partecipare alle visite guidate sono a numero chiuso: al fine di garantire l’accesso è consigliata la prenotazione; alcune aperture richiedono la prenotazione obbligatoria. Sul sito ufficiale del FAI è possibile prenotare l’ingresso agli eventi su fascia oraria. In caso di chiusura delle prenotazioni online è possibile presentarsi sul posto e accedere fino alla chiusura per capienza massima.

Alcuni eventi sono riservati agli iscritti FAI. L’iscrizione si può effettuare dal sito web o direttamente sul luogo dell’evento prima dell’ingresso.

Giornate FAI di Primavera a Milano e dintorni: i luoghi

Grattacielo Pirelli

Via Fabio Filzi 22, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30. Non è necessaria la prenotazione.

Cosa: Comunemente conosciuto come “il Pirellone”, il grattacielo Pirelli è uno dei simboli della città e con i suoi 127 metri e 31 piani fino al 2010 ha dominato lo skyline milanese. Costruito tra il 1956 e il 1960, è considerato il capolavoro dell’architetto Gio Ponti e del suo studio. A commissionarlo è stato il gruppo industriale Pirelli, capitanato dai fratelli Alberto e Piero Pirelli, i quali desideravano promuovere l’immagine della società con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della Stazione Centrale e nell’area destinata al nuovo centro direzionale. Qui esistevano già alcuni stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la Seconda guerra mondiale. Inaugurato il 4 aprile 1960, nel 1978 l’edificio fu ceduto dalla società Pirelli al Consiglio Regionale della Lombardia.

Dopo l’acquisizione da parte della Regione, l’edificio – sotto la guida di Bob Noorda ed Egidio Dell’Orto prima e in seguito di Vico Magistretti – è stato oggetto di lavori di adeguamento che hanno comportato la rimozione di tutte le pareti mobili e dei rivestimenti vinilici, sostituiti da marmi e moquettes. Un secondo restauro nel 2004 ha in seguito riportato l’edificio allo splendore originario dopo l’incidente aereo dell’aprile 2002: esternamente sono state ripristinate le facciate continue e gli oltre 12.000 mq di tesserine in ceramica; inoltre, recuperando il progetto e i disegni originari, è stato realizzato un nuovo rivestimento del piazzale in gomma e ceramica di colore grigio e nero. Sono stati inoltre ripristinati i pavimenti in linoleum ai piani. L’edificio ospita varie sale istituzionali e culmina all’ultimo piano nel rooftop dedicato a Enzo Jannacci, che offre una vista unica sulla città. In cima al grattacielo, dal 2017 risiedono degli inquilini molto speciali: una coppia di falchi pellegrini “urbani”.

Ippodromo Snai San Siro

Piazzale dello Sport 6, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17. Non è richiesta prenotazione. Animali non ammessi.

Cosa: Polmone verde, location polifunzionale, e soprattutto luogo aperto alla cittadinanza, in grado di accogliere tutti gli sport equestri ma anche arte e musica, dove passato e futuro possono incontrarsi e regalare ai cittadini un connubio di storia e innovazione. Realizzato dall’architetto Paolo Vietti Violi, l’Ippodromo Snai San Siro venne inaugurato nell’aprile 1920. Il complesso – che si distingue per il suo unico stile liberty – è composto da piste per le corse, campo di gara per l’equitazione, piste di allenamento, tribune e scuderie immersi nel verde.

Di proprietà di Snaitech, l’impianto è unico nel suo genere, sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Dal 1999 l’Ippodromo Snai San Siro ospita il Cavallo di Leonardo, la scultura di Nina Akamu realizzata sulla base dei disegni di Leonardo da Vinci: collocato davanti a uno degli ingressi principali, il Cavallo ha dato il benvenuto a quasi un milione di visitatori che hanno visitato l’Ippodromo in questi anni. Il Cavallo di Leonardo sarà una delle tappe del percorso FAI previsto quest’anno, oltre a spazi normalmente non accessibili al pubblico come la Palazzina del Peso, la sala Bilancia e il cortile per l’insellaggio. Infine, la grande novità di questa edizione, sarà la nuova Tribuna del Trotto, ex tribuna secondaria, recentemente restaurata e riportata al suo antico splendore.

Palazzina Appiani

Viale Byron 2, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17. Non è richiesta prenotazione

Cosa: L’apertura in giornate FAI consentirà al pubblico di conoscere un piccolo gioiello neoclassico nel cuore di Milano, Palazzina Appiani, con ingressi ogni 30 min. Inoltre, Sabato alle ore 15.30 sarà possibile scoprire la storia del Quartiere del Sempione e dei suoi edifici liberty e razionalisti con una speciale visita guidata; Domenica alle 15.30 ci sarà l’occasione di partecipare ad un’itinerario alla scoperta di un quartiere nascosto di Milano, il Borgo degli Ortolani. Le visite guidate hanno una durata di un’ora e sono riservate ai soci FAI o chi avesse desiderio di tesserarsi in loco.

Palazzo Marino

Piazza della Scala 2, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30. Ingresso riservato ai soci FAI

Cosa: Situato nella zona monumentale ottocentesca post-unitaria del centro storico, Palazzo Marino è sede del Comune di Milano dal 1861. Commissionato dal banchiere e commerciante genovese Tommaso Marino per farne la sua residenza, è un capolavoro assoluto della storia dell’arte manierista, costruito fra il 1557 e il 1563 su progetto dell’architetto perugino Galeazzo Alessi, da tempo trasferitosi a Genova e appositamente convocato per l’occasione. Orientato in origine verso Piazza San Fedele, dopo l’Unità d’Italia – divenuto sede comunale – fu concluso con la nuova facciata su Piazza della Scala, grazie all’importante lavoro di restauro di Luca Beltrami nel 1886 che ebbe seguito a un lungo periodo di decadimento dell’edificio.

In occasione delle Giornate di Primavera il pubblico potrà attraversare il cortile d’onore originale del Cinquecento, con la raffigurazione a bassorilievo delle Fatiche di Ercole e delle Metamorfosi di Ovidio, per visitare il Salone d’onore con le Muse affrescate dalla scuola dei genovesi Andrea e Ottavio Semino, le Quattro Stagioni a opera di Aurelio Busso e i busti giganti di Marte e Minerva in cocciopesto. L’eccezionalità della visita consiste nell’occasione di ripercorrere un pezzo di storia milanese, quella del primo palazzo cittadino che è anche uno scrigno d’arte e di storia, normalmente chiuso al pubblico. Durante l’itinerario che partirà da Piazza della Scala, si potranno ammirare in sequenza la Sala Marra, la Sala Consiliare, la Sala dell’Orologio in cui sono attualmente esposte le bandiere olimpiche, la Sala della Giunta, con strappi di affreschi di Giambattista Tiepolo, per poi tornare nuovamente in Piazza della Scala.

Dolce&Gabbana Beauty

Via Goldoni 7, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 16. Ultimo ingresso alle 16. Turni di visita ogni 30 minuti. Ingresso riservato agli iscritti FAI

Cosa: Nel quadrante est di Milano, subito fuori dalle mura spagnole, vide la luce alla fine del XIX secolo il monastero benedettino del Santissimo Sacramento, successivamente danneggiato durante i bombardamenti su Milano nel corso della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito nel 1953. A un secolo dagli eventi bellici, nello storico edificio ottocentesco di via Kramer in cui ancora oggi dimorano le monache di clausura, nasce nel 2023 la sede della neocostituita Dolce&Gabbana Beauty. La sede che si ammira oggi è il frutto di un importante intervento di recupero e di riqualificazione architettonica e l’armonica commistione di antico e moderno si apprezza negli uffici e negli spazi di rappresentanza.

Qui, rivestimenti in quarzite nera e marmo di Candoglia fanno da tappeto alla lunga galleria culminante in una cappella in cui è presente la statua di Sant’Ignazio Martire (opera di Pietro Ferroni datata 1811-12), in prestito dal Duomo di Milano nell’ambito dell’iniziativa di mecenatismo “Adotta una Statua” promossa dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano. Un’opportunità per valorizzare statue non più in opera sul Monumento rendendole nuovamente fruibili, con lo scopo di avvicinare la cittadinanza ai bisogni della Cattedrale.  Sulla navata a piano terra si affacciano quattro sale identiche con ancora evidenti le persistenze strutturali delle originali pareti in mattoni e soffitti alti sei metri. Sul fianco destro dell’imponente corridoio, a chiusura dell’antico chiostro di clausura, sono installati dei serramenti fissi con vetro cannettato, chiusi da un grande cancello in ferro. L’eccezionalità dell’apertura consiste nella scoperta di una realtà imprenditoriale globale, ma con radici meneghine, che muove i suoi primi passi all’interno di un bene storico. Un interessantissimo esempio di rivalutazione del tessuto storico milanese attento al suo passato ma con una visione internazionale e rivolta al futuro.

Galtrucco 1870. Una storia milanese

Via San Gregorio 29, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17

Cosa: Marchio storico della celebre azienda di tessuti della Lomellina di fine Ottocento, la Galtrucco deve la sua notorietà, oltre che alla qualità dei tessuti, alla bellezza delle sue vetrine, al rapporto con i grandi stilisti, all’architettura e agli arredi dei negozi ideati da rinomati progettisti. Il Salone dei Tessuti vide la luce intorno al 1925, quando la famiglia acquistò un vecchio capannone in via San Gregorio 29 per demolirlo e costruirvi una nuova palazzina in stile neogotico destinata ad abitazione e a magazzino per stoccaggio/controllo qualità e metraggi dei tessuti.

Cessata la vocazione originaria, il Salone è stato ristrutturato nel 2005 per divenire uno spazio per eventi o esposizioni legati soprattutto a moda e design, pur mantenendo le sue caratteristiche originali: pavimento in legno, colonne con capitelli in stucco, termosifoni in ghisa, boiserie con gli sportelli per l’accoglienza dei clienti e i tavoloni in rovere massiccio per l’esposizione dei tessuti. Galtrucco conserva inoltre l’archivio aziendale, composto da testimonianze della ricostruzione del centro cittadino nel dopoguerra, da fotografie dai primi del ‘900 agli anni Novanta, articoli di giornale, cartoncini pubblicitari, illustrazioni di Brunetta e 299 bozzetti, di cui 160 figurini con modelli degli anni ’50, che costituiscono testimonianza dell’epoca d’oro della moda milanese.

Lo scrigno del barocco lombardo: Santuario di San Giuseppe            

Via Giuseppe Verdi 1, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30

Cosa: La chiesa sorge in via Verdi, nei pressi del Teatro alla Scala, sul confine del quartiere conosciuto come la “Contrada degli Andegari”, che fu tra le prime a Milano a essere pavimentate con mattoni disposti a spina di pesce. Nel 1503 fu fondato il Luogo Pio di San Giuseppe, deputato all’assistenza di giovani donne non sposate. In seguito alla visita del cardinale Carlo Borromeo nel 1568, si realizzò quanto la chiesa fosse ormai troppo piccola per le esigenze dei fedeli della parrocchia, per cui nel 1575 se ne decretò l’ingrandimento, con un progetto affidato a partire dal 1607 a Francesco Maria Richini. Soppresso nel 1784 il Luogo Pio di San Giuseppe nell’ambito delle riforme giuseppine, la chiesa venne chiusa al culto fino al 1809; il Santuario è oggi di proprietà di Intesa Sanpaolo.

La chiesa di San Giuseppe è considerata come uno degli edifici più rappresentativi del primo barocco lombardo, nonché uno dei capolavori del Richini: punto di stacco con l’architettura manierista, servì da prototipo per le chiese barocche nell’uso della pianta longitudinale, specialmente nel nord Italia e talvolta in Europa centrale. La facciata, chiaramente ispirata alla chiesa di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano di Carlo Maderno, contribuisce a farne un interessante esempio di architettura di tradizione lombarda aggiornata ai nuovi gusti barocchi emergenti a Roma. Lo schema della facciata, con nicchie, colonne e lesene e finestrone fu riutilizzato dallo stesso Richini nel progetto per la facciata della Chiesa di Santa Maria alla Porta. Nelle cappelle laterali e nel presbiterio si scorgono capolavori di autori lombardi quali Giulio Cesare Procaccini, Montalto, Andrea Lanzani. Il complesso dell’altare maggiore, risalente al XVIII secolo, presenta i tipici caratteri della scultura tardo barocca, ed è realizzato in marmi policromi con aggiunte di pietre pregiate.

Stazione Carabinieri – Compagnia Milano Duomo

Via Fosse Ardeatine 4, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 17. Ultimo ingresso alle 17. Ingresso riservato agli iscritti FAI

Cosa: La piccola piazza San Sepolcro, con le sue stradine che la circondano, può essere considerata il centro della Milano archeologica, vero e proprio cuore dell’antica Mediolanum, su cui affacciano antiche chiese, musei d’alto valore culturale, palazzi nobiliari delle grandi Signorie e importanti architetture del Novecento. In particolare, su Piazza San Sepolcro sorge il quattrocentesco Palazzo Castani – rimaneggiato nel Settecento – della cui antica origine rimane traccia nel portale al centro della facciata. La sua storia si intreccia saldamente con quella del Novecento, poiché proprio a Palazzo Castani il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento. Nel 1936, sempre per volontà di Mussolini, questo edificio divenne la sede della “Casa del fascio primogenito” e i lavori per il suo ammodernamento vennero affidati all’architetto Piero Portaluppi che ne ampliò i due lati.

Questi interventi sono visibili ancora oggi, in particolare sull’attuale facciata prospiciente via Fosse Ardeatine. Infatti, seguendo il gusto tipico del ventennio fascista contraddistinto da un ritorno al modello dell’arte e della architettura classica, è possibile notare l’ingresso principale rivestito con lastre di granito chiaro e liscio, e con le decorazioni sempre in facciata di quattro vittorie alate. Sempre degli anni Trenta è la Torre Littoria, svettante su piazza San Sepolcro proprio accanto alla facciata antica di Palazzo Castani. All’interno dell’edificio è possibile ammirare un’ampia sala che, al tempo in cui era la sede della Casa del Fascio, fu adibita a sacrario, con pareti ricoperte di granito scuro e ruvido e sul cui soffitto si possono ancora ammirare cinque vittorie alate in bassorilievo realizzate dallo scultore Lucio Fontana. Attualmente l’edificio ospita i comandi dell’Arma dei Carabinieri: Gruppo Milano, istituito nel 1973, Compagnia Milano Duomo, istituita nel 1965 e Stazione Milano Duomo Principale.

Villa Necchi Campiglio

Via Mozart 14, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30

Cosa: Appartata nel cuore di un tranquillo quartiere nel centro di Milano, Villa Necchi Campiglio venne progettata nei primi anni ’30 dall’architetto Piero Portaluppi su incarico delle sorelle Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio, marito di Gigina, esponenti di una borghesia industriale lombarda colta e al passo coi tempi.

Oltre alla villa, il giardino ospitava la casa del custode con la portineria, la serra, il garage, il campo da tennis e la piscina (la prime di proprietà privata a Milano). Il piano rialzato fungeva da zona di rappresentanza, mentre il primo piano era riservato alle camere private della famiglia.

Ex Palazzo del Banco di Roma, noto come Palazzo Edison (DLA Piper)

Via Della Posta 7, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30

Cosa: La sede milanese dello studio legale DLA Piper sorge nel distretto degli Affari, dove trovano sede altri istituti bancari e istituzionali. Nato come palazzo del Banco di Roma, l’edificio fu costruito tra il 1938 e il 1941 dall’architetto Cesare Scoccimarro nella centrale Piazza Edison, in un lotto di forma triangolare. L’architettura è monumentale e caratterizzata dalla facciata concava del torrione che fa da quinta a Piazza Edison, sulla quale si affaccia.

Sul torrione domina un bassorilievo raffigurante la Lupa che allatta Romolo e Remo, mentre sui due lati di Via Bocchetto e Via della Posta sono raffigurate la Dea Roma e Sant’Ambrogio. Nel 2015, il palazzo è stato completamente ristrutturato nelle sue parti interne per accogliere le esigenze degli attuali uffici, mentre sono state restaurate e preservate le parti architettoniche di maggior pregio, quali gli esterni, i fregi e la scala decorata a mosaico. La visita in occasione delle Giornate FAI prevede un percorso verticale: dall’ingresso al piano terra si salirà fino al settimo piano, dalla cui terrazza si gode di una magnifica vista a 360° sulla città, per scendere quindi fino al piano – 4 alla scoperta del labirintico rifugio anti-aereo.

Sky Italia: nel cuore della Tech-Media Company

Via Luigi Russolo 4, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30. Ingresso riservato agli iscritti FAI

Cosa: Il quartiere di Rogoredo/Santa Giulia rappresenta un esempio perfetto di riqualificazione della periferia. Da diversi anni vive un importante processo di trasformazione con la costruzione di edifici destinati alla realizzazione di un business district ispirato al principio della sostenibilità. L’obiettivo è altresì l’apertura di luoghi destinati alla collettività, favorendo occasioni di aggregazione e di incontro per tutto il quartiere. I residenti potranno quindi contare su luoghi aperti per lo sport e il tempo libero, così come servizi e commercio di vicinato, in risposta alle proprie esigenze. La struttura architettonica di Sky si compone di 2 edifici collegati da un bridge.

Il Building 1, dedicato alle aree tecniche, è il cuore pulsante della sede e può contare su diversi Studi televisivi. Il Building 2 ospita le redazioni editoriali (Sky Sport, Sky TG24) e le direzioni di staff. La visita comincerà nella Hall situata al piano terra del bridge, dove i visitatori avranno l’occasione di approfondire le molteplici iniziative intraprese da Sky per minimizzare l’impatto ambientale delle proprie attività: ad esempio, come l’azienda è riuscita a diventare carbon neutral dal 2006, e come sta lavorando per rispettare l’impegno di dimezzare le proprie emissioni entro il 2030. Proseguirà poi all’interno del Building 1, dapprima attraverso gli Studi al piano terra, e a seguire attraverso le Regie al piano 1.Ad esempio: negli Studi 2 e 6, che sono i più grandi, è dove vengono realizzate le produzioni di punta; lavorano per lo più su dirette ed eventi live; possono contare su ledwall ad altissima risoluzione, che permettono di ricorrere alla realtà aumentata per ricreare elementi grafici che contribuiscono ad arricchire la narrazione del programma e a produrre un’esperienza completamente immersiva. Lo Studio 3, chiamato anche Infinite, è lo studio green di Sky: un limbo verde che permette di ricreare scenari sempre diversi, con macchine grafiche molto performanti che reindirizzano la scenografia in tempo reale e riescono ad adattarla in prospettiva, in base all’angolo di ripresa in uso in quel momento. Lo Studio 6 è la Casa dello Sport! Questo studio accoglie le produzioni live di Sky Sport 24, tutti gli show pre- e post-partita di Champions League, Europa League, Serie A e Serie B, Sky Calcio Club e tutte le Produzioni Originali di Sky Sport.

Al primo piano del Building 1 visiteremo poi le 6 regie, tutte full HD, di cui 2 dedicate alla Remote Production (per Formula 1 e MotoGP). Le regie video, composte da circa 12 postazioni, sono attive sulle produzioni più impegnative e presidiate da varie figure tecniche. In regia audio sono presenti gli strumenti di controllo dei radiomicrofoni. Infine, le sale apparati ospitano le parti elettroniche delle macchine in utilizzo nelle regie. Torneremo poi nella Hall al piano terra per terminare la nostra visita.

Mirabello, Villa/Cascina rinascimentale in un’oasi di verde

Via Villa Mirabello 6, Milano

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17:30

Cosa: Protagonista del quartiere “Maggiolina” è Villa Mirabello, dimora-cascina quattrocentesca, oggi sede della Fondazione VILLA MIRABELLO Onlus. L’area fu acquistata dalla famiglia Mirabello nel XV secolo e nel 1445 entrò in possesso di Pigello Portinari, un nobile fiorentino che vi fece costruire un complesso a metà tra un casino di caccia e una villa di delizia. Dopo essere stata possedimento dei Landriani, dei Marino e dei Serbelloni, dalla seconda metà del Cinquecento la Villa, utilizzata a soli fini agricoli, andò incontro a una triste decadenza interrotta solo dai restauri di inizio Novecento ad opera degli architetti Perrone e Annoni. Dal 1920 è sede della Casa di lavoro e patronato per i ciechi di guerra di Lombardia, che nel maggio 2011 si è trasformata nella Fondazione VILLA MIRABELLO Onlus. Il complesso di Villa Mirabello si struttura secondo una disposizione ad L. Internamente, conserva le decorazioni araldiche dei Landriani e dei Brivio e alcune tracce di affreschi. All’esterno, presenta una facciata tardogotica in mattoni a vista, con finestre archiacute, spalle in cotto e intonaco graffito.

Al centro del piccolo cortile a loggiato si trova la vasca del “mangia bagaj”, il drago visconteo, una copia realizzata da Luca Beltrami su modello dell’opera originale proveniente dal Castello di Vigevano. A chiudere la corte c’è l’ala dei rustici, aggiunta al nucleo originario assieme al camminamento coperto che collega la Villa alla adiacente cappella di preghiera dedicata alla “Mater Amabilis”, con affreschi risalenti al Quattrocento. Durante le giornate FAI di Primavera, i visitatori scopriranno le stanze affrescate, recentemente restaurate, all’interno del complesso di Villa Mirabello, che racchiude 6 secoli di storia, e il segno lasciato dalle varie famiglie che ne furono proprietarie, dai Mirabello, ai Portinari, ai Landriani, ai Marino, sino ai Serbelloni-Brivio e vedranno la ristrutturazione dell’edificio ad opera di Luca Beltrami. Oggi la Fondazione Villa Mirabello ONLUS si dedica ai servizi per i più fragili con attenzione agli ipo e non vedenti e a ospitare eventi artistici – culturali e formativi.

Beni aperti in provincia di Milano

Cassano D’Adda: un museo diffuso

Piazza Giuseppe Perrucchetti 3, Cassano d’Adda (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 17

Cosa: In Giornate FAI si percorrerà un itinerario urbano, passando per il Centro Storico di Cassano, osservandolo come un vero e proprio Museo diffuso. Si presenterà il Castello Visconteo, trecentesco, poi integrato con parti quattrocentesche, l’esterno ed il cortile interno con i suoi affreschi. Si passerà poi al seicentesco Oratorio di San Dionigi, decorato con un ciclo di affreschi ispirati alla vita del Santo; di particolare rilievo quelli del Fiamminghino.

Poi la settecentesca Casa Berva, che mostra rari affreschi a soggetto ornitologico, segno della cultura illuminista del tempo, interessata alla natura e curiosa rispetto le nuove specie portate dalle terre lontane che venivano esplorate. Unitamente all’interesse scientifico oggettivo, le decorazioni presentano pregevoli trompe-l’oeil architettonici. Di fronte, si apre il parco Belvedere, originariamente della vicina Villa Rosales, ora parco pubblico comunale. Infine, Palazzo Somaglia, di fine ‘600, contaminazione tra il barocco del secolo uscente e lo stile settecentesco.

Palazzo Brentano

Via San Sebastiano 8, Corbetta (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 11 alle 17. Ultimo ingresso ore 16.30

Cosa: La visita al Palazzo, solitamente non aperto al pubblico, sarà l’occasione per vivere l’esperienza di contrasto tra il suo glorioso passato e l’attuale necessario utilizzo quale istituto scolastico, teso a preservarne al meglio l’integrità storica e architettonica. Attraverso il grande cancello ed il cortile d’onore si accede al corpo centrale preceduto da un’ampia scalinata di granito rosa. Dopo gli ambienti del piano terra e il grande salone d’onore, passeremo al piano nobile attraverso il monumentale scalone. Realizzato in granito, affiancato da una splendida balaustra in pietra arenaria grigia traforata a motivi decorativi e pilastri con vasi e fiamme in ferro battuto.

Chiesa di Santa Barbara – Metanopoli

Piazza Santa Barbara 2, San Donato Milanese (MI)

Visite: sabato dalle 10 alle 13.30 e dalle 14 alle 17. Ultimo ingresso ore 16. Domenica dalle 14 alle 17. Ultimo ingresso alle 16

Cosa: Il percorso durante le Giornate FAI inizierà all’esterno con la prima parte della visita dedicata alla storia dell’edificazione di Metanopoli e delle scelte architetturali della chiesa, la cui costruzione fu completata nel 1954. La seconda parte invece si svolgerà all’interno della chiesa, recentemente restaurata, con l’illustrazione delle opere d’arte che la arredano: un vero e proprio catalogo degli artisti che hanno fatto la storia dell’arte italiana nel ‘900.

Basilica di Santa Maria in Calvenzano

Via della Basilica 8, Vizzolo Predabissi (MI)

Visite: sabato dalle 10 alle 13.30 e dalle 14 alle 17. Ultimo ingresso ore 16. Domenica dalle 14 alle 17. Ultimo ingresso alle 16

Cosa: L’apertura nelle Giornate FAI prevede una visita guidata alla scoperta della basilica, un prezioso scrigno di cultura e architettura, oggetto di un impegnativo restauro tra gli anni 1994- 1997, terminato con la riconsacrazione della chiesa dal Cardinale Carlo Maria Martini. Dopo un lungo periodo di decadenza, la basilica ha ritrovato dignità di un monumento tra i più significativi ed antichi del nostro territorio, ora candidato al riconoscimento dell’Unesco, quale Patrimonio dell’Umanità insieme con gli altri luoghi cluniacensi.

Chiesa e Monastero di Sant’Ambrogio della Vittoria

Via Giovanni Spagliardi 2, Parabiago (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso alle 17.30

Cosa: La visita alla chiesa di S.Ambrogio della Vittoria, edificio religioso normalmente non aperto al pubblico, ci permetterà di apprezzare la bellezza della chiesa, ampia e luminosa, di ammirare gli affreschi e le tele di autori settecenteschi quali Pietro della Pietra, Tommaso Formentini, G.Battista Sassi. Potremo immaginare i riti, le sacre rappresentazioni, possibili grazie alla eccezionale ampiezza dell’area presbiteriale circondata da una scenografica balaustra marmorea. Tra le bellezze contenute nella chiesa poi va ricordato l’organo settecentesco. Vedremo la imponente struttura del convento, del quale visiteremo lo scalone monumentale, dove, tra l’altro potremo ammirare una grande tela di Agostino Santagostino San Carlo pone la prima pietra della Chiesa di San Fedele.

Villa Burba

Corso Europa 291, Rho (MI)

Visite: sabato dalle 14 alle 18. Ultimo ingresso ore 17.30. Domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso ore 17.30

Cosa: Durante la visita potremo ammirare il Cortile d’Onore dove si trova la grande fontana tardo barocca con due gruppi di statue in pietra. Alle spalle della fontana un porticato con colonne dà accesso al Salone centrale della Villa arredato e arricchito dal monumentale camino, dove è impressa la data di ultimazione di questa dimora nobiliare (1665), e dai busti in marmo dei proprietari della Villa.

Nel porticato una porta apre su un’ampia scalinata che porta al piano superiore, sede della Biblioteca comunale, dove sono presenti pregevoli stanze affrescate. Passando attraverso sale ricche di specchi e armi per la caccia arriveremo al Parco, cambiato per effetto del tempo, ma rimasto intatto nel suo fascino: grandi piante monumentali e giovani alberi che rappresentano nell’insieme un paesaggio di continuità e di memoria arborea.

Casa Testori

Largo Angelo Testori 13, Novate Milanese (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 11 alle 18. Ultimo ingresso ore 17

Cosa: Nel corso delle Giornate FAI di Primavera la visita sarà dedicata alla conoscenza di Giovanni Testori, scrittore, drammaturgo, storico dell’arte e pittore della Milano del Secondo dopoguerra, esplorando la sua casa di Novate. Nella stessa sono stati resi visibili la biblioteca, un nucleo di oltre 40 dipinti e un centinaio di disegni, che permettono di presentare il percorso di Testori pittore, dagli anni Quaranta agli anni Novanta.

I narratori accompagneranno i visitatori nella conoscenza dei personaggi della Milano di Giovanni Testori che rivivono nella citata mostra, Born in Mac Mahon, attraverso la creatività di illustratori italiani che, mediante la personale immaginazione e sensibilità, tentano di connettere all’oggi personaggi che avevano dato vita a una straordinaria epica popolare, conservandone lo spirito e restituendone l’energia vitale. Nel percorso della mostra il pubblico realizzerà dei veri incontri che permetteranno di riportare in vita la commedia umana del Testori.

Palazzo Fregoso

Via Vittorio Emanuele 36, Colturano (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 14 alle 17, ultimo ingresso ore 16

Cosa: Sorto in epoca medievale, molto probabilmente come grangia dell’ordine Cistercense o degli Umiliati, il complesso appartenne tra i secoli XIV e XV ad alcuni rami della dinastia Viscontea, passando poi al cavaliere Antonio Fileremo Fregoso, poeta e gentiluomo alla Corte ducale degli Sforza, a sua volta sposato con la nobile Fiorbellina Visconti. In seguito, tra i secoli XVI e XVII, i discendenti del Fregoso suddivisero l’edificio in varie proprietà, che pervennero rispettivamente all’Ospedale della Pietà di Milano poi divenuto Pio Albergo Trivulzio e ai conti Scotti Gallarati. Nel Novecento giunse la famiglia Rossi ed infine ai due attuali proprietari Meloni e Maddinelli.

L’apertura nelle Giornate FAI prevede la scoperta del palazzo, normalmente non fruibile perché proprietà privata, mediante un itinerario composto da cinque soste che abbraccia un periodo storico che parte dal 1300 fino ad arrivare ai giorni nostri. La storia del Cavaliere Fregoso, poeta cortigiano che si ritirò in esilio volontario nel suo feudo a Colturano dove compose le sue più importanti opere, sarà protagonista della prima parte della visita. In seguito, sarà possibile accedere ad alcune sale del primo piano per scoprire quel che resta degli affreschi biblici e le trasformazioni del palazzo in luogo di lavoro agricolo nel corso del ‘900 dove si coltivava il grano, si faceva il burro e il formaggio. I recenti restauri, effettuati nelle parti esterne, hanno riportato all’antico splendore questo palazzo annoverato fra le antiche dimore storiche italiane e che conserva la stratificazione di secoli di storia che ne hanno mutato più volte l’uso. Nel corso del restauro sono venuti in luce affreschi rinascimentali che potranno essere oggetto di successivi restauri.

Chiesa vecchia di San Pietro all’Olmo

Piazza della Chiesa 2, Cornaredo (MI)

Visite: sabato e domenica dalle 10 alle 18. Ultimo ingresso ore 17.30

Cosa: La visita a questo straordinario scrigno di archeologia e storia racconterà le vicissitudini storiche della frazione di San Pietro, dall’influenza dei canonici Agostiniani, al pernottamento di papa Innocenzo IV, alla reggenza di abati commendatari fino alla vendita dei fabbricati e dei terreni ed infine alla situazione di abbandono e degrado in cui l’edificio ha versato per gran parte del 1900. All’interno sarà possibile apprezzare la differenza di stile architettonico tra la facciata rifatta in epoca recente e gli interni più spogli di epoca romanica, con ancora presenti tre altari.

Ci soffermeremo sui resti visibili dell’antica domus ritrovati all’inizio degli anni Duemila. Nella ex sagrestia trova posto l’Antiquarium dove si possono ammirare frammenti di affreschi storici che rivestivano le pareti laterali della navata della chiesa nei primi decenni dell’XI secolo, alcuni materiali rinvenuti in una villa di epoca imperiale romana e gli oggetti associati alle sepolture collocate nel XVI secolo sotto la pavimentazione dell’attuale chiesa.

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