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Referendum Lombardia: tutte le informazioni utili sul voto

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Non avrà forse le stesse ripercussioni del referendum affrontato dalla Catalogna in questi giorni, né di quello sulla Brexit dell’anno scorso, ma anche il referendum sull’autonomia della Lombardia, che si avrà luogo il 22 ottobre 2017, potrebbe in qualche modo andare a influire sulla quotidianità di milanese e lombardi in generale.

Mentre gli abitanti sono in fermento, e si domandano a vicenda se e che modo voteranno, cresce anche il desiderio di informazione in merito a una questione politica per la quale sono stati spesi 3 milioni di euro di campagna d’informazione, ma intorno alla quale le maggior parte dei lombardi sembrano essere poco informati. Vediamo allora quali sono le ragioni di questo referendum e in che modo si svolgeranno le operazioni di voto.

Referendum Lombardia: cosa viene chiesto

Innanzitutto bisogna specificare che quello voluta dal governatore Roberto Maroni è un referendum dal carattere puramente consultivo, che non avrà dunque effetti nell’immediato. Altre regioni, come l’Emilia-Romagna, hanno avanzato richieste simili pur senza passare attraverso la consultazione popolare. Secondo il presidente della Regione, però, presentarsi al tavolo delle trattative con alle spalle un ampio consenso popolare darà maggiore forza alle rivendicazioni della Lombardia.

Questo il testo completo della domanda alla quale i cittadini potranno rispondere.

Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?

In sostanza ciò che viene chiesto ai partecipanti al referendum è il loro parere intorno alla possibilità che la giunta regionale faccia formale richiesta allo Stato, come previsto dalla Costituzione, di una maggiore autonomia decisionale in merito a questioni definite concorrenti o esclusive (più altre, in realtà), attraverso un passaggio di competenze dal governo centrale a quello regionale.

Tra le materie previste dalla Costituzione ci sono questioni come il commercio con l’estero, la tutela della salute e dell’alimentazione, la protezione civile, la valorizzazione dei beni commerciali, mentre quelle esclusive includono giustizia e norme processuali, norme sull’istruzione, e salvaguardia dell’ambiente.

Tutti ambiti che naturalmente prevedono anche una differente ripartizione delle risorse con uno scarto importante rispetto al residuo fiscale, ovvero il ritorno in termini di servizi sulle imposte che finiscono a Roma. In questo senso Maroni ha promesso anche di voler portare sul tavolo delle future trattative materie come fisco, difesa, sicurezza, immigrazione e previdenza sociale, che in realtà sono di unica competenza dello Stato.

Referendum Lombardia: chi può votare e come si vota

Tutti i cittadini italiani residenti in Lombardia iscritti nelle liste elettorali hanno diritto a partecipare al referendum consultivo, previa la presentazione di un documento d’identità valido. Le operazioni di voto hanno inizio alle ore 7 di domenica 22 ottobre 2017 e terminano alle ore 23 dello stesso giorno. Per votare bisogna recarsi presso il seggio indicato sulla tessera elettorale (in caso di smarrimento presentarsi presso gli uffici del comune di residenza per conoscere l’ubicazione del seggio designato).

Come richiesto dal Movimento 5 Stelle, il voto avviene in modalità elettronica, ovvero tramite tablet dotati di touch screen. All’interno della cabina elettorale si potrà selezionare una delle opzioni disponibili (SI, NO o SCHEDA BIANCA), con la possibilità di modificare il proprio voto, ma solo per una volta. Non è previsto il raggiungimento di un quorum, per cui a determinare l’esito faranno fede solo le percentuali finali, senza bisogna che vi sia un numero minimo di votanti (anche se una maggiore partecipazione darà più forza alle rivendicazioni).

I cittadini lombardi che si trovino fuori dalla regione il 22 ottobre non potranno votare a distanza o in sedi distaccate, in quanto è obbligatorio il voto di persona e presso il seggio della sezione elettorale designata dalle liste alle quali si è iscritti. Allo stesso tempo non è stato neanche considerato un rimborso spese nel caso in cui si debba affrontare un viaggio per dare il proprio voto.

Infine bisogna ricordare come per permettere il voto elettronico siano state fatte spese importanti da parte della Regione Lombardia: in primis sono stati acquistati 23mila tablet, per un totale di circa 22 milioni di euro (i quali verranno poi dati in comodato d’uso gratuito alle scuole). Inoltre sono stati spesi altri 24 milioni per tutte le spese di gestione, che includono i pagamenti degli scrutatori e dei 7mila Referendum Digital Assistant assunti tramite annuncio dell’agenzia Manpower,

L’esito della consultazione verrà comunicato in modo molto veloce, in quanto le procedure di spoglio saranno velocizzate dall’utilizzo del sistema informatico. L’arrivo dei dati su affluenza e spoglio, anzi, potrà essere seguito in tempo reale.

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